Dopo lo sfratto in via Inganni, blitz dei centri sociali nell'assessorato alla casa

Roma -

Tutto è iniziato nella mattinata con vari momenti di tensione tra le forze dell'ordine e i giovani del Cantiere. Poi la protesta contro lo sfratto di una donna con un bambino di due anni si è trasferita negli uffici di via Pirelli. La risposta del Comune: "Presto avrà un alloggio"

di LUCA DE VITO

Un blitz durato circa un'ora negli uffici del Comune di Milano per le assegnazioni delle case, in via Pirelli, con bandiere e striscioni. L'azione del centro sociale Cantiere è avvenuta per protestare contro lo sfratto di una donna con un bimbo di 2 anni e mezzo, eseguito al mattino in via Inganni 11. "Hakima - spiegano i giovani del Cantiere - dal 20 dicembre ha una casa in emergenza assegnata, ma non le è ancora stata consegnata".



IN VIA INGANNI

Sgomberata famiglia abusiva, blitz dei centri sociali
Il Comune: «Nuovo alloggio per gli sfrattati»

Una cinquantina di giovani dei centri sociali ha protestato contro la procedura di sfratto

 


 

Occupato l’ufficio alloggi di via Pirelli (Fotogramma)
Occupato l’ufficio alloggi di via Pirelli (Fotogramma)

Tensione lunedì mattina in via Inganni dove esponenti dei centri sociali e del comitato antisfratti di San Siro hanno protestato contro lo sgombero di una famiglia abusiva, sotto sfratto per morosità, da un alloggio privato. Ci sono stati lanci di uova e oggetti contro le forze dell’ordine e, come denunciato dai militanti del comitato di San Siro, cariche della polizia nei confronti dei manifestanti, una cinquantina di persone in tutto. Successivamente, un gruppo di manifestati ha occupato l’ufficio alloggi di via Pirelli. Lo sgombero era in programma da tempo e riguarda un alloggio al civico 11 di via Inganni. Già una settimana fa i militanti dei centri sociali erano riusciti a bloccare lo sfratto e, per protesta, avevano poi occupato la sede dell’assessorato alla Casa. Non si sono registrati feriti. «La decisione nel voler lasciare Hakima e la sua famiglia per strada - comunicava la nota del centro sociale - , è stata dimostrata in due cariche verso chi, solidale, voleva impedire questo sfratto e nello sfondare con la forza la porta di casa ad Hakima, che ha provocato un malore alla madre: assenti erano delegati del comune, servizi sociali , ma soprattutto le soluzioni. L’assessore alla casa Daniela Benelli ha fatto solo false promesse». Il presidio si è concluso alle 15.

Occupato l’ufficio alloggi di via Pirelli

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OCCUPAZIONE UFFICIO ALLOGGI - Dopo il picchetto in via Inganni, i comitati per la casa hanno occupato gli uffici comunali di via Pirelli. I manifestanti, che hanno tentato in mattinata di bloccare l’esecuzione hanno raggiunto gli uffici assegnazione case: «Non ce ne andiamo finché non c’è una soluzione per le case assegnate e mai date, dal Comune. E vogliamo anche una data per Hakima», spiegano i manifestanti. « È un’indecenza che le case in deroga siano bloccate e mai date».

NUOVA SISTEMAZIONE - Il Comune, nel pomeriggio, ha fatto sapere che avrebbe trovato una soluzione per gli abitanti sgomberati dall’alloggio: « La famiglia della signora Hakima, sfrattata questa mattina da un appartamento privato in via Inganni — così la nota di Palazzo Marino — verrà ospitata da subito in albergo e, nei prossimi giorni, troverà sistemazione in uno degli appartamenti del cosiddetto “polmone abitativo”, che il Comune di Milano sta allestendo in queste ore proprio per rispondere a simili emergenze». Quanto allo sgombero, il Comune ha inoltre precisato: «È utile ricordare che l’amministrazione non può impedire l’esecuzione di uno sfratto da un appartamento privato e, per questo, l’assessore alla Casa Daniela Benelli ha più volte chiesto una moratoria e/o una graduazione degli sfratti per i casi di morosità incolpevole. Richiesta che non ha ancora ricevuto risposta né dal Governo, né dal Prefetto di Milano».

Via Inganni, protesta contro lo sgombero