Cara ANCI, vogliamo misure strutturali per il diritto all'abitare
Lettera all'Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI)
Vi scriviamo in rappresentanza di Movimento per il Diritto all'Abitare, ASIA-USB e Noi Restiamo facendo seguito all'interlocuzione avuta con un Vostro referente in data 24/02 durante il presidio sotto la Vostra sede che richiedeva l'intervento di Anci rispetto agli sfratti. In quella sede, abbiamo ricordato al rappresentante di ANCI le interlocuzioni avviate l'anno scorso con il presidente del Consiglio Nazionale Enzo Bianco in data 23 luglio, che ha fattto seguito all'incontro del precedente 28 maggio svoltosi presso il Ministero delle Infrastrutture con il Capo di Gabinetto Stancanelli, il Capo Dipartimento del MIT Costanza Pera, nonché l’assessore campano all’urbanistica Discepolo delegato alle politiche abitative dalla Conferenza Staro e Regioni. A conclusione dell'interessante confronto del 23 luglio 2020 il Presidente Enzo Bianco si era impegnato a produrre una nuova data di incontro con l'ANCI nel suo complesso per riportare le nostre proposte relative alla crisi abitativa e all'utilizzo delle risorse europee. Tale impegno non si è tuttavia concretizzato, nonostante sia stato ulteriormente sollecitato l'incontro in data 8 settembre 2020 tramite una nuova richiesta inviata tramite mail.
Nei mesi trascorsi da quella interlocuzione, il disagio abitativo si è ulteriormente acuito, in concomitanza alla sofferenza socioeconomica più generale, a cui non si è fatto fronte con misure strutturali adeguate ma solo con provvedimenti tampone (primi fra tutti i vari bonus affitti, nonché il temporaneo blocco degli sfratti, peraltro al momento applicato solo alle morosità incolpevoli e alle situazioni più recenti che esclude gli sfratti per finita locazione). Ce lo dimostrano l'altissimo numero di richieste di sfratto accumulate in questi mesi, nonché i casi di finita locazione che le nostre organizzazioni stanno seguendo direttamente e che hanno già visto i primi accessi in tutta Italia, da Livorno al caso di Carlotta, la studentessa fuorisede e lavoratrice precaria di Torino sotto sfratto per cui abbiamo manifestato oggi. Nel frattempo, nel dibattito pubblico sull'uso delle risorse dell'incipiente Recovery Plan - Next Generation EU, il tema delle risorse da destinare alle politiche abitative riveste un ruolo assolutamente marginale (se non inesistente). Riteniamo che ANCI, in quanto Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, e quindi delle istituzioni di prossimità a più diretto contatto con il territorio, debba farsi latrice di una forte richiesta presso il Ministero delle Infrastrutture di riannodare il filo della interlocuzione, e di ascoltare chi ogni giorno si attiva sui territori e si confronta con la crisi abitativa nel suo complesso. Riteniamo sia interesse di tutte le parti in causa assicurarsi che siano messe in campo risorse serie e considerevoli per affrontare la questione abitativa a Roma, e su tutto il territorio nazionale. Riteniamo che sia urgente pianificare l'utilizzo delle risorse per l'Edilizia Residenziale Pubblica che sappia affrontare le diverse esigenze della precarietà abitativa: dal controllo pubblico sugli affitti, alla mancanza di sufficienti ed adeguati studentati pubblici per gli studenti universitari fuorisede, allo scorrimento delle graduatorie di chi attende da anni un alloggio popolare. Riteniamo inoltre indifferibile la soluzione delle situazioni già in essere, e trattate come emergenziali nonostante esistano da decenni (quali, ad esempio, il degrado e la dismissione del patrimonio ERP inesistente, la questione delle occupazioni abitative, la mancanza di soluzioni permanenti per chi subisce sfratti e sgomberi).
Per questo, con la presente ribadiamo ad ANCI la richiesta formale di incontro nella prima data utile.
Movimento per il Diritto all'Abitare
ASIA-USB
Noi Restiamo