Case del Demanio di via del Quirinale, impegno politico e sindacale portano un primo risultato
In seguito all’interessamento del Sindacato e grazie all’impegno di Roma Capitale, si prospetta per le famiglie di via del Quirinale una nuova stagione di serenità abitativa. Ma non basta: occorrono impegni formali, riqualificazione dello stabile e abbattimento delle barriere architettoniche.
Le ultime 10 famiglie abitanti nelle case del Demanio riservate ai suoi dipendenti, vedono allontanarsi il fantasma dello sgombero forzoso dagli alloggi in cui vivono da decenni. L’inquilinato, tutto di età avanzata, compresa fra i 70 ed i 93 anni, in questi anni ha portato avanti una battaglia legale per vedere rispettate le due delibere di Roma Capitale che avevano lo scopo di tutelare la residenzialità del centro storico, proteggendola dal cambio di destinazione d’uso selvaggio e stabilendo una nuova copertura contrattuale di almeno 10 anni a canoni calmierati (la n. 176 del 2005 e la numero 15 del 2013)
Il non rispetto di queste delibere da parte del Demanio ha fatto sì che negli anni l’Ente ha da un lato liberato un certo numero di alloggi, e dall’altro nei confronti di chi ha resistito, attraverso la richiesta di canoni altissimi e ingiustificati, ha creato una situazione debitoria di una certa rilevanza, ancora oggi oggetto di contenzioso legale nei vari gradi di giudizio.
Di fronte all’imminente esecuzione degli sfratti delle ultime famiglie rimaste, la Presidenza della Commissione Politiche Abitative di Roma Capitale ed Asia-Usb, interessatesi alla vicenda, hanno potuto costatare che la pressione sugli inquilini si è notevolmente allentata. Pe ora quindi gli sgomberi nei confronti degli anziani ex-dipendenti demaniali o delle loro vedove, non si faranno.
Tuttavia, come Sindacato a difesa del Diritto all’Abitare e alla Città, è doveroso da parte nostra chiedere alla Dirigenza dell’Ente impegni formali che confermino la volontà di lasciar vivere in pace le famiglie, assicurando loro non solo la permanenza negli alloggi finché vivranno, ma intervenendo sulle varie criticità che negli anni si sono andate determinando sullo stabile.
In primis con l’abbattimento delle barriere architettoniche, assicurando agli invalidi un accesso idoneo al palazzo. Un primo gesto in questa direzione potrebbe essere quello di mettere in funzione il montacarichi, istallato e lasciato fermo. La sostituzione delle persiane poi permetterebbe la riapertura di queste ultime, chiuse coi lucchetti da tempo costringendo al buio e al freddo gli inquilini che attraversano gli spazi comuni per recarsi negli alloggi. Anche la permanenza dei ponteggi intorno allo stabile, laddove non ci siano lavori o condizioni di pericolo che ne giustificano la presenza, rimane inspiegabile.
Asia-Usb, a fianco delle famiglie di via del Quirinale, oltre a difendere il diritto dei lavoratori e dei pensionati di vivere e risiedere al centro della città eterna, si sta adoperando per chiedere alla dirigenza dell’Ente un incontro per discutere tutte le criticità e le possibili soluzioni in una proposta complessiva di regolarizzazione e normalizzazione del rapporto fra le parti.
Asia-Usb Roma