Cariche della polizia e lanci di uova per sgombero famiglia abusiva
IN VIA INGANNI
Una cinquantina di giovani dei centri sociali hanno protestato contro la procedura di sfratto
Tensione questa mattina in via Inganni dove esponenti dei centri sociali e del comitato antisfratti di San Siro hanno protestato contro lo sgombero di una famiglia abusiva da un alloggio Aler. Ci sono stati lanci di uova e oggetti contro le forze dell’ordine e, come denunciano i militanti del comitato di San Siro, cariche della polizia nei confronti dei manifestanti, una cinquantina di persone in tutto. Lo sgombero era in programma da tempo e riguarda un alloggio al civico 11 di via Inganni. Già una settimana fa i militanti dei centri sociali erano riusciti a bloccare lo sfratto e per protesta avevano poi occupato la sede dell’assessorato alla Casa. Non si segnalano feriti. «La decisione nel voler lasciare Hakima e la sua famiglia per strada - si legge nel comunicato del centro sociale - , è stata dimostrata in due cariche verso chi solidale voleva impedire questo sfratto, e nello sfondare con la forza la porta di casa ad Hakima, che ha provocato un malore alla madre: assenti erano delegati del comune, servizi sociali , ma soprattutto le soluzioni. L’assessore alla casa Daniela Benelli ha fatto solo false promesse».
OCCUPAZIONE UFFICIO ALLOGGI - Dopo il picchetto in via Inganni, i comitati per la casa hanno occupato gli uffici comunali di via Pirelli. I manifestanti, che hanno tentato in mattinata di bloccare l’esecuzione di hanno raggiunto gli uffici assegnazione case: «Non ce ne andiamo finché non c’è una soluzione per le case assegnate e mai date, dal Comune. E vogliamo anche una data per Hakima», spiegano i manifestanti. « È un’indecenza che le case in deroga siano bloccate e mai date».
Sgombero in via Inganni
momenti di tensione
tra polizia e centri sociali
I ragazzi: "Ci hanno caricati"
Tensione tra forze dell'ordine e comitati per la casa in via Inganni. Gli antagonisti del Cantiere e del Comitato Abitanti San Siro si sono radunati per impedire lo sfratto di una donna con un bimbo di 2 anni e mezzo. "Hakima - spiega il centro sociale Cantiere - dal 20 dicembre ha una casa in emergenza assegnata, ma non le è ancora stata consegnata e l'unica soluzione avanzata dal Comune è trasferirla momentaneamente in albergo. L'ultima volta l'ufficiale giudiziario aveva deciso di rinviare di 17 giorni. Allora tutti insieme dal picchetto avevamo occupato l'assessorato alla Casa, per chiedere soluzioni all'Assessore Daniela Benelli: lei e il suo staff ce le avevano assicurate". Secondo gli antagonisti si sono verificati alcuni momenti di tensione con le forze dell'ordine che avrebbero risposto al picchetto con due cariche
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