#DIFENDIAMOLECASEPOPOLARI: GLI INQUILINI TORNANO A PORTA PIA!

Roma -

Nel primo pomeriggio di ieri giovedì 12 marzo, centinaia gli inquilini sono tornati a piazza di Porta Pia, sotto la sede del Dicastero delle Infrastrutture, per esprimere il loro forte dissenso contro il nuovo decreto attuativo redatto dai Ministri del governo Renzi (Lupi, Padoan e Lanzetta), riguardante la messa in vendita del patrimonio delle case popolari, pubblicato dopo il parere della Conferenza Stato Regione.

Sono arrivate all’appuntamento, fissato alle ore 15.00, numerose delegazioni provenienti da tutti i quartieri popolari di Roma determinate a contrastare la politica abitativa del governo e nel denunciare lo stato di abbandono delle case e dei quartieri periferici.

Il sit-in è stato molto partecipato e ha dimostrato che esiste una forte opposizione dell’inquilinato alle logiche speculative che minano il patrimonio pubblico, contro chi alimenta la guerra tra poveri per giustificare la mancanza di una politica pubblica della casa.

Una delegazione è stata ricevuta dal Consigliere del Ministro Lupi, on. Rocco Girlanda (Commissione Bilancio della Camera).
Durante l’incontro abbiamo riaffermato la nostra contrarietà alle scelte del governo Renzi/Lupi messe in atto con l’approvazione del piano casa, alla logica dei conseguenti decreti attuativi, tra questi quello riscritto (e ‘addolcito’, facendo esultare i sindacati concertativi) sulla vendita delle case popolari che prevede la deportazione di chi non potrà acquistare gli alloggi e prosegue la guerra agli inquilini ‘irregolari’ ed ai più poveri cominciata con l’art. 5.

Abbiamo con forza affermato che occorre invertire la rotta sulla politica della casa, avviare un piano di sviluppo dell’edilizia pubblica, il risanamento degli alloggi e dei quartieri popolari, l’assegnazione delle case tenute vuote, la verifica sui criteri di utilizzo dei 468,00 milioni impegnati con un altro decreto attuativo pubblicato nei giorni scorsi. Costringere regioni, ex-Iacp e comuni a mettere in atto un piano di recupero degli alloggi degradati e lasciati nel completo abbandono.

Abbiamo voluto fare chiarezza anche sulla questione degli inquilini senza titolo o su quelli che non riescono a pagare i canoni di locazione. Il governo sta conducendo una campagna ideologica contro le case popolari senza conoscere la reale situazione in cui versa questo importante patrimonio pubblico e senza conoscere la condizione di disagio sociale in cui versano la maggioranza degli inquilini: è impensabile che venga sfrattato dalle case popolari chi, perdendo il lavoro o percependo pensioni da fame, non riesce a pagare i canoni. Quale sarebbe la funzione di questo patrimonio se non quella di aiutare i settori sociali più deboli, chi è precario?
E’ altrettanto impensabile procedere con gli sgomberi degli inquilini senza titolo (e con la vendita all’asta e a terzi delle loro case) quando tutti sanno che la responsabilità dello stato di abbandono e di non gestione delle case è dei comuni e degli ex-Iacp. Non vengono assegnati gli alloggi e non viene attuata una politica che garantisce il diritto alla casa a chi ne ha bisogno, si lasciano alloggi vuoti, murati e riscaldati, mentre la gente non ha un tetto dove ripararsi.

Dopo un prolungato confronto la riunione si è conclusa con l’impegno del Consigliere on. Girlanda  a riferire direttamente al Ministro Lupi  i contenuti dell’incontro.

L’ASIA-USB, al termine della manifestazione, si è ritenuta soddisfatta della mobilitazione e ha ribadito a tutto l’inquilinato che quella della difesa delle case popolari è una battaglia di lunga durata, dobbiamo continuare la lotta e coinvolgere le istituzioni di prossimità (Regioni e Comuni): nessun piano speculativo di liquidazione del patrimonio pubblico deve essere approvato.
Ci impegniamo da subito a iniziare la battaglia per il risanamento delle case e dei quartieri popolari. Su questo obiettivo e su quello di chiedere la regolarizzazione degli inquilini senza titolo iniziamo da subito un lavoro in tutti i territori costituendo i comitati di difesa delle case popolari.