"Basta sfratti": il Coordinamento Asti Est in piazza per il diritto all'abitare
Martedì, 22 Ottobre 2013
"La casa è un diritto e noi ce lo prendiamo".
Cambiano gli slogan, cambiano gli interlocutori istituzionali; quel che resta invariata è la rabbia e il sentimento di prevaricazione che si legge sugli sguardi di Carlo Sottile, Luca Squillia e Samuele Gullino, gli uno et trino del movimento per la casa astigiano: il Coordinamento Asti Est.
Il movimento si è dato appuntamento questo pomeriggio in piazza San Secondo per un presidio di solidarietà agli arrestati della manifestazione di Roma dello scorso 19 ottobre, in concomitanza con l'incontro - sempre nella città capitolina - tra i rappresentanti dei movimenti per il diritto all'abitare e il ministro alle Infrastrutture Maurizio Lupi.
Tre i punti sottolineati con veemenza da Carlo Sottile: "Chiediamo l'immediato blocco degli sfratti, il blocco della vendita degli edifici di proprietà pubblica e, infine, il blocco delle grandi opere inutili".
"Il blocco degli sfratti - sostiene Sottile - è un provvedimento in grado di essere intrapreso dal Prefetto: può essere modulato sugli sfratti in fase di esecuzione e si può aprire un'istruttoria per capire a chi appartiene la proprietà dello stabile abitato dai futuri sfrattati. Chiediamo inoltre la requisizione di edifici residenziali vuoti e abbandonati in città, ci sono decine e decine di casi".
Una requisizione, quindi, al posto degli atti di disobbedienza (vedansi occupazioni), in modo da viaggiare sul binario legislativo.
"Sugli edifici residenziali sfitti - rilancia Sottile - è possibile chiedere un comodato d'uso gratuito, prevedendo una forma d'indennizzo (ad esempio il rimborso dell'Imu), proponendo al proprietario la requisizione nel caso in cui rifiuti la proposta".
Si tratta, in sostanza, di usare il pugno di ferro per arginare lo stillicidio di sfratti, soprattutto con gli enti bancari verso cui - precisa Sottile - l'indennizzo potrebbe anche essere nullo.
"Al momento ad Asti sono già più di centro gli sfratti esecutivi in corso (uno di questi sventato ieri grazie all'intervento diretto del Coordinamento Asti Est) e non ci sono alloggi disponibili se non quelli di "risulta" che sono, all'anno, circa una trentina. In ogni caso, anche contando le consegne che prima o poi l'Atc farà il Comune, l'offerta di case popolari sarà comunque residuale rispetto alla domanda", chiosa il leader storico del Coordinamento Asti Est.
Un'emergenza abitativa che negli anni ha assunto, un po' come nel caso del sovraffollamento carcerario, una condizione sistemica. Tra gli spettatori più interessati alla lunga desamina di Sottile il sindaco di Asti, Fabrizio Brignolo, che poco prima di risalire in Giunta per affrontare una nuova seduta del Consiglio Comunale (con al centro il consumo del suolo pubblico e la variante frazionale), ha commentato: "Siamo pronti a valutare ogni proposta e suggerimento sul problema abitativo. Proprio per questo abbiamo ripristinato un tavolo istituzionale di coordinamento per affrontare l'emergenza su ampia scala e non il singolo caso. Il tavolo sarà riconvocato quanto prima nei prossimi giorni e saranno esaminate le proposte espresse in piazza (blocco degli sfratti in primis)".
Un impegno preso in prima persona che però non basta più al Coordinamento Asti Est.
Se è vero - come sottolineato da più voci - che rispetto al clima di muro contro muro vissuto durante la Giunta Galvagno (con i relativi scontri tra l'allora assessore ai Servizi Sociali, Pierfranco Verrua, e lo stesso Sottile), ora il clima è più disteso e il dialogo è stato nuovamente riallacciato, quel che continua a mancara è la concretezza.
"Fatti, vogliamo fatti", ha urlato in piazza Samuele Gullino tra gli applausi dei manifestanti.
Il presidio si è quindi sciolto verso le 19 e la maggior parte degli intervenuti ha fatto rientro - con un corteo scortato dalle Forze dell'Ordine - nella sede dell'ex Mutua Occupata di via Orfanotrofio, sede operativa del Coordinamento Asti Est.