BERGAMO: L’ENNESIMO SFRATTO, IL 21 IL COMUNE BUTTA IN STRADA FABIO

Bergamo -

Il Comune di Bergamo ha fissato per venerdì 21 novembre alle ore 9:30 l’esecuzione dello sfratto di Fabio, residente da una vita in un alloggio comunale di via Porta Dipinta.

Fabio ci è cresciuto in quella casa insieme ai suoi genitori. Dopo la loro morte ha chiesto più volte il subentro, come previsto dal regolamento, ma il Comune gli ha sempre detto di no.
E ora, senza avere un’alternativa, viene cacciato.

Fabio non è un “occupante abusivo”: ha sempre pagato regolarmente l’affitto, contribuendo come ogni altro inquilino e rispettando le regole. Nonostante questo, l’amministrazione lo tratta come un intruso da cacciare via.

Da mesi come ASIA-USB Bergamo abbiamo tentato di contattare i dirigenti e gli assessori competenti per trovare una soluzione, ma nessuno ha mai risposto. Silenzio totale da parte di chi dovrebbe garantire il diritto alla casa e non limitarsi a firmare atti di sgombero.

Ci chiediamo: dove dovrebbe andare Fabio?
A Bergamo ormai una casa in affitto è un lusso: servono stipendi alti, garanzie, contratti a tempo indeterminato.
Chi vive in condizioni di precarietà, chi ha perso il lavoro o ha un reddito basso, viene semplicemente espulso dalla città.

Bergamo sta diventando sempre più una vetrina per ricchi. Si mettono cancelli nelle gallerie del centro per impedire ai senza tetto di ripararsi dal freddo, si tolgono le panchine per non farli sedere, si sfrattano le persone invece di aiutarle.
Questa è la “città modello” che l’amministrazione di centro-sinistra vuole mostrarci: una città del decoro e della vetrina, non della solidarietà. Una città dove l’accoglienza e l’inclusione esistono solo nei discorsi ufficiali, non nella realtà delle strade e delle case popolari.

Il 21 novembre saremo davanti alla casa di Fabio, insieme a chi non si rassegna a vedere altre persone buttate in mezzo alla strada. Invitiamo la Sindaca, gli assessori e i dirigenti comunali a presentarsi di persona: vengano a spiegare al Sig. Fabio e a tutti i cittadini perché un uomo che ha sempre vissuto in quella casa e ha sempre pagato l’affitto deve finire per strada.

Se non ci ascoltano nelle stanze del Comune, ci troveranno fuori dalle case, al fianco di chi resiste.
Perché ad ogni sfratto ci sarà una barricata di dignità e solidarietà.