CASE POPOLARI, 35MILA ATTENDONO MA IL 62% DELLE RICHIESTE E' AL PALO

Roma -

Epolis

Emergenza abitativa

Sulla città pesa il macigno delle prossime dismissioni: toccherà a Ensarco ed Enpam

Case popolari, 35mila attendono ma il 62% delle richieste è al palo

La commissione Casa si riunisce in via Pincherle: «Faremo pressioni sulla proprietà»

di Marta Rossi

Roma -  Roma il 62 per cento della domanda di edilizia pubblica residenziale rimane insoddisfatta: il dato, dell'Osservatorio sul disagio e le politiche abitative in Italia realizzato dalla Fillea-Casa, fa il paio con i numeri della crisi abitativa nella Capitale. Quarantamila sarebbero gli appartamenti che servono subito alla città, dove, oltre alle famiglie in lista per una casa popolare, sono pronte a esplodere le polveriere delle dismissioni: sono prossime Enasarco con 17mila alloggi ed Enpam con 6mila appartamenti. L'ultima, in ordine di tempo, è quella di via Picherle dove ieri mattina si è riunita la commissione Casa del Comune, presieduta dal nuovo delegato all'emergenza casa Marco Visconti. «Vorremmo il Comune più protagonista - incalza il presidente dell'XI Andrea Catarci -, ho mandato più volte la documentazione ma finora il Campidoglio è stato assente». «Chiedo fin da ora al prefetto - conclude Catarci - di bloccare ogni ulteriore iniziativa di vendita degli alloggi, di prendere atto della grave emergenza sociale che coinvolge le 120 famiglie di via Pincherle e di dare un chiaro segnale di indisponibilità alle società immobiliare». Gli fa eco Gemma Azuni del Gruppo Misto: «Tutto il consiglio ha votato la mozione, bisogna riunire il tavolo interistituzionale, è fondamentale la trasversalità nell'emergenza casa». «Il Comune farà la sua parte - spiega Visconti - e oggi stesso (ieri, ndr) informerò il sindaco e l'assessore Antoniozzi, poi parlerò con Di Carlo. L'unica certezza è che faremo una battaglia con voi, perché si sta speculando con gente che vive qui da cinquanta anni: questa non è imprenditoria, è speculazione». Il prossimo appuntamento è quindi quello del 3 marzo da Prefetto, quando si riunirà di nuovo il tavolo interistituzionale. «Sappiamo che una seria pressione politica vale più di mille tavoli interistituzionali: dobbiamo far sentire finalmente il peso delle nostre scelte alla collettività. Il problema casa non può giocarsi su diversi tavoli», aggiunge ancora Visconti. «Dobbiamo preparare una mappatura - aggiunge Andrea Alzetta della Sa - dell'immobiliarismo a Roma, ci sono 270mila case sfitte che drogano il mercato. Nel Prg non c'è una sola casa popolare e chi ci rimette è solo il cittadino». E mentre Visconti spiega che Antoniozzi ha appena applicato l'aliquota massima dell'Ici per le case sfitte, il legale degli inquilini, Vincenzo Perticaro ricorda come «siamo vicini al chiudere la trattativa, per questo è importante la sinergia tra le istituzioni». «Pur rispettando le regole del mercato, queste non possono assolutamente travalicare le regole morali. Non chiediamo a nessuno di fare beneficenza, ma non possiamo nemmeno permettere di giocare sulla pelle delle persone», dice Domenico Naccari, vicepresidente della commissione Casa.

Sempre ieri mattina, davanti all'assessorato alla Casa, circa 500 persone hanno manifestato contro il pagamento degli oneri accessori e il conguaglio. Durante un incontro tra l'Asia Rdb, il direttore dell'ufficio Casa e Patrimonio dottoressa Zambrini e il responsabile della segreteria dell'assessore, si è deciso che verrà convocato un tavolo per discutere le modalità di applicazione degli aumenti dell'affitto e le ridefinizioni delle fasce di reddito in base alle nuove disposizioni della legge regionale che porta a 18mila euro il limite di accesso alle case popolari. «In base a questi criteri, dunque, non sarà possibile l'aumento dell'affitto per i settori mediobassi», spiega l'Asia Rdb.

 

Metronews

Case, falliscono 6 richieste su 10

A Roma il 62% della domanda di edilizia pubblica residenziale rimane insoddisfatto. Un dato elevato ma comunque inferiore a quello delle grandi città del Nord Italia. A questa "fame" di edilizia residenziale pubblica nella Capitale vanno aggiunti i problemi legati alla scarsità di posti letto destinati ad alcune categorie sociali più deboli come gli studenti (meno del 10% rispetto alla richiesta), gli anziani e gli stranieri e al costo eccessivo di quelli disponibili. Queste alcune delle cifre contenute nel primo aggiornamento dell’"Osservatorio sul disagio e le politiche abitative in Italia" realizzato dalla Fillea Cgil- Casa. E proprio ieri a Roma centinaia di persone hanno partecipato alla manifestazione davanti all’assessorato alla Casa per la difesa del ruolo delle case popolari e contro le misure che stanno colpendo le fasce sociali più deboli. Fra le priorità poste dal sindacato Asia Rdb: «La richiesta di blocco degli aumenti degli affitti, rincarati del 20% a partire dal gennaio 2007 con la conseguente richiesta di altri arretrati, e l'applicazione delle leggi vigenti in favore degli inquilini più poveri».

 

da www.liberaroma.org

Manifestazione sotto l’assessorato: continua la mobilitazione per il diritto alla casa

(in allegato)

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