Caso E.V., Asia Usb richiede alloggio d'emergenza per l'uomo costretto a vivere in una cabina elettrica

Messina -

Sta avendo, fortunatamente, un lieto sviluppo la triste vicenda che Messinaora.it ha portato alla luce, quella di E.V., messinese di 56 anni costretto a vivere in una cabina elettrica a causa della perdita della propria casa e del lavoro, avvenuta circa quattro anni fa. Grazie al clamore suscitato dalla denuncia della situazione in cui l’uomo continua tutt’ora a versare, i componenti di Asia Usb-Associazione Inquilini e Abitanti si sono immediatamente attivati in soccorso del pover uomo, impegnandosi nell’aiutarlo a riottenere una casa. In particolar modo, grazie all’attività di consultazione avviata presso lo sportello dell’associazione, E.V. ha potuto con il giusto ausilio far richiesta per l’ottenimento di uno degli alloggi d’emergenza, piccole dimore che a detta di Asia Usb vengono sistematicamente rifiutate dai nuclei familiari bisognosi, composti da un minimo di più di tre persone che per comprensibili ragioni logistiche, dovute alle ridotte dimensioni, non possono beneficiarne, quindi ad  oggi in parte vuoti, sebbene bisognosi di essere ristrutturati. Al momento nessuna novità circa la richiesta, così come non cambia il contesto di degrado e solitudine in cui E.V. deve in qualche modo dimenarsi per riuscire ad affrontare le innumerevoli difficoltà quotidiane: Associazione e due sconosciute donne anziane a parte, nessuno si è fatto avanti in suo soccorso.

In attesa di capire che tipo di risposte arriveranno dai destinatari della richiesta, Servizi Sociali e Comune di Messina, Asia Usb si rivolge a quest’ultimo e alla Regione per invocare inoltre una netta presa di posizione nei confronti di una proposta di decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, e a quello degli Affari Regionali Maria Carmela Lanzetta, che prevede la dismissione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (Iacp e Comune), avviando di fatto un processo di cancellazione definitiva dell’edilizia residenziale pubblica (circa 800.000 alloggi in tutto il Paese); nello specifico il decreto prevede:

la predisposizione di programmi di vendita delle case popolari (Iacp e Comune), dando priorità agli alloggi degradati e fatiscenti (venduti in blocco), o degli alloggi i cui oneri di manutenzione e ristrutturazione siano insostenibili per l’ente proprietario;

l’effettuazione della vendita mediante bandi ad asta pubblica, che partirà dal prezzo di mercato;

il diritto di prelazione, entro appena 45 giorni, agli assegnatari in regola con i requisiti di permanenza che potranno acquistare al prezzo stabilito dall’asta (vengono esclusi tutti gli inquilini irregolari o coloro che superano i limiti del reddito di permanenza);

il trasferimento coercitivo in altri alloggi di chi non può acquistare i propri alloggi ma che è in regola con i requisiti e con i pagamenti.

In sostanza l’unica soluzione riservata a migliaia di inquilini considerati occupanti senza titolo, quindi abusivi, sarà quella di acquistare a prezzi di mercato il proprio alloggio per non rischiare di perderlo all’asta in favore di terzi. Asia Usb chiede altresì alla Regione di reinvestire i  250 milioni di euro dei fondi ex-Gescal (Gestione Case per i Lavoratori, fondi destinati alla costruzione ed alla assegnazione di case ai lavoratori, istituiti nel 1963 in seguito alla trasformazione del Piano INA-Casa; l’idea di base era quella di costruire case per i lavoratori con contributi provenienti dagli stessi ma anche dalle imprese ed in parte da finanziamenti governativi) per rilanciare l’edilizia residenziale pubblica onde evitare l’intervento di imprese private e cooperative pronte a speculare sulle emergenze dei cittadini e riutilizzare i fondi in questione per finanziare  pratiche  di auto-recupero per  alloggi pubblici inagibili, edifici pubblici sfitti e quelli abbandonati dei privati per lo sviluppo delle case popolari.

@RobertoFazio