CASE POPOLARI: IL GOVERNO RISCRIVE IL DECRETO, CONTINUA L'ATTACCO ALL'EDILIZIA PUBBLICA

Roma -

Il governo Renzi (i ministeri di Lupi, Padoan e Lanzetta) ha riscritto il decreto sulla vendita delle case popolari che il 18 dicembre è stato portato alla Conferenza Unificata (stato, regione e comuni) per il parere di competenza.

Il nuovo testo, pur correggendo alcune assurde storture (asta, vendita in blocco dei caseggiati, prezzi di mercato), continua sulla linea della cancellazione dell’edilizia pubblica e di attacco agli inquilini più poveri e ai senza titolo.

E’ stata cancellata la vendita all’asta ai prezzi di mercato per gli inquilini in regola con i criteri di permanenza nelle case, si applica quindi a L. 560/93 (valore catastale delle case), confermando la nostra obiezione che un decreto non può modificare la legge nazionale: ma chi non potrà acquistare verrà 'spostato' in altri alloggi.

La permanenza nelle case viene garantita solamente agli ultra settantenni, a chi è malato terminale o ha disabilità totale.

Viene confermato che avranno priorità per le dismissioni i condomini misti e i palazzi degradati, quegli alloggi i cui oneri di manutenzione e/o ristrutturazione siano dichiarati insostenibili dall’ente. In pratica vogliono ‘ammollare’ agli inquilini immobili mai manutenuti e che non sono a norma di legge, facendogli credere che gli stanno facendo un regalo.

Rimane invece la vendita all’asta, che partirà dai prezzi di mercato, per tutti gli alloggi vuoti o per quelli occupati da inquilini in difficoltà con il pagamento dei canoni, dai senza titolo o da chi, magari per il fatto di avere nel nucleo familiare un figlio a carico che ha la fortuna di lavorare, supera anche di poco i limiti di reddito per la permanenza negli alloggi E.R.P.

L’ASIA-USB denuncia questo nuovo atto di ostilità contro gli inquilini delle case popolari e invita a continuare la mobilitazione: dobbiamo riuscire, unendoci tutti insieme come abbiamo fatto l’11 dicembre scorso, a ribaltare completamente la logica che vogliono imporci.

Le case popolari non si toccano, le case vuote vanno assegnate a chi è in emergenza abitativa; rifiutiamo ogni forma di deportazione e chiediamo con forza di mettere mano al degrado dei quartieri.

Risanamento, riqualificazione, servizi, devono diventare i punti principali delle politiche in materia di  periferie.

L’ASIA-USB propone a tutti gli inquilini di organizzare i comitati per la difesa delle case popolari per sconfiggere i tentativi del governo di speculare sull'edilizia pubblica e di alimentare la guerra tra poveri.
Occorre rilanciare, sul piano locale e su quello nazionale, la lotta perché sia varato un vero piano casa che affronti l'emergenza abitativa nel nostro paese.

Invita chi è senza titolo, ma in regola con i requisiti per la casa popolare, a organizzarsi per rivendicare la regolarizzazione e il diritto alla casa.

ASIA-USB