BOLOGNA: OCCUPATO PER UN GIORNO UN PALAZZO SFITTO
Comunicato stampa
12/7/2009 Bologna
D’la rendita ain pos piò!
Occupata palazzina privata in via Achillini 1/2
Questa mattina Precari, disoccupati, sfrattati, famiglie dell’AS.I.A.-RdB e di Bologna Prende Casa hanno liberato una palazzina in via Achillini 1/2.
Dopo lo sgombero della palazzina di via Algardi 16, abbiamo deciso di liberare un nuovo edificio del medesimo proprietario, lasciato sfitto da anni. Esistono miglia di appartamenti privati nelle medesime condizioni, a fronte di una emergenza abitativa che colpisce, lavoratori, precari, disoccupati e famiglie.
Questa iniziativa durerà solo un giorno per denunciare il criminale meccanismo della speculazione, che vede migliaia di famiglie e precari colpiti dal caro-vita.
Oggi, di fronte alla crisi e all’immobilismo della politica di palazzo è necessario liberare abitazioni dalla rendita e rilanciare l’edilizia popolare pubblica.
Nella giornata verrà organizzata in via Achillini1/2 una conferenza stampa aperta alle ore 12.00, mentre alle 18.00 si organizzerà una festa popolare in quartiere per spiegare le ragioni dell’iniziativa.
CONTRO LA RENDITA E IL CARO VITA
REQUISIAMO CASE SFITTE
PER IL DIRITTO ALLA CASA
AS.I.A.-RdB
Via Monterumici, 36/10 Bologna
tel:051389524 - 051 385932-fax: 051 310346 cell: 3409892393
Rassegna stampa 13 luglio 09
Il Resto del Carlino
Senza casa, occupano palazzo sfitto
Dopo via Algardi, via Achillini: 30 stranieri (metà bambini) con le Rdb
di Gilberto Dondi
Bologna - PER i bambini, è stata probabilmente una domenica di festa. Un giorno passato a giocare con i coetanei nel giardino e su per le scale di quel palazzone, a dire il vero non proprio in buone condizioni, mentre gli adulti preparavano il pranzo e i ragazzi mettevano la musica. Si sa, ai bambini basta poco per trasformare tutto in divertimento. In realtà, ciò che è successo per tutta la giornata di ieri in una palazzina di tre piani (sei appartamenti) di via Achillini 1/2, zona Mazzini, aveva un significato preciso. Fin dalle 7 il sindacato di base degli inquilini Asia-Rdb e una trentina di persone, la metà delle quali bambini, sono entrate nello stabile e l'hanno occupato. Famiglie di immigrati da tempo in Italia, marocchini, albanesi, rumeni e anche qualche italiano. Precari, disoccupati oppure lavoratori già sfrattati o sotto sfratto. Persone in difficoltà per le quali la casa è una vera e propria emergenza. Molti sono da tempo costretti a farsi ospitare da parenti o amici. L'OCCUPAZIONE di via Achillini segue quella avvenuta a metà giugno in via Algardi 16. Allora finì con uno sgombero dei carabinieri dopo sei giorni. C'era anche una donna incinta, che oggi è ancora senza casa, ospite di amici. Ieri invece gli occupanti se ne sono andati spontaneamente verso sera, dopo una festicciola. «Perché questa hanno spiegato è un'azione dimostrativa per porre il problema casa al centro dell'attenzione e denunciare il criminale meccanismo della speculazione e della rendita, che vede migliaia di famiglie colpite dal carovita». Il proprietario dei due stabili è lo stesso, un privato che i sindacati prendono a modello di come non dovrebbero essere le politiche abitative della città. «Qui in via Achillini sei appartamenti sono sfitti da anni spiega Lidia Triossi, dell'Asia-Rdb , mentre c'è gente che non ha la casa. Molti residenti, passando, ci hanno espresso sostegno e solidarietà. Il nostro è un percorso, chiediamo di approntare un tavolo per affrontare l'emergenza e di rilanciare l'edilizia popolare pubblica». A BOLOGNA, secondo l'Asia-Rdb, sono 8mila le famiglie in lista per gli alloggi popolari e ne vengono assegnati 300 all'anno. Ci sono 1.500 sfratti già esecutivi e le procedure sono in aumento. Il tutto mentre gli appartamenti sfitti sono, sempre secondo il sindacato che sta compiendo un censimento, almeno 10mila. «Abbiamo già chiesto un incontro al nuovo sindaco e all'assessore competente (Milena Naldi; ndr) continua Triossi, che ha tenuto una conferenza stampa al terzo piano , ma non abbiamo avuto risposte. L'emergenza casa non si risolve tenendo gli occhi chiusi né trattandolo come un problema di ordine pubblico, come hanno fatto in via Algardi. Chiediamo politiche nuove e anche l'intervento del prefetto, come nel X Municipio di Roma, che potrebbe requisire temporaneamente gli appartamenti sfitti dei privati».
Il Bologna
Via Achillini. Nuova occupazione, stavolta per un giorno: lo stabile è dello stesso proprietario di via Algardi
Allarme sfratti, Asia non si ferma "In città migliaia di case sfitte"
Sei abitazioni vuote, i senzatetto ci fanno una festa per il quartiere. Arriva anche il proprietario
di Renzo Sanna
Bologna - «Ci trattano come un problema di ordine pubblico, ma noi vogliamo offrire una soluzione». Asia-Rdb, l'associazione degli inquilini e assegnatari, non si è fermata a via Algardi: lo stesso gruppo di senzacasa che col sindacato aveva occupato quello stabile e da lì 5 giorni dopo era stato sgomberato, ieri ha piantato le tende in via Achillini 1, quartiere Mazzini. Per un solo giorno, stavolta, a scanso di altre azioni di forza, con la particolarità che la palazzina è dello stesso proprietario della precedente: «Il signor Tomesani tiene 19 appartamenti sfitti, alla faccia degli 8 mila in graduatoria per la casa». È stata un'occupazione festosa, ancorché amara, quella delle famiglie italiane e straniere che con Asia si muovono ormai in simbiosi: gli 8 bambini al seguito, tra i quali anche un neonato da record - 50 giorni di vita e già due occupazioni -, le donne ieri indaffarate per la preparazione del pranzo da offrire al quartiere, i capifamiglia, quai tutti licenziati o in cassa integrazione. Nuclei familiari sfrattati, una piccola parte dei 1500 registrati sino a maggio e in aumento rispetto al 2008. È un paradigma della situazione cittadina, e allora a mo' di esempio Asia fa vedere all'amministrazione e al nuovo assessore Naldi che le soluzioni ci sono: «Si nega il problema - dice Lidia Triossi - e non si cercano alternative, noi le suggeriamo: ci sono stabili sfitti e case vuote, la gente ce li sta segnalando. Ci sono modalità come la requisizione, analogamente a quanto fatto a Roma. In via Algardi chiusero la pratica con un'operazione muscolare, 100 poliziotti e 5 camionette, poi chi era senza casa così è rimasto». Lo sono ancora Antonella e Orlando, sfrattati il 6 maggio dalla loro esosa (40 metri quadrati a 750 euro) abitazione alla Bolognina. Un figlio piccolo, un altro in arrivo, sono ospiti di amici a Reggio Emilia: il Comune aveva promesso un intervento entro luglio, ma ora rischiano di perdere punti in graduatoria. Quella che vede 900 domande in più all'anno, e che accontenta ogni 12 mesi 300 famiglie, neanche il 4 per cento dei richiedenti: «Dicono che il problema è la mancanza di casa, per noi è la speculazione. Bisogna liberare più case possibile dalla rendita e rilanciare l'edilizia popolare pubblica». Asia ha chiesto un incontro alla nuova amministrazione, cui sottoporrà l'emergenza e le soluzioni: «Stiamo facendo un censimento delle case sfitte, secondo un recente studio sono 7 mila». Si accontenterebbero di quei 6 appartamenti, ampi e in buone condizioni anche se disabitati da anni, le famiglie che ieri in via Achillini hanno trasformato l'occupazione per un giorno - stavolta senza problemi, solo due rapidi passaggi dei carabinieri e uno, al pomeriggio, del proprietario, che afferma di voler ristrutturare l'edificio - in festa. Al grido «d'la rendita ain pos piò».
Leggo
Bologna. Ieri mattina sono state una trentina...
di Giorgio Cappelli
Bologna - Ieri mattina sono state una trentina le persone che hanno occupato una palazzina di proprietà privata e completamente vuota in via Achillini. C’erano precari, disoccupati e famiglie sfrattate che fanno capo ad Asia, l’associazione inquilini assegnatari delle Rdb di Bologna. Lo stabile in zona Mazzini è di due piani, oltre a quello rialzato, ed ha complessivamente sei appartamenti. Come riferisce uno dei membri di Asia, la palazzina è sfitta da anni e dello stesso proprietario della palazzina di via Algardi 16, che l’associazione ha occupato per sei giorni, prima dello sgombero del 25 giugno. «Esistono migliaia di appartamenti privati nelle medesime condizioni denunciano dall’associazione a fronte di una emergenza abitativa che colpisce, lavoratori, precari, disoccupati e famiglie».