Contro la lobby delle case Enasarco c'è la Resistenza degli inquilini senza privilegi.

Articolo di Martini Daniele pubblicato da Il Fatto Quotidiano di sabato 29 maggio 2010.

Roma -

 


Nicola Avino, 62 anni, pensionato, ex cancelliere di tribunale, è uno degli animatori del Comitato inquilini resistenti e vede ogni giorno l'altra faccia del pianeta Enasarco. Quella dei non privilegiati. Non ha santi in paradiso, Avino, non è un politico, un dirigente, un sindacalista, un parlamentare, un capo dell'ente. Nessuno ha mai pensato di dargli in affitto una casa di lusso, non paga un canone di favore: 400 euro per 65 metri quadri a Tor Tre Teste, periferia est di Roma.

Non smania perché sia messo in vendita l'appartamento in cui vive, di proprietà dell'ente di previdenza dei rappresentanti di commercio. Non crede sia un affare, anzi. Vive da solo, è vedovo e si ritiene fortunato perché pensa che la pensione (poco più di 1.400 euro netti al mese) gli sia più che sufficiente. Spiega: Sì, io sono fortunato, ma pensate ai settantenni, agli ottantenni con la pensione al minimo che vivono in 40 metri quadri o a una famiglia dove entra un solo stipendio. Sono migliaia. E dove li trovano i soldi per pagarsi la casa Enasarco. Il mutuo? Ma chi lo dà un mutuo a un ottantenne? Questi capi dell'ente credono che siamo tutti ricchi, ma dove vivono? Ci dicono che ci sono tutele per chi non vuole o non può comprare, 5 anni più eventualmente altri 3 senza che nessuno ci possa buttare per strada. E poi? Chi lo spiegherà ai futuri acquirenti, i fondi immobiliari, che pretendere l'aumento dell'affitto a prezzi di mercato, come sicuramente faranno, è come una condanna per migliaia e migliaia di persone? La verità è che stanno facendo macelleria, lo sanno, ma si ingegnano per nasconderlo, anzi imbrogliano le carte e dicono che stanno effettuando un'operazione sociale .

Avino si ricorda bene di quando l'Enasarco, ente a suo tempo pubblico, comprava a mani basse palazzi a Roma e in tutta Italia con i soldi dei contributi versati dagli iscritti, la bellezza di 17 mila appartamenti, con l'obiettivo dichiarato di calmierare gli affitti. Il Presidente Brunetto Boco e i capi dell'ente a un certo punto hanno poi deciso che la gestione di quel bendiddio di immobili è troppo costosa, troppe rogne, tanti guai, poco risultato, niente più mattoni, niente più calmiere sugli affitti, si vende. Tutto il potere al mercato.

Il Contrordine è avvenuto con tutti i timbri di legge, da quello del consiglio di amministrazione dell'ente nel frattempo trasformato in Fondazione privata - a quasi tutti i sindacati, compresi quelli degli inquilini. Ma poi si scopre che ministri, dirigenti, consiglieri di amministrazione e sindacalisti sono stati gratificati con affitti di favore e ora si stanno fondando sull'affarone dell'acquisto (per loro che possono) a prezzi altrettanto di favore, con uno sconto in alcuni casi addirittura del 40% rispetto al valore di mercato. I revisori dei conti hanno assistito all'operazione senza obiettare alcunché. Tra loro per quasi un decennio e fino al 2008 c'è stata Renata Polverinii, da qualche settimana governatore del Lazio, a quei tempi sindacalista dell'Ugl, esponente della destra sociale , quell'area politica che rivendica come un vanto e un blasone l'attenzione ai problemi della gente comune, a cominciare da quelli degli inquilini disagiati delle case degli enti, appunto.

L'elenco dei beneficiati Enasarco è come un pozzo di San Patrizio, senza fondo. Ora si scopre, per esempio, che tra i fortunati c'è anche il direttore di RaiDue, Massimo Liofredi, che per 90 metri quadri più un balcone di un'altra decina di metri in zona Farnesina paga poco più di 800 euro al mese, meno della metà dei prezzi di mercato. Mentre nel palazzo dei vip ai Parioli, nei pressi di piazza Ungheria, cointestataria dell'appartamento affidato al capo della polizia, Antonio Manganelli, c'è la moglie, Adriana Piancastelli, alta dirigente dei servizi di sicurezza, a sua volta in passato titolare di un appartamento in un palazzo tra più prestigiosi del parco Enasarco, a ridosso di Fontana di Trevi.

Nello stesso immobile centralissimo ha un appartamento di un'ottantina di metri quadri con balcone la signora Concetta Maria LoPorto, moglie di Sergio Corbello, rinomato esperto del settore previdenziale, direttore della Fondazione culturale di destra Magna Carta di cui è esponente anche Daniele Pace, consulente per le scelte di strategia finanziaria di Enasarco e anche del sindaco di Roma, Gianni Alemanno. La signora Lo Porto paga circa 1.700 euro, un prezzo assai inferiore a quello di mercato. Nel palazzo vip dei Parioli abita da anni anche Giancarlo Armati, procuratore generale alla Corte d'appello di Perugia, il capo dei pubblici ministeri che stanno indagando su Diego Anemone e la cricca degli appalti della Protezione civile e dei Grandi eventi. Occupa un appartamento di circa 100 metri quadri corredato da due balconi di un'altra ottantina e paga un affitto di poco pi di 900 euro. Sulla Nomentana, in un palazzo signorile, anche la Cgil ha affittato un appartamento Enasarco per uso foresteria a 1.500 euro circa al mese. Alla Farnesina Giovan Battista Baratta, ex consigliere di amministrazione dell'ente e segretario confederale del pubblico impiego Cisl, paga 1.200 euro per un grande appartamento di 160 metri quadri. Quelli di solito tassativamente negati agli inquilini normali. Come il pensionato Nicola Avino.