CASA POPOLARE RICONSEGNATA AL COMUNE: AEQUAROMA CHIEDE COMUNQUE GLI ARRETRATI
Ha dell’incredibile quanto notificato ad un nostro assistito: nonostante abbia riconsegnato l’immobile al Comune di Roma nel 2017, la società Aequa Roma ha richiesto 5.300 euro per il 2018 e 2019!
In un precedente comunicato avevamo definito le diffide inviate da Aequa Roma agli inquilini delle case popolari del Comune “cartelle pazze” (https://bit.ly/3n4C8wz) ed avevamo segnalato una sentenza che condannava il Comune di Roma a revisionare il debito, finanche applicando in autotutela la prescrizione, ed al pagamento delle spese di giudizio.
A quanto pare queste cartelle sono davvero “pazze”. Ad un inquilino che ha riconsegnato l’immobile nel 2017 sono state infatti chieste le somme relative agli anni successivi (2018 e 2019). Ma non è tutto. Lo stesso aveva ottenuto nel 2017, in seguito all’invio di cartelle analoghe da parte dell’allora ente che gestiva la contabilità degli alloggi pubblici del Comune di Roma, la Prelios S.p.A, un tabulato indicante come residuo da pagare per il biennio 2015-2016 un importo pari a ZERO. Ma ecco che nei tabulati generici inviati da Aequa Roma a novembre 2021 per lo stesso biennio riappare magicamente un debito per il 2015. In modo analogo la ancor precedente gestione, la Romeo, aveva appurato che nel settennato 2000-2007 nulla fosse dovuto a titolo di conguagli relativi ad oneri!
La dimostrazione di quanto diciamo da anni è evidente, non vi è gestione del patrimonio comunale. Il dipartimento che dovrebbe garantire il diritto alla casa impegna il suo (poco) personale esclusivamente sulle sanzioni ed il recupero degli importi. L’incapacità dei precedenti soggetti che hanno gestito il patrimonio in cambio di appalti milionari ha creato una confusione clamorosa nei dati. Non è solo una questione relativa ai pagamenti, ma anche nelle verifiche della titolarità amministrativa emergono spesso errori materiali gravi:
- Applicazione agli assegnatari del canone sanzionatorio (riservato agli occupanti), senza che nessun provvedimento di decadenza sia mai stato emesso.
- Dinieghi ad istanze di attestazione degli alloggi senza che nessuna reale istanza sia mai stata avanzata.
Ovviamente, in questi casi specifici, le nostre richieste di chiarimento in merito non sono state soddisfatte.
Per quanto riguarda invece l’invio massivo di diffide, a fronte di centinaia di opposizioni inviate da Asia-Usb per conto dei propri iscritti, nessun tabulato analitico e dettagliato (fatturazione per mese e secondo causale) ci è pervenuto.
Rimaniamo a disposizione di quanti hanno ricevuto le Cartelle di Aequa Roma, ricordando che una mancata opposizione comporta l’esecutività del debito contestato e dunque l’avvio di procedure di prelievo e recupero forzoso degli importi a danno del presunto debitore. Invitiamo il Comune di Roma ed il competente Dipartimento a vigilare sul proprio operato ed avviare quella trasformazione necessaria alla città sofferente, che riporti gli uffici a svolgere la funzione per cui esistono: garantire il Diritto alla Casa.
Asia-Usb Roma