DIECI MESI POSSONO BASTARE….. RESIDENZE SUBITO PER GLI ABITANTI DI VIA CASALBOCCONE 112
E' in corso l'occupazione dell'aula consiliare del Municipio IV da parte degli occupanti di via di Casalboccone 112, che chiedono il rilascio delle residenze.
Il 31 dicembre 2011 l'ex casa di riposo Roma 2 di via Casalboccone 112 è stata dimessa dal Comune.
L’8 gennaio 2012 un centinaio di famiglie e single in emergenza abitativa sono entrati negli edifici abbandonati dall’amministrazione contestando i tagli al welfare e chiedendo in una battaglia comune con gli operatori sociali e gli ex utenti della struttura la sua restituzione a una funzione socio-sanitaria.
Con la nostra iniziativa abbiamo inoltre voluto contrapporci agli interessi speculativi della Fimit, che gestisce la valorizzazione degli immobili di proprietà dell'Inps (un tempo Enpals). Conosciamo i progetti, gli accordi di programma, le cubature che si addensano in quell’area e sappiamo come la rendita sta tentando di mettere a valore le due palazzine insieme al resto del territorio e alle nostre vite.
Entrando in via Casalboccone 112 e proponendoci come “custodi sociali” di un bene comune, noi che abitiamo nelle palazzine dimesse siamo a tutti gli effetti residenti in questo municipio.
I nostri figli vanno a scuola e abbiamo stretto relazioni importanti con altri comitati e singoli cittadini contro l'Accordo di Programma “Casal Boccone”, contribuendo alla difesa di questo quadrante di città.
Dieci mesi e il municipio non ci ha ancora riconosciuto formalmente come abitanti, concedendoci i certificati di residenza. C’è stato un primo confronto lo scorso luglio con il presidente Bonelli, al quale abbiamo consegnato le autocertificazioni di tutti i residenti in via Casalboccone 112, ma ad oggi non ci sono stati riscontri positivi.
Riteniamo che dieci mesi possono bastare e che sia giusto formalizzare il nostro essere residenti nel IV municipio. Noi siamo a tutti gli effetti abitanti di questo territorio e non accettiamo di essere discriminati.
È nel nostro diritto esigere la residenza subito, visto che oltretutto la legge non attribuisce all'autorità amministrativa alcuna sfera di discrezionalità assegnandole compiti di mero accertamento.
Come migliaia di altre persone alle prese con sfratti, affitti elevati, mutui insostenibili, dismissioni e vendite, non siamo responsabili della nostra precarietà. In questa città si continua a tagliare il welfare e a costruire abitazioni che spesso rimangono vuote e nel frattempo in molti restano senza una casa o rischiano di perderla.
Il nostro legame con il territorio dove vogliamo continuare ad abitare è forte. Come abitanti di questo municipio siamo impegnati con gli inquilini resistenti Enasarco, Enpam, Cassa Ragionieri, Enpaia, con l’AS.I.A./USB, con i Blocchi Precari Metropolitani, con i comitati che si battono contro la cementificazione selvaggia del nostro territorio, con le associazioni che chiedono una mobilità sostenibile per difendere i diritti di chi come noi vivein questo quadrante di città.
Gli abitanti e le abitanti di via Casalboccone 112