CASE DEGLI ENTI PREVIDENZIALI E FONDI: CHI FERMA LE SPECULAZIONI? MERCOLEDI' 12 FEBBRAIO ASSEMBLEA PUBBLICA A CINECITTA'!

Roma -

A metà gennaio 2014 il Consiglio di Stato ha emesso un’ordinanza con la quale ha bloccato le dismissioni del patrimonio della Cassa Ragionieri e ha di nuovo ribadito (dopo la sentenza di fine novembre 2013) che le Casse e le Fondazioni che gestiscono la previdenza sono enti pubblici e che gli stessi criteri stabiliti per gli enti pubblici devono essere applicati anche per la gestione degli alloggi.

I 9 dicembre la Camera dei Deputati, su spinta dell’ASIA-USB e dell’inquilinato resistente degli enti previdenziali, ha approvato una Mozione che chiede: di chiarire il quadro normativo che regola il processo di dismissione del patrimonio degli Enti pubblici, richiamando l’applicazione per la gestione di questo importante patrimonio della L. 410/2001; di aprire un tavolo di confronto anche con la partecipazione dei sindacati degli inquilini; di garantire tutele per gli inquilini; di regolarizzare gli inquilini sine titulo o irregolari e di “valutare” la sospensione delle aste, degli sfratti e degli sgomberi.

Sono passati alcuni mesi e nulla ancora è stato fatto dal governo per rispondere all’impegno del Parlamento e alla inoppugnabile ordinanza del Consiglio di Stato.

Le dirigenze dei vari Enti e Fondazioni continuano ad andare avanti senza sosta come se nulla fosse accaduto, anche se il loro sistema comincia a vacillare (vedi le dimissioni del Presidente dell’Inps Mastrapasqua, del vice-Presidente dell’Enasarco, ecc.).

I ‘signori della previdenza’ vogliono far passare l’idea che le pensioni degli iscritti sono in pericolo, non per gli investimenti mobiliari fatti in fondi spazzatura, ma perché gli inquilini si oppongono alla ‘valorizzazione’ del patrimonio abitativo, agli aumenti degli affitti e agli sfratti, alle dismissioni ai prezzi di mercato. Si cerca di rimuovere totalmente il fatto che questo patrimonio è nato per avere una funzione sociale, che sono enti senza scopo di lucro e che la legge li obbligava a dismettere gli alloggi agli inquilini entro il 2001 (quando veniva valutato in base al valore catastale), quando molti inquilini - in età più giovane - avrebbero potuto far fronte all’acquisto della propria casa.

DOPO L’ORDINANZA DEL CONSIGLIO DI STATO E L’APPROVAZIONE DELLA MOZIONE IN PARLAMENTO IL GOVERNO APPROVI UNA NORMA CHE FERMI LA GESTIONE SPECULATIVA DEL PATRIMONIO DEGLI ENTI!

Mercoledì 12 febbraio alle ore 16,30

ASSEMBLEA PUBBLICA

c/o SALA ROSSA del MUNICIPIO VII

in Piazza Cinecittà 11 (Fermata SUBAUGUSTA, Metro A)

 

- per fermare gli aumenti degli affitti; le dismissioni a prezzi di mercato degli alloggi degli Enti previdenziali pubblici e privatizzati, dei Fondi ecc.; il caro-mutui; tutti gli sfratti (anche quelli per morosità incolpevole) e gli sgomberi;

- perché il Parlamento approvi una norma che ribadisca la gestione pubblica del patrimonio degli Enti previdenziali e dei Fondi e riconosca il diritto alla casa agli inquilini senza titolo;

- per l’apertura di un Tavolo inter-istituzionale che predisponga, insieme agli enti locali, un piano per la tutela di tutti gli inquilini.

 

Sono stati invitati a partecipare: il Presidente del Municipio VII, gli assessori alla casa della Regione Lazio e di Roma Capitale, i parlamentari che hanno presentato le Mozioni.