Casa, sgomberate famiglie senzatetto dall'ex scuola Belvedere: è tensione
In serata la protesta si è spostata al palazzo del Consiglio comunale in via Verdi, quando le famiglie sgomberate hanno occupato una sala riunioni al terzo piano della sede del Consiglio e qui intendono trascorrere la notte
NAPOLI - Momenti di tensione stamane al Vomero, dove la polizia è intervenuta per lo sgombero della ex scuola Belvedere, occupata da una quarantina di senzacasa, alcuni dei quali hanno tentato di opporsi barricandosi in alcune stanze o salendo sul tetto. Poi, in serata, la protesta si è spostata al palazzo dell’amministrazione comunale in via Verdi, quando le famiglie sgomberate hanno occupato una sala riunioni al terzo piano della sede del Consiglio. E lì intendono trascorrere la notte se non ci saranno novità, fanno sapere. Gli sfollati si erano accampati davanti l’ingresso di Palazzo San Giacomo, ma il gelo li ha spinti ad occupare la sala. «Tutte le istituzioni devono assumersi la responsabilità di uno sgombero eseguito senza alternative in pieno febbraio. È urgente trovare una soluzione», dice un portavoce degli sfollati.
Il comitato «Magnammece ‘o pesone» in una nota protesta: «La struttura, appartenente a una congregazione religiosa, è frutto di una donazione vincolata all’uso sociale, cosa che ha frustrato tutti i tentativi dell’Ordine di trasformarla in albergo per il turismo religioso e fu rioccupata alcuni mesi fa nell’ambito della campagna sociale per il diritto alla casa, con cartelli con le citazioni del Papa che invitava a usare i conventi per accogliere senza casa e rifugiati e non per fare profitti. Invece l’Ordine a quanto pare ha deciso di vendere la struttura (non si sa quanto legittimamente visti i vincoli della donazione) e avrebbe rifiutato anche ai tentativi di dialogo portati avanti oltre che dall’amministrazione comunale dal cardinale Sepe e dal suo vicario don Tonino Palmese, malgrado le battaglie della campagna per l’abitare abbiano spinto a stanziare fondi per l’emergenza abitativa che potevano consentire una mediazione anche economica sull’uso del palazzo o un eventuale alternativa prima di mettere le persone in strada».
In mattinata gli occupanti avevano resistito in strada e sul tetto: poi, dopo alcune ore, lo sgombero definitivo mentre «la Curia - dicono - se ne è lavata le mani». All’alba, alle 6, un ingente schieramento di polizia in assetto antisommossa aveva sfondato i cancelli della ex scuola occupata da circa quaranta persone fra cui 9 nuclei familiari, donne, uomini e bambini, napoletani e immigrati,che da alcuni mesi avevano rioccupato la struttura abbandonata da anni di proprietà dell’ordine delle suore del Buon Pastore. Gli occupanti, spinti dalla disperazione, hanno resistito anche barricandosi in alcune stanze ed esponendosi sul tetto senza parapetto, finchè l’intervento dei vigili del fuoco ha consentito alla polizia di fermarli e tirarli via. Lo sgombero è stato completato dopo un ultimo tentativo di mediazione dell’assessore al patrimonio Fucito e del presidente della municipalità Vomero Coppeto.