Casa, gli sgomberati di Torre Spaccata nella basilica di Santa Maria Maggiore: "Chiediamo asilo al Papa"
Ieri le forze dell'ordine nel palazzo occupato oggi la protesta dei Blocchi precari metropolitani dentro la chiesa all'Esquilino: "Dopo il silenzio del Governo e Comune di Roma, ora proviamo con il Vicariato"
In chiesa per chiedere asilo. Le persone sgomberate ieri da un palazzo occupato a Torre Spaccata a Roma sono entrate nella basilica di Santa Maria Maggiore. L'annuncio è stato dato su twitter dagli stessi occupanti, Sgomberati di #torrespaccata dentro la basilica di Santa Maria Maggiore chiedono asilo a @Pontifex , scrivono i Blocchi precari metropolitani che hanno anche pubblicato alcune foto che li ritraggono seduti per terra all'interno della chiesa. Fuori, invece, sulle cancellate del sagrato sono stati appesi striscioni con la scritta 'Stop sgomberi'. Le famiglie sgomberate ieri da Torre Spaccata resteranno dentro la basilica di Santa Maria Maggiore finché qualcuno non prenderà parola su quanto sta accadendo. Chiedono che il Vicariato o Papa Francesco si esprimano su quanto sta succedendo a Roma e in tutta Italia , fa sapere Maria, una degli attivisti nella basilica per proteggere e informare la gente su quello che stiamo facendo.
All'interno ci sono circa 150 persone senza casa che hanno scritto una lettera al Pontefice: Affrontiamo ogni giorno le nostre esistenze- si legge- cercando di non perdere la nostra umanità, di resistere alle vessazioni a cui siamo sottoposti a causa della nostra condizione sociale. Ci chiamano emarginati, poveri e reietti ma noi conosciamo bene la sacralita' delle nostre vite. Siamo qui, nella casa di Dio, per chiederti aiuto. Il Governo italiano, attraverso il Piano casa appena approvato, non solo ha scelto di non porre alcuna soluzione all'emergenza abitativa a cui noi e tantissimi altri siamo costretti ma, con l'articolo 5, ha scelto di dichiarare guerra a quanti, come noi, non hanno avuto la fortuna di vivere dentro case di proprietà e sono stati costretti, lasciati soli dallo Stato, a rifugiarsi in strutture abbandonate . Proprio da una di queste strutture, situata a Torre Spaccata, aggiungono gli occupanti ieri mattina siamo stati cacciati come i peggiori criminali. Sono arrivati con camionette ed elicotteri, armati di caschi e manganelli, hanno sfondato le porte e ci hanno buttato in mezzo alla strada senza darci alcuna soluzione alternativa. La solidarietà reciproca che ci lega e che ci sostiene in questa difficile esperienza, ci sta consentendo di restare umani. Lo Stato italiano, dopo averci abbandonato, ha scelto però di annientare noi e quanti vivono la nostra stessa condizione. Chiediamo il tuo aiuto. Abbiamo paura per noi e, soprattutto, per i nostri figli, ma non siamo disposti a cedere, anche perché l'unica soluzione prospettata dal Comune di Roma è la separazione dei nuclei familiari. Sappiamo che tu puoi comprendere perfettamente la nostra situazione. Tu che sei uomo come noi, venuto dall'altra parte del mondo, da sempre partecipe alla sofferenza degli ultimi ma, come Gesù Cristo, indisponibile ad accettarla passivamente, oggi rappresenti la nostra speranza più grande in un mondo in cui non riusciamo a veder futuro possibile per noi e per quanti come noi, a Roma e in Italia, vivono il dramma dell'emergenza abitativa e dell'emarginazione . Le famiglie chiedono quindi un incontro al Pontefice: Ti chiediamo di riceverci, di fare tue le piaghe che portiamo sui nostri corpi, di diventare la nostra voce forte contro queste politiche disumane e disumanizzanti, nemiche nostre e contrarie a quanto insegnato da Gesù Cristo, anche a quanti credono in un altro Dio.
Ti chiediamo di accoglierci tra le tue braccia, ti chiediamo di concederci asilo politico in quanto esseri umani, perseguitati, vessati e umiliati dallo Stato italiano. Intanto una camionetta della polizia è arrivata sul posto, ma la situazione sembra tranquilla.
Ci hanno detto di togliere le bandiere e di non stare in strada, dice Maria. Intanto nella chiesa restano le famiglie sgomberate con i loro bambini che hanno dato vita a una occupazione silenziosa, seduti a terra nella parte sinistra della chiesa mentre diversi turisti continuano a visitare la Basilica. Un gruppo rimasto in presidio all'esterno e si è fermato a parlare con un parroco della Basilica.
Siamo in contatto con il Comune per aiutare queste famiglie a trovare una soluzione. Si sta mobilitando anche la Caritas. Speriamo che il Comune risponda positivamente ha detto Padre Angelo.
Maddalena, un'altra occupante, racconta che non ci hanno promesso niente ma ci hanno garantito di provare a fare da tramite con il Comune e con il sindaco Marino .