DALLE PERIFERIE RIPARTE LA LOTTA ALLE DISUGUAGLIANZE. IL 13 GIUGNO TUTTI SOTTO IL PARLAMENTO. (APPUNTAMENTO RINVIATO AL 16)
VISTA LA MODIFICA DELLA SITUAZIONE POLITICA CHE HA VISTO L'ENTRATA A GAMBA TESA DEI POTERI FINANZIARI EUROPEI PER IMPEDIRE LA FORMAZIONE DEL NUOVO GOVERNO LA MANIFESTAZIONE NAZIONALE E' STATA POSTICIPATA AL 16 GIUGNO.
L’assemblea di Napoli del 29 aprile che si è tenuta all’Asilo Filangieri ha concordato la costruzione di un percorso di lotta alle disuguaglianze sociali, articolato su vari terreni e su scala sia nazionale che regionale. L’assemblea lancia un Appello ai movimenti sociali e alle realtà organizzate per promuovere assieme una manifestazione a Roma davanti al Parlamento il prossimo 13 giugno per rivendicare una redistribuzione delle ricchezze e l’avvio di una politica di contrasto alle disuguaglianze sociali.
In particolare, mentre le forze politiche sono impegnate nella discussione sulla formazione del nuovo governo, i vincoli delle politiche europee continuano a produrre uno spostamento di ricchezza verso le imprese ed il sistema finanziario piuttosto che verso i settori sociali in difficoltà. I temi della casa, del reddito e del salario minimo, più volte richiamati nella fase elettorale, devono tradursi in provvedimenti concreti, così come la salvaguardia dell’ambiente e la tutela di tutti i territori e le popolazioni colpiti dalle catastrofi naturali.
La crescita delle disuguaglianze sociali si avverte con maggiore sofferenza tra quei soggetti che soffrono una condizione di strutturale discriminazione, dalle donne ai giovani ai migranti fino alle nuove figure del lavoro decontrattualizzato o a partita IVA finta e/o senza tutele. C’è una condizione di difficoltà che si respira nel paese che non può aspettare e che è molto più urgente della discussione attorno ad una nuova legge elettorale. La manifestazione che proponiamo vuole sollecitare l’apertura di tavoli negoziali con le forze politiche presenti in Parlamento e la definizione di una “Agenda Sociale” che vincoli l’azione del nuovo governo.
Lavoratori a basso reddito e precari, autonomi o dipendenti, disoccupati, pensionati al minimo, abitanti dei quartieri popolari, studenti schiacciati dall’alternanza scuola-lavoro, migranti sotto ricatto della relazione tra contratto e permesso di soggiorno, insomma tutta la grande periferia sociale e geografica del paese riprende la parola e reclama di essere ascoltata.
Federazione del Sociale Unione Sindacale di Base
REPORT dell’incontro di Napoli – 29 aprile 2018
DIRITTO ALLA CASA E AL REDDITO: RIPARTE DALLE PERIFERIE PER IL REDDITO E LA CASA.
E' stata ricca e partecipata l'assemblea di Napoli svoltasi all'ex Asilo promossa dalla Federazione del Sociale USB con il titolo: Diritto alla casa e al reddito: riparte dalle periferie per il reddito e la casa.
L’incontro del 29/4 è stato in connessione programmatica con l’incontro del giorno prima, svoltosi sempre a Napoli, dalla “Coalizione diritti senza frontiere” con la quale esiste una comune pratica di lavoro unitario e di condivisione politica.
Riportare minuziosamente le sfumature e la ricchezza di dati e di intuizioni progettuali di tutti gli interventi è impossibile per cui daremo dei flash delle comunicazioni portate all’Assemblea scusandoci di eventuali imperfezioni e di qualche eventuale semplificazione/banalizzazione degli interventi effettuati.
Ridare importanza alle mobilitazioni come strumento per ottenere diritti. I risultati delle ultime elezioni ci consegnano un paese spaccato ma anche una volontà di cambiamento e di rottura che si è espressa attraverso la scelta elettorale. Rimettere al centro del dibattito i temi delle periferie, in particolare quello della casa e del reddito è la condizione per spingere in avanti le nostre piattaforme e gli obiettivi per i quali, da anni, ci mobilitiamo nei quartieri delle aree metropolitane e nelle molteplici forme con cui si articola la moderna precarietà e flessibilità del lavoro.
Più volte è stato posto l’accento sulla necessità di un approccio alle lotte sociali che non sia settoriale o “localista”, ma che riesca a creare ambiti di mobilitazione e organizzazione capaci di cogliere il complesso intreccio dei meccanismi di sfruttamento che oggi colpiscono fasce sempre più larghe della popolazione, e produrre battaglie e vertenze che sappiano tradurre questa complessità in elementi di rivendicazione concreti, unificanti e capaci di incidere, di produrre “vittorie” che certamente aiutano ad aggregare.
La relazione del capo di polizia contenuta nel lavoro della Commissione Parlamentare sulle periferie (“geografiche e sociali”) cita tutte le periferie “pericolose” del paese. In molte di queste c'è la presenza delle nostre organizzazioni sociali le quali, tra mille difficoltà, provano a mettere in campo iniziative di lotta insieme a strumenti di indipendenza materiale e di ricomposizione di un blocco sociale disperso e frammentato dal corso della crisi.
Bisogna iniziare un percorso di costruzione, di unità e di intreccio tra quanti sono impegnati in questi ambiti sociali.
A questo fine l’Assemblea ha lanciato un appello (che alleghiamo) di convocazione di una mobilitazione nazionale, il 13 giugno a Roma, davanti al Parlamento, che faccia sentire l’urgenza della questione sociale e la necessità di varare provvedimenti e misure in grado di contrastare seriamente la precarietà, la povertà e la crescente emarginazione, restituendo voce e protagonismo a chi vive queste condizioni.
A questo appuntamento si potrebbe arrivare “lanciandolo” con iniziative locali, il più coordinate possibile per data e modalità, che abbiamo come obiettivo i centri per l’impiego e come oggetto la critica al nuovo sistema di lavoro povero, contrapponendovi la rivendicazione di un Reddito Minimo Garantito, che parta dalla proposta di reddito avanzata in campagna elettorale dal M5S e che ha ottenuto un largo consenso.
Di seguito i temi principali di rivendicazione, argomentati in maniera sintetica:
Lotta per il diritto all’abitare: la struttura nazionale di Asia-USB ha recentemente reso pubblica una piattaforma nazionale che ruota intorno all’ampliamento dell’Edilizia Residenziale Pubblica tramite realizzazione di 1 milione di case popolari mediante l’utilizzo di fondi pubblici. La difesa e l’ampliamento del patrimonio pubblico, di conseguenza la lotta alla svendita, è stato un elemento citato in più interventi, considerando anche che l’opera di realizzazione, e di ripristino dell’esistente, offre anche un piano di rivendicazione di lavoro per molti disoccupati.
Rimangono centrali, poi, l’abolizione del Piano Casa la necessità di un blocco degli sfratti e sanatoria degli alloggi occupati.
Reddito: Il lavoro non permette più l'autodeterminazione delle persone. La precarietà da un lato ha colpito ampie fasce di giovani, sempre più soggetti ai nuovi meccanismi di lavoro povero e gratuito, e dall'altro ampie fasce di lavoratori anziani, soggetti a bassi salari, alla costante deregolamentazione del lavoro e dei diritti fino allo strumento del licenziamento. La battaglia per il Reddito – specie se coniugata assieme all’intera gamma di obiettivi che salvaguardano il sistema del welfare, la dignità di salari e stipendi - permette di rompere la catena della precarietà e del ricatto permanente sul mondo del lavoro nella sua più ampia configurazione. Collegare alla battaglia per il welfare (redistribuzione diretta/indiretta) con quella della rottura del Pareggio di Bilancio e del vincolo del Fiscal Compact può aiutarci ad allargare la mobilitazione e la generalizzazione delle lotte e vertenze.
Saper rivendicare da un lato il rispetto delle promesse elettorali di un partito che ha fondato la propria fortuna su questo elemento, dall’altro l’innalzamento della proposta anche rispetto a quella dei 5stelle, legata a vincoli e condizioni limitanti.
Se questi sono i due elementi principali di vertenza, molti sono i temi, affatto secondari, che ad essi si legano e si affiancano:
Disastri ambientali/tutela del territorio: particolarmente significativa in questo senso la presenza e l’intervento dei compagni delle BSA, impegnati quotidianamente nei territori colpiti da calamità e spesso al fianco di organizzazioni di lotta sociale, tra cui USB: l’atteggiamento non dev’essere assistenzialista ma di solidarietà e mutuo soccorso, rivendicando diritti e federando le lotte su un piano organizzato e non esclusivamente locale. La riqualificazione dei territori colpiti da disastri si presta anch’essa a rivendicare lavoro.
A questo tema si affianca quello delle periferie del nostro paese, attraversate da progetti di sviluppo, come le grandi opere inutili, finalizzati unicamente ad estrarre profitto e che stanno producendo un processo di impoverimento e desertificazione.
Nuovo “lavoro povero” e impoverimento delle categorie tradizionali: Quello del lavoro, sempre più precario e contraddistinto da tutele e salari insufficienti, è stato un tema che trasversalmente ha attraversato diversi interventi, emergendo in maniera esplicita nel contributo della M.G.A. (Mobilitazione Generale Avvocati) che ha segnalato lo sfruttamento e l'impoverimento delle categorie professionali le quali sono anch’esse colpite dalla crisi. Dare importanza anche ai lavoratori autonomi e falsi autonomi è una condizione indispensabile per investire tutta la molteplicità dei rapporti di lavoro che oggi sono sempre meno contrattualizzati e garantiti da “tutele universali”.
Ambito internazionale: Dalla lotta al Fiscal Compact a quella contro il debito delle città è stata rappresentata più volte la dimensione internazionale delle contraddizioni e degli attacchi ai diritti di base con cui ci confrontiamo. Da qui la volontà di valorizzare rapporti internazionali, che possono avere anche funzione di moltiplicatore della nostra capacità di mobilitazione: dalla Coalizione Europea per il diritto alla casa, all’internità di USB alla Federazione Sindacale Mondiale, passando per l’appello delle città spagnole contro il debito del 12 maggio.
Sistema previdenziale/pensionistico: l’importanza numerica e politica di un settore sociale che resta fondamentale per un auspicabile processo di ricomposizione politica del blocco sociale. Del resto i “vincitori” delle scorse elezioni politiche hanno, nella campagna elettorale, alimentato aspettative circa la possibilità di abrogare la famigerata Legge Fornero. In realtà, da come si evince dal dibattito politico istituzionale e dalle “raccomandazioni” dell’Unione Europea, si prospetta un ulteriore allungamento della soglia di età per accedere alla pensione con effetti disastrosi sul mondo del lavoro ed, ancora di più, sulle giovani generazioni.
Alternanza Scuola-Lavoro: L’intervento della campagna BastaAlternanza ha espresso appoggio al percorso di mobilitazione e la necessità di aggredire questo tema che, oltre a essere un mezzo particolarmente brutale di sfruttamento anche perché obbligato, è alla base dell’ideologia che vuole le nuove generazioni sempre più soggiogate all’idea di un lavoro basato sul sacrificio, non sui diritti.
Esistono poi altre due temi su cui l’attenzione si è più volte soffermata, ovvero due “categorie” che subiscono spesso un doppio grado di sfruttamento, dentro e fuori l’eventuale posto di lavoro, dovuto ad alcune specifiche condizioni:
Una compagna della rete Non una di meno ha ribadito l'importanza delle questioni di genere e la “particolarità” della donna sfruttata sul lavoro anche come prosecuzione materiale del percorso, politico/pratico cominciato con lo sciopero dell'8 marzo.
Infine, ma sicuramente uno dei temi più evocati, c’è la necessità di rafforzare le connessioni con i percorsi di lotta dei compagni migranti, sia per quanto riguarda gli ambiti del riconoscimento dei documenti e del sistema di accoglienza, in cui le cooperative lucrano su fondi pubblici rendendo un servizio decisamente non dignitoso e che incrementa il sentimento razzista di massa, sia per quanto riguarda l’internità alle lotte sociali, i cui obiettivi spesso sono i medesimi per chi è arrivato in Italia da un paese extracomunitario: condizioni di vita degne, casa, reddito e lavoro tutelato.
In questo campo, oltre alla già citata vicinanza programmatica con il percorso della Coalizione diritti senza confini, i compagni di Caserta hanno citato la Manifestazione a Napoli e Caserta il prossimo 18 e 19 maggio assieme ai migranti che lottano per il permesso di soggiorno e per rompere la catena dello sfruttamento e della ricattabilità.
Napoli 29 aprile 2018
Ex-Asilo Filangeri