BERGAMO: 3 SFRATTI RINVIATI, ALTRI 2 DA BLOCCARE E RINVIARE

Bergamo -

Bergamo, una settimana 5 picchetti antisfratto.

Grazie alla presenza di famiglie solidali sotto sfratto e non, assieme al Comitato di Lotta per la Casa Bergamo e al sindacato AS.I.A. Bergamo, altre 3 famiglie, la cui unica destinazione “alternativa” sarebbe stata l’andare a vivere in mezzo alla strada, sono rimaste nelle loro case.

In tutti e tre gli sfratti stiamo parlando del cosiddetto sfratto per “morosità incolpevole”, ovvero la situazione di sopravvenuta impossibilità a provvedere al pagamento del canone locativo a ragione della perdita o consistente riduzione della capacità reddituale del nucleo familiare, che rappresenta l’89% dei provvedimenti di sfratto emessi in tutta Italia ( 65.302 su un totale di 73.385 nel 2013 (+4,37% rispetto al 2012)).

Le soluzioni per risolvere l’emergenza abitativa contenute nel Piano Casa di maggio 2014 non sono altro che false soluzioni:
viene raccontato che l’housing sociale è la nuova forma di pianificare l’abitare sociale quando in realtà
si rivolge ad una classe media e non è accessibile alle migliaia di famiglie che vivono sotto la soglia di
povertà.
Vengono stanziati fondi per il sostegno agli affitti che rappresentano solo un “tappabuchi” e riempiono
le tasche dei proprietari senza aiutare l’inquilino.
E infine il paradosso: da un lato qualche spicciolo per la ristrutturazione delle case popolari e dall’altro si pianifica silenziosamente la svendita totale dello stesso patrimonio.

Diversamente noi crediamo che il primo passo reale e concreto per affrontare il problema della casa sia una moratoria che fermi tutti gli sfratti, in primis gli sfratti per morosità incolpevole. Solo così si potrebbe arrestare questa emergenza che continua impietosamente a generare persone senza casa.

Il Blocco generalizzato di tutti gli sfratti e della svendita del patrimonio pubblico, l’abrogazione del Piano Casa Renzi-Lupi, un piano nazionale di rilancio dell’edilizia pubblica, finalizzato al recupero delle case popolari sfitte e delle periferie degradate (utilizzando i soldi del fondo ex-Gescal, 2,5 miliardi di euro e il Fondo Investimenti per l’Abitare, 2,3 miliardi di euro ) assieme a forme di auto-recupero e alla requisizione dello sfitto di palazzinari e speculatori sono le uniche soluzioni reali per affrontare e risolvere il dramma che migliaia e migliaia di famiglie sono costrette a subire.

Consapevoli che solo creando reti di mutuo soccorso e solidarietà tra inquilini assegnatari/affittuari , famiglie sotto sfratto, lavoratori precari e giovani studenti possiamo dare risposte concrete ai problemi quotidiani, ci prepariamo per rinviare i prossimi 2 sfratti :

- Mercoledi 4 Marzo, piazza Emanuele Filiberto 4 (Colognola)
Sfratto di Tahar con moglie e figlio
- Giovedi 5 Marzo, via Rino dei Morti 6 (Almè)
Sfratto di Hassan con moglie e tre figli

BASTA PERSONE SENZA CASA, BASTA CASE SENZA PERSONE