CASSE DI PREVIDENZA: RIECCOLI! DAMIANO (PD) E SACCONI (PDL) DI NUOVO ALL'OPERA.

Riportiamo l'articolo del Sole 24Ore di sabato 11 maggio sull'iniziativa tempestiva (come si capisce è uno dei il loro primi atti, mentre il paese vive ben altre emergenze sul tema del lavoro e della disoccupazione) dei Presidenti delle Commissioni Lavoro di Camera e Senato, Cesare Damiano e Maurizio Sacconi, per impedire l'applicazione della legge sugli enti pubblici proponendo di toglie le casse previdenziali dall'elenco Istat delle amministrazioni pubbliche che invece a seguito della recente sentenza del Consiglio di Stato sono considerati a tutti gli effetti Enti pubblici, come indica anche l'Europa. Che lo sport nazionale sia la corsa alla violazione delle norme da parte dei 'potentati' economici è cosa ormai risaputa, ma questa pronta iniziativa contrasta con chi negli stessi partiti va sostenendo in incontri pubblici (forse per demagogia?) le giuste battaglie degli inquilini vessati dalle Casse e dagli Enti previdenziali. Ci sembra invece chiaro che chi conta veramente in questi partiti sta prontamente intervenendo con una norma bipartisan che li mette a riparo, un film già visto numerose volte. Solo con l'intensificazione delle battaglie degli inquilini resistenti per affermare il diritto alla casa potremo impedire le campagne elettorali demagogiche fatte a disprezzo delle nostre vite.

Non permetteremo il ripetersi del comportamento scandaloso avuto in occasione dell'approvazione a novembre 2012 dell'emendamento al Senato che indicava nuovi criteri per una gestione equa di questo importante patrimonio abitativo.

FERMIAMO LA SPECULAZIONE DEGLI ENTI PREVIDENZIALI CHE COLPISCE DECINE DI MIGLIAIA DI INQUILINI TRASFORMANDOLI NEL LORO BANCOMAT, PER RIPIANARE IL COSTO DELLA LORO GESTIONE FALLIMENTARE E DEI LORO INVESTIMENTI FALLIMENTARI!

 

Dal Sole 24 Ore: www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/dossier/Norme%20e%20Tributi/2009/casse-previdenza-bilanci/enpam/2013/05/14/20_A.shtml

Roma -

Dalle Casse un sollecito al Parlamento

Il disegno di legge Damiano sulla riforma delle Casse di previdenza dei professionisti è apprezzato e condiviso dai presidenti delle Casse. Trova quindi diffuso apprezzamento la proposta dei presidenti delle Commissioni Lavoro di Camera e Senato, Cesare Damiano e Maurizio Sacconi, avanzata durante il Forum in Professioni che si è svolto due giorni fa a Roma, di ripartire da quel testo per cercare di fare concretamente qualcosa.
I problemi che lamentano gli enti di previdenza privata e che si sono acutizzati con la crisi degli ultimi anni sono sostanzialmente tre: la necessità che la loro natura di enti privati non sia messa in discussione, cosa che accade da quando le Casse sono state inserite nell'elenco Istat delle amministrazioni pubbliche; l'eccessiva tassazione e la necessità di "mettere in sicurezza" le delibere assunte dalle Casse e approvate dai ministeri , che vengono dichiarate illegittime dalla magistratura mettendo in crisi la loro autosufficienza e la loro autonomia.
Il Ddl Damiano, presentato nel 2009 e che ha trovato una sua forma definitiva nel 2011, con interventi bipartisan piace perché il testo è stato condiviso e discusso con gli stessi enti. La norma che ha istituito le Casse private ha quasi vent'anni, ha bisogno di essere aggiornata e migliorata e questo potrebbe essere il momento adatto.
A farlo pensare è anche l'intervento al Forum in previdenza del ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, che ha colpito positivamente i presidenti delle Casse. «Ho apprezzato molto il fatto che ha parlato sempre di previdenza privata nel riferirsi alle Casse – dice Paola Muratorio, presidente di Inarcassa (ingegneri e architetti) – e trovo importante il suo parlare di "condivisione", perché presuppone un approccio nuovo, dove si può finalmente lavorare assieme per studiare nuove strategie». Secondo Paola Muratorio le Casse hanno finalmente trovato un interlocutore con cui confrontarsi.
Alberto Oliveti, presidente dell'Enpam, l'ente di previdenza dei medici, ricorda che Giovannini, quando era presidente dell'Istat aveva denunciato l'uso distorto che il legislatore ne aveva fatto, rimandando per esempio a quell'elenco statistico in una serie di leggi volte a controllare le spese degli enti pubblici. «Ora che è ministro del Lavoro - dice Oliveti – ci auguriamo che sia coerente con quanto ha affermato in precedenza» E il merito al Ddl Damiano Oliveti sottolinea: «Sacconi quando era ministro del lavoro non lo ha portato avanti, ora sembra avere intenzioni diverse».
Paolo Saltarelli, presidente della Cassa dei ragionieri, rimarca come la battaglia sulla doppia tassazione (sono tassate sia le rendite che le pensioni) va avanti da tanto tempo: «Capisco che oggi non si può chiederne l'azzeramento – ammette – ma è possibile avviare una graduale diminuzione per utilizzare quanto non versato all'erario in un fondo intercategoriale e in un welfare dei professionisti». E in merito alla riforma della sua Cassa, presentata in ritardo e ancora in attesa di approvazione fa sapere che la Cassa ha impugnato l'atto ministeriale che sollevava una serie di rilievi «perché – spiega – la maggior parte di queste osservazioni limitano l'autonomia gestionale e amministrativa dell'ente».

L'incontro
Il 9 maggio si è svolto a Roma il «Forum in presidenza», organizzato dalla Cassa nazionale di previdenza e assistenza dei dottori commercialisti, presenti il ministro del Lavoro Enrico Giovannini, i presidenti delle Commissioni Lavoro di Camera e Senato, Cesare Damiano e Maurizio Sacconi

Sabato 11 Maggio 2013