BOLOGNA: ASIA RACCOGLIE L'APPELLO ALLA MOBILITAZIONE DEI MOVIMENTI PER IL DIRITTO ALL'ABITARE.
A Bologna giovedì 14 aprile alle ore 15,00 manifestazione sotto la sede delle Regione Emilia Romagna in viale Aldo Moro
Il 14 aprile AS.I.A./USB, raccogliendo l’appello alla mobilitazione giunto dai movimenti per il diritto alla casa, ha indetto una giornata di mobilitazione nazionale per chiedere politiche vere sulla questione abitativa che tengano conto dei settori sociali interessati. A Bologna si manifesterà sotto la sede sella Regione, mentre iniziative diffuse sono previste su tutto il territorio nazionale.
Il cosiddetto ‘Piano Casa’ varato dal governo rischia infatti di essere un piano edilizio che accoglie le ragioni di chi crede di uscire dalla crisi economica attraverso la cementificazione del territorio, senza considerare quei milioni di cittadini che richiedono un alloggio a prezzo equo, compatibile con i loro redditi e le loro pensioni e con lo stato sempre più diffuso di precarietà che investe la vita di giovani e non.
Il piano di edilizia sovvenzionata parte con una dote di 197,7 milioni di euro, davvero pochi dentro una crisi che trova proprio nel mantenimento dell'alloggio una delle voci di spesa più alte nei bilanci dei nuclei familiari che vivono in Italia. Queste risorse sono decisamente inadeguate e lasciano intendere una maggiore attenzione verso il social housing, destinato soprattutto alla vendita, come si evince dai primi dati che indicano nel 39% la percentuale riservato all'affitto, sia permanente che a 25 anni. Le politiche nazionali trovano una diretta corrispondenza nelle scelte dell’Amministrazione Regionale, per la quale l’edilizia residenziale pubblica vede esclusivamente finanziamenti straordinari che al massimo riescono a mantenere l’esistente, a fronte invece di una richiesta di case popolari sempre crescente, e che pare tutta orientata verso l’utilizzo dell’housing sociale.
Sono sempre di più coloro che oggi vengono investiti dal problema abitativo, a causa delle perdita del lavoro, o a una drastica riduzione del reddito, che a fronte di una politica del caro affitti e a un numero di case popolari assolutamente insufficiente, perdono l’alloggio, a causa di uno sfratto per morosità o per pignoramento a seguito dell’insolvenza al mutuo.
Vengono coinvolti moltissimi nuclei con redditi medi non più sufficienti a garantire canoni in continuo aumento e mutui insostenibili. Il costo della vita poi fa il resto, aprendo un vero e proprio buco nei bilanci familiari.
Da tempo le numerose mobilitazioni degli inquilini chiedono una moratoria e un intervento importante da parte del governo e delle regioni.
AS.I.A./USB chiede dunque alla Regione Emilia Romagna di convocare con urgenza un tavolo per predisporre le seguenti iniziative:
- L’approvazione di uno strumento nazionale di finanziamento della politica della casa sostitutivo della ex-Gescal (3% della manovra finanziaria) a partire da un Piano Straordinario di alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica Sovvenzionata, da affiancare ad un finanziamento nazionale.
- La tutela di tutti gli inquilini che, sfrattati e insolventi al mutuo prima casa, non troveranno un’alternativa né nel mercato privato, né con l’ERP, utilizzando lo strumento dell’housing sociale solo per l'acquisizione del patrimonio immobiliare già esistente per il recupero del patrimonio sfitto o lasciato in stato di degrado. Ciò allo scopo di salvaguardare le fasce sociali più deboli e di quelle del ceto medio, impedendo nuove inutili cementificazioni. Lo stesso strumento che già è stato predisposto dalla Regione Lazio che prevede l’acquisto diretto degli alloggi cartolarizzati attraverso l’ATER, con garanzie sul canone di locazione, e l’attivazione dei fondi regionali a tassi agevolati (1%) in caso di possibilità di acquisto da parte degli inquilini. Questa politica tutelerebbe così le fasce sociali più deboli e in particolare i portatori di handicap e gli ultrasessantacinquenni;
- La definizione di un provvedimento di blocco delle esecuzioni degli sfratti, con il coinvolgimento delle prefetture, che comprenda le situazioni di morosità incolpevole e tutti gli sgomberi. Un provvedimento che a partire dal fallimento del piano attuato per Bologna e Imola, promosso dal Prefetto di Bologna, che non è riuscito a siglare un solo accordo, ma che ha avuto il merito di riconoscere l’entità del problema, riesca ad essere uno strumento di tutela effettivo
Bologna, 11 aprile 2011
AS.I.A. USB