Campo rom bruciato a Torino, Amnesty: "I responsabili siano processati"

Torino -

Amnesty International condanna l'episodio di razzismo a Torino, dove un campo non autorizzato è stato dato alle fiamme a seguito della falsa notizia di stupro lanciata da una sedicenne

ATTUALITA'. Amnesty International condanna l’incendio del campo rom a Torino, avvenuto a seguito della falsa accusa di stupro lanciata da una sedicenne, e chiede riparazioni per le vittime dell’attacco razzista e che i responsabili siano processati.

"L’incendio di roulotte e baracche” afferma la ONG in un comunicato stampa “in cui vivevano rom provenienti dalla Romania e’ avvenuto durante una manifestazione organizzata il 10 dicembre da un gruppo di abitanti del quartiere Le Vallette per esprimere solidarietà nei confronti di una sedicenne che aveva denunciato alla polizia, due giorni prima, di essere stata stuprata da due rom stranieri. In seguito, la ragazza ha dichiarato che la sua denuncia era falsa e si e’ pubblicamente scusata”.

“Il giorno prima della protesta” prosegue la nota “erano stati diffusi volantini in cui si invitavano gli abitanti del quartiere a ‘ripulire’ la zona dove era presente l’insediamento rom. Secondo gli organi d’informazione, 30 dei circa 500 partecipanti alla manifestazione avrebbero preso parte al raid, in cui non e’ stata ferita alcuna persona poiché la polizia aveva fatto precedentemente evacuare l’area”.

Amnesty punta il dito contro il clima di intolleranza nei confronti dei rom alimentato dai rappresentanti delle istituzioni, “attraverso dichiarazioni infondate che collegavano la presenza di queste comunita’ all’aumento del crimine e all’insicurezza”. A conferma di ciò, si ricorda come “negli anni scorsi le autorita’ italiane hanno attuato misure che hanno aggravato la discriminazione ai danni dei rom, come quelle adottate in base allo stato d’emergenza, proclamato nel 2008 (la cosiddetta ‘emergenza nomadi’), dichiarato illegittimo dal Consiglio di stato lo scorso novembre”.

La ONG auspica che “ogni motivazione o finalita’ razzista venga debitamente portata allo scoperto, che i responsabili di atti di violenza razzista siano sottoposti a indagine penale e che ricevano pene commisurate alla gravita’ di quanto commesso”.