BOLOGNA: ANCORA MORTI PER SFRATTO, MENTRE IL GOVERNO DA IL VIA ALLE ESECUZIONI ANCHE PER LE CATEGORIE PROTETTE!
Continuano le morti per sfratto proprio all'indomani della pubblicazione dei dati del Ministero dell'Interno che ci fanno registrare un ulteriore aumento delle richieste e delle esecuzioni di rilascio forzoso degli alloggi, questo a dimostrazione del totale fallimento delle politiche abitative messe in campo dal governo Renzi con il piano casa dell'ex-Ministro Lupi.
Il ministro Del Rio sta assicurando sostanzialmente una continuità con chi lo ha preceduto e che è stato costretto alle dimissioni.
I fatti come quello di Bologna continuano a susseguirsi con cadenze sempre più frequenti e questo è indice di un aggravarsi della situazione sociale che lascia indifferente il nuovo ministro alle politiche abitative, totalmente assente e latitante.
Nel totale silenzio generale il 28 giugno sta scadendo la proroga degli sfratti per le categorie protette e quindi assisteremo ad altre migliaia di esecuzioni che colpiranno inquilini molto anziani, persone disabili, i settori più disagiati.
A quante morti per sfratto dobbiamo assistere perché il governo vari un vero blocco delle esecuzioni degli sfratti, anche quelle per morosità incolpevole, e si avvii una vera politica per la casa che tuteli tutti gli inquilini e rilanci l'edilizia pubblica.
Raffaella, sotto sfratto, non ce l’ha fatta
www.radiocittadelcapo.it/archives/raffaella-sfratto-suicidio-162815/
Bologna, 23 giu. – Una storia di solitudine, di disperazione, di frustrazione che ha avuto la sua più tragica conclusione: un cappio al collo, la corda legata alla finestra di una casa sotto sfratto. Raffaella Godi ha pianificato il suo suicidio, a Ponte Ronca di Zola Predosa, mettendo a letto a dormire i due figli prima di compiere quel gesto, la sera di lunedì 22 giugno.
A trovarla è stato il compagno, un italiano di 50anni che condivideva, tra frequenti e accese discussioni, una vita segnata negli ultimi anni da espedienti. Lei aveva aperto una ditta di pulizie, Edil Pulish, che non aveva però avuto successo. Lui faceva il manovale e viveva di lavori saltuari nella ditta in cui il fratello era dipendente. I vicini di casa hanno spiegato che spesso li avevano sentiti litigare, lui chiuso fuori nel pianerottolo. Ieri sera, però, nessuna discussione, così come hanno escluso che ci fossero state litigate negli ultimi giorni.
In paese, tra le persone che abbiamo incontrato, nessuno conosceva il nome della donna. “Ormai la gente passa ma non si conosce più nessuno” commenta la tabaccaia. Ponte Ronca è una piccola frazione, che si snoda sulla strada principale che porta da Zola Predosa alla Valsamoggia. Di fronte al centro sportivo c’è un nuovo complesso residenziale, costruito poco più di 10 anni fa, ed è in uno di quegli appartamenti, sotto sfratto, che la 41enne ha pianificato il suo suicidio.
I Servizi sociali di ASC Insieme seguivano la famiglia dal dicembre 2014, quando la signora si era rivolta allo sportello sociale perché con la richiesta di aiuto in conseguenza del procedimento di sfratto per morosità per l’alloggio di residenza, non pagava l’affitto dal luglio 2013.
Il servizio sociale ha attivato, senza successo, l’adesione al Protocollo sfratti, ottenendo solo un rinvio a 9 luglio, quando era atteso per la terza volta l’ufficiale giudiziario.
Il Comune di Zola Predosa fa sapere che la signora ed il compagno avrebbero individuato, tramite conoscenti, un appartamento a Zola Predosa con un canone di 600 euro mensili, senza spese condominiali. L’assistenza sociale avrebbe poi dato loro la possibilità di richiedere un aiuto economico per la caparra e per i canoni del nuovo alloggio. Ma proprio l’andare in fumo di questa nuova sistemazione potrebbe essere stato il motivo che ha fatto scattare la tragedia.
Da settimane, la donna era costretta a cucinare per sè e per i figli utilizzando solo un forno a microonde, dopo che le era stato staccato il gas. Ma anche altre bollette e l’affitto non venivano pagati da tempo.
Una disperazione e rabbia crescente che emerge anche da ciò che scriveva cui social network. A febbraio lì qualcuno le ha segnalato una casa d’affitto, a dicembre si lamentava che gli aiuti familiari per scuola d’infanzia e baby sitter erano previsti solo per i bimbi sotto i 7 anni. Gli ultimi post, fermi a marzo, riportano alcune frasi del leghista Matteo Salvini contro profughi, migranti e chiusura degli Opg. Lo stesso leader del Carroccio non rinuncia a commentare il gesto estremo della donna chiedendo: “Stato italiano, dove sei?”.
Un commento arriva anche da Giovanni Paglia, deputato di Sel: “La tragedia che irrompe e dovrebbe fare a pezzi tutte le stupidaggini di chi si fa bello a dire che la casa non è un diritto”. A chiedere la moratoria sugli sfratti, e la fine degli sgomberi, si ergono gli “inquilini resistenti” della rete Social Log, che solo ieri in una nota aveva ricostruito i numeri del “massacro sociale degli sfratti nel nostro territorio durante il 2014″. In Emilia Romagna, lo scorso anno, ci sono state 20.750 richieste di esecuzione sfratti e 5.472 sono stati eseguiti. Molti di questi anche a Bologna, dove ne è stato calcolato uno ogni 319 famiglie residenti. Nella nota, gli “occupanti di case si stringono intorno alla famiglia e abbracciano il papà e i figli in questo momento di lutto e dolore”. Poi rilanciano: “Alziamo a gran voce un grido di rabbia affinché la morte terribile di questa mamma apra immediatamente un percorso di moratoria degli sfratti, requisizione di immobili privati e pubblici sfitti e in disuso, e abolizione dell”articolo cinque del Piano casa”, che impedisce la residenza nelle case occupate. Domani pomeriggio, ricorda Social Log, alle 19 nella palazzina ex Telecom occupata è fissata un’assemblea cittadina per il diritto all’abitare.
A PONTE RONCA
Problemi economici: mamma
di due bambini si suicida
Le avrebbero staccato il gas e il 9 luglio
avrebbe ricevuto il terzo tentativo di sfratto
BOLOGNA - Tragedia a Ponte Ronca, frazione di Zola Predosa, dove una donna di 41 anni si è suicidata impiccandosi alla grata di una delle finestre di casa. Secondo la prima ricostruzione dei carabinieri il gesto è riconducibile ai problemi economici che la donna, madre di due bambini, stava attraversando insieme al marito: dalle prime informazioni sembra che le avessero staccato il gas per morosità e il 9 luglio avrebbe dovuto ricevere il terzo tentativo di sfratto. Il corpo è stato trovato questa mattina.
23 giugno 2015