📢 CASCHI BLU CONTRO SFRATTI E SGOMBERI: GIOVEDì 16 SETTEMBRE TUTT@ A VIA LATINO SILVIO 37!
➡️ Dare una rapida scorsa ai dati del Ministero dell’Interno sulle esecuzioni di sfratto nel 2019 non può certo farci stare seren*, tanto per citare l’ineffabile Renzi, cattivo maestro nella gestione delle politiche abitative, nonché nemico giurato dei poveri di questo paese.
A fronte di decine di migliaia di esecuzioni pre-Covid, e di oltre 80mila provvedimenti accumulatisi dal 2021 ad oggi, i Ministri Lamorgese e Giovannini non sembrano essere affatto preoccupati di ciò che si prospetta.
Specialmente il Ministro delle Infrastrutture, pur avendo fatto carriera sui mantra della sostenibilità sociale e ambientale, è apertamente indifferente ad entrambe le cose: parla solo di grandi opere, mentre avalla senza battere ciglio la semplificazione delle procedure di sfratto (a tutto danno delle famiglie ovviamente).
Infine, sullo sblocco degli sfratti del 30 giugno, e quello prossimo venturo del 30 settembre, nemmeno una parola, mentre l’interlocuzione con il sottosegretario Cancelleri si è squagliata più veloce della neve al sole in tempi di cambiamento climatico.
Si tira a campare con bonus insufficienti e interventi di facciata, incapaci di incidere in profonditĂ nel mercato degli alloggi governato dalla rendita immobiliare e fondiaria.
Intanto gli sfratti vengono eseguiti e lo stesso Prefetto di Roma riesce solo ad inventarsi una sorta di indagine patrimoniale conoscitiva sui nuclei a rischio di sfratto per decidere poi se sono meritevoli di essere aiutati o no. Con l’ausilio della guardia di finanza.
Ancora una volta, avallando il principio del dubbio e del sospetto nei confronti di chi fatica a mettere insieme il pranzo con la cena e pagare al contempo l’affitto o il mutuo: o soggetti fragili o imbroglioni, mai persone che per l’ennesima volta stanno pagando una crisi che non hanno creato e che mette a repentaglio ogni giorno i bisogni fondamentali come un tetto dignitoso e sicuro sopra la casa che, pandemia ci insegna, è il primo presidio di salute individuale e collettiva!
Da tutti i punti di vista, la storia delle famiglie di via Latino Silvio è emblematica di questa situazione. Da un lato, la proprietà RFI (parte in commedia ricorrente nella retorica delle grandi opere ad alta velocità ) pretende attraverso il proprio legale lo sgombero delle cinque famiglie per valorizzare l’area, riqualificata però dagli abitanti stessi. Dall’altra parte, un’amministrazione dormiente e in piena smobilitazione non ha messo in campo alcuna soluzione, nemmeno ipotetica, e si fa uccel di bosco di fronte alla più che concreta prospettiva dell’intervento della forza pubblica al prossimo accesso.
Quanto è paradossale che l’ONU si interessi della situazione dei singoli sfrattandi a Roma, mentre il Comune se ne lava completamente le mani? Consapevoli del grande numero di provvedimenti in atto, stiamo infatti agendo attraverso molteplici strumenti, compresa la presentazione di un ricorso alla Commissione Diritti Umani delle Nazioni Unite.
In attesa di un riscontro, non possiamo far altro che chiamare la città sensibile e solidale a farsi ancora una forza di interposizione contro la violenza di sfratti e sgomberi, facendosi trovare giovedì 16 fin dalle prime luci dell’alba in via Latino Silvio 37, davanti allo stabile minacciato di sgombero, per sostenere insieme il diritto alla casa delle famiglie a rischio.
Invitiamo inoltre gli organi di stampa a seguire e dare la necessaria visibilitĂ ad un tema che rischia di
essere deflagrante nella nostra cittĂ , alle prese anche con una campagna elettorale che sta sottovalutando la questione, affrontandola per spot o come ennesima occasione per riempire le tasche dei soliti noti.
Diamoci una mossa. Ci vediamo a via Latino Silvio 37: con ogni mezzo necessario!
Rete solidale Latino Silvio