Chiesto blocco degli sfratti: un'altra famiglia che rischia di finire in strada

Asti -

Venti giorni: questo il termine per una famiglia maghrebina per trovarsi un altro alloggio perchè l’8 novembre tornerà l’ufficiale giudiziario a suonare nella casa di vicolo Gorizia e disporrà lo sgombero. Lunedì mattina ancora uno sfratto e ancora un contrasto da parte del Coordinamento Asti Est. Alla fine, dopo una lunga trattativa con la proprietà, si sono strappate queste due settimane di proroga per la famiglia composta da madre, padre e bambina di quattro anni e mezzo.

La loro è la storia di tutti: lui è venuto in Italia, ha trovato lavoro, ha fatto il ricongiungimento familiare, è nata la bambina. Poi il licenziamento, a dicembre del 2012 e da allora nessun altro lavoro e l’impossibilità di pagare l’affitto. Un affitto che, d’altro canto, è una fonte di reddito quasi vitale per la proprietaria, una signora che ha acquistato la casa con i risparmi di una vita. Due facce della stessa medaglia che ha riportato l’attenzione sull’emergenza abitativa in città. Ma non solo, visto che il gruppo di volontari che ha sostenuto il contrasto allo sfratto era arrivato da 24 ore dalla grande manifestazione tenutasi a Roma per il diritto alla casa.
Sono sempre di più le persone che, a causa della crisi economica, perdono il lavoro e dunque la capacità di accedere al mercato degli affitti privati.

Fra le cose richieste nella manifestazione nazionale vi è il blocco degli sfratti e il blocco della vendita di immobili di proprietà pubblica da destinare invece a residenze popolari per arginare il fenomeno. Quello del blocco degli sfratti è un punto importante delle rivendicazioni che verrà ribadito anche oggi pomeriggio, martedì, in un incontro, sempre a Roma, con il ministro alle Infrastrutture Maurizio Lupi. Contemporaneamente, in centinaia di piazze italiane, i comitati e le associazioni che lavorano per risolvere l’emergenza abitativa si riuniranno per sostenere idealmente la richiesta. Ad Asti non si sa ancora se il presidio si terrà davanti al Municipio o davanti alla Prefettura.

E, sempre a proposito di emergenze casa, sabato scorso le telecamere della trasmissione “La Vita in Diretta” sono state ad Asti per riprendere la storia di Dina, raccontata dal nostro giornale e sul nostro sito. Dina, 65 anni, è una pensionata sociale e, dopo aver tentato di accedere ad un affitto da privati, teme che a metà novembre il proprietario della casa dove vive la allontani per morosità. L’unica sua prospettiva è quella di tornare a vivere sull’auto, suo unico bene, come già accadde due anni fa. Dopo la pubblicazione della sua storia, oltre agli autori de La Vita in Diretta, sono state numerose le telefonate giunte in redazione da persone che vogliono darle una mano.

Daniela Peira
24 ott 2013

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