Casa, i movimenti occupano a oltranza l'anagrafe: "Abroghiamo l'articolo 5"
Protesta dei Bpm in via Petroselli contro il piano che "nega la residenza e gli allacci di acqua, luce e gas a chi occupa un'abitazione per necessità"
"I movimenti per il diritto all'abitare hanno occupato gli uffici dell'Anagrafe di via Luigi Petroselli, per protesta contro l'articolo 5 del Piano Casa", spiegano i Blocchi precari metropolitani (Bpm). E l'occupazione andrà avanti a oltranza: i manifestanti si preparano infatti a passare la notte negli uffici.
"Dopo una positiva interlocuzione con il direttore Angelo Sebastianelli, sono state chiarite le gravi implicazioni dell'articolo 5 della Legge Lupi. Negando le residenze nelle occupazioni abitative infatti, si impedisce anche l'iscrizione a scuola dei bambini, l'assistenza domiciliare dei disabili, il rinnovo dei permessi di soggiorno e la scelta del medico di base. Per questa ragione, mentre dal sindaco Marino e dagli assessorati competenti non arrivano riscontri o interlocuzioni, i movimenti si organizzano per trascorrere la notte all'interno degli uffici dell'anagrafe. La gravità del problema, infatti, non consente nessun tipo di ritardi" dichiarano in una nota i movimenti per il Diritto all'abitare.
"Con un'ordinanza del prefetto - spiegano - dal 1 settembre i municipi hanno proceduto al 'congelamento' delle residenze concesse precedentemente e a consegnare dinieghi di fronte alle nuove richieste. Una situazione anomala sul piano giuridico quanto pericolosa su quello sociale, visto che la residenza è legata all'esercizio di diritti primari come la salute e l'istruzione".
Nel volantino distribuito nel corso dell'iniziativa, gli attivisti spiegano che "i movimenti in tutta Italia stanno portando avanti la battaglia contro una legge con un impianto tutto volto a sostenere le speculazioni e gli affaristi del mattone, attaccando chi non può garantirsi una casa nel libero mercato e si batte per politiche abitative pubbliche. Ora è arrivato il momento di rilanciare la lotta contro questa legge discriminatoria, e definita dai più una barbarie, e di costringere il governo a cancellare l'art 5 - fanno sapere - L'occupazione degli uffici dell'Anagrafe di via Petroselli andrà avanti ad oltranza: chi si batte a testa alta con dignità contro le prepotenze di un sistema che sfrutta i più deboli non può più aspettare".