Cassino / Nuove case Ater e graduatorie, Tarallo a Salera: «C'è un accordo con il comune che parla chiaro»

Cassino -

CASSINO - Il 30 luglio 2014, nella sala Giunta del Comune, alla presenza deidi alcuni giornalisti locali, venne siglato uno storico accordo tra Asia Usb, movimento di lotta per il diritto alla Casa ed amministrazione comunale. Dopo mesi di manifestazioni, contestazioni e polemiche, le varie parti in causa giunsero ad un’inaspettata intesa, formalizzata per altro in un documento nel quale si indicava chiaramente che gli  alloggi popolari Ater di nuova costruzione sarebbero stati suddivisi, salomonicamente, tra graduatoria ed emergenza abitativa. In poche parole, stando all’accordo sottoscritto un anno e mezzo fa, il 50% degli appartamenti sarebbe andato ai cassinati in graduatoria e, in egual misura, ai cittadini rimasti “in strada” dopo gli sfratti. Poi a sorpresa, due giorni fa, il consigliere comunale di SeL Fausto Salera, intervenendo proprio sulle unità abitative che a breve l’Ater realizzerà a Cassino, ha lasciato intendere che l’assegnazione di tutti gli alloggi avverrà solo “da graduatoria”. Una presa di posizione che va in una direzione completamente opposta rispetto ai contenuti dell’accordo di cui sopra, che ha innescato, e non poteva essere altrimenti, la reazione di chi il 30 luglio 2014 a quel tavolo si era seduto dopo mesi di dure battaglie dentro e fuori la casa comunale. «In riferimento all’intervento del consigliere Fausto Salera sulle unità abitative che dovranno essere realizzate dall’Ater - spiega Rino Tarallo, delegato provinciale dell’Asia Usb - ritengo sia importante chiarire l’evolversi dell'emergenza abitativa dal 2013 ad oggi. L'unica cosa che il nostro sindacato non contesta a Salera sono le cifre riportate nell'articolo (1milione e 163mila euro per ricavare unità abitative dagli spazi preesistenti all’interno delle palazzine popolari). Numeri che in settimana sono stati confermati dal commissario Ater Antonio Ciotoli. Fermo restando che come consigliere Salera ha tutto il diritto di intervenire su qualsivolglia tema, ci chiediamo a cosa si deve questo improvviso e sospetto interesse, misto alla solita strumentalizzazione, mostrato dal consigliere vendoliano sulla questione abitativa. Ma soprattutto ci interessa capire se Salera parla da rappresentante del Sunia-Cgil o da consigliere di Sel (subentrato anni dopo i noti fatti). In ogni caso teniamo a puntualizzare - ha aggiunto Tarallo - che sia nell'una che nell'altra veste il consigliere non ha messo in campo nessuna iniziativa per risolvere l'emergenza abitativa. La verità è che il suo silenzio in questi due anni è stato totale. A nostro avviso quindi Salera cerca, come suo solito, di attribuirsi meriti non suoi parlando come se fosse uno dei protagonisti principali di questa delicata vicenda. Cerchiamo quindi di chiarire le idee a chi da “compagno” sembra essersi trasformato nel solito esponente radical-chic di qualche ipotetica sinistra, quella che negli ultimi decenni non ha fatto altro che prendere sonore bastonate: un concetto che sembra proprio non voler entrare nella testa di Salera, è che se tali fondi giungono in città non lo si deve certo a particolari congiunture astrali favorevoli o allo spirito santo (oggi peraltro alle prese con grane di un certo rilievo). Certi risultati sono frutto di lunghe lotte (termine sconosciuto al consigliere) messe in campo in questi anni da famiglie coraggiose e disperate. Tale concetto, evidentemente, recepito nel corso degli anni da Refrigeri, dal presidente Zingaretti, dal commissario Ciotoli, dal sindaco Petrarcone e dall'assessore Di Russo, al consigliere continua a sfuggire. Se tutto ciò non bastasse a rinfrescare la memoria di Salera - ha insistito il delegato Asia Usb - rammentiamo a costui che abbiamo firmato un protocollo con la sua maggioranza, avallato (nonostante non sia una sua prerogativa specifica) dal commissario Ciotoli. Nel documento fimrato il 30 luglio (foto a sinistra nda) si evince a chiare lettere, che metà degli appartamenti saranno assegnati tramite graduatoria e metà all'emergenza  abitativa, esattamente come avviene in ogni città ove tale emergenza esplode in tutta la sua drammaticità.  Dalle parole di Salera traspare invece la solita retorica legalitaria oltre che le solite pretestuose fandonie sulle “terribili violenze” commesse da parte di alcuni (che saremmo noi). Al ritrovato sindacalista poi - ha rincarato la dose Tarallo - vogliamo ricordare che non è nostro uso occupare case popolari giustamente destinate a chi da anni attende in vano una casa. Al contrario dell'esponente di Sel però noi rifiutiamo categoricamente la contrapposizione fra chi è in graduatoria e chi non aveva il tempo materiale per attendere il prode e legalitario consigliere. Detto questo non ci risulta che il consigliere si sia mai schierato contro la porcheria suprema del decreto Lupi il quale, oltre a prevedere il vergognoso art. 5 contro le occupazioni, impone la vendita all'asta di quel che rimane del patrimonio immobiliare pubblico, ovvero le poche case popolari rimaste nel paese. Vista la distrazione del consigliere vorremmo quindi porgli alcune domande: che fine dovrebbero fare le 8 persone che alloggiano in “Casa Asia”? E le famiglie che vivono in case occupate? Infine, tra 1 anno, quando terminerà il progetto di co-housing “griffato” Di Russo, che fine faranno le decine di famiglie in emergenza abitativa che il buon Salera neanche considera? Per chiudere, tra le altre cose che ignora il consigliere o finge di ignorare, c'è il fatto che gli impegni presi dalle istituzioni furono assunti durante il convegno organizzato dall’ Asia Usb 2 anni fa a cui seguirono poi vari incontri a tutti i livelli. A breve - ha concluso il delegato provinciale del sindacato - si attiverà un tavolo fra noi, il comune, il commissario Ater nel quale, come confermatoci dal Dr. Pino Candido della segreteria del cons. regionale Refrigeri, metteremo nero su bianco quanto deciso in questi anni con buona pace di chi si sveglia la mattina e decide di giocare una partita che non lo ha mai visto protagonista, un po' come recitava un famoso spot “ti piace vincere facile”. Ma qui, caro Salera, non siamo in televisione e noi non stiamo giocando e, di conseguenza, non permettiamo a chicchesia di speculare sui disagi sociali ed in particolare  sull'emergenza  abitativa».                                                                                                                  

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