EMERGENZA CASA: ANIEM, EDILIZIA NON SIA BANCOMAT DELL'ECONOMIA
Martedì 22 Ottobre 2013 11:17
(AGENPARL) -- Roma, 22 ott - “Dal dopoguerra ad oggi all’emergenza casa, bene primario per garantire una vita dignitosa, il Paese ha sempre dato due tipologie di risposta: una casa a tutti, come si pensava negli anni ‘50 e cementificare tutto il possibile” – così Dino Piacentini, Presidente di ANIEM, l’associazione che rappresenta 8000 piccole e medie imprese edili, aderente a CONFIMI IMPRESA.
“E’ giunta l’ora di dire basta a questo modo di affrontare il tema. E’ arrivato il momento di dare risposte concrete e reali per soddisfare il fabbisogno di quella parte della popolazione che maggiormente risente della crisi economica”, prosegue Piacentini.
“Dobbiamo prendere atto che lo spazio è un bene finito. Smettere quindi di rincorrere nuovi terreni da edificare edificare e ripensare ad un diverso utilizzo degli spazi già occupati con edifici commerciali, industriali e abitativi degradati, obsoleti e energivori;” – continua il Presidente di ANIEM – “sostituire questo patrimonio immobiliare con costruzioni più sicure da un punto di vista antisismico, con criteri e modelli di efficienza ambientale e utilizzando aumenti di cubatura in altezza, può dare risposte moderne e a vantaggio dell’intera collettività, migliorando la qualità della vita delle nostre città e fornendo risposte concrete anche in termini di social housing”.
“Attiviamo e favoriamo, finalmente, una nuova politica industriale sulla casa, stimolando il contributo di privati, imprese e cittadini, attivando forme di incentivazione fiscali di scopo, promuovendo programmi integrati di riqualificazione comprensivi di edilizia sociale”, conclude Dino Piacentini.
“E, destiniamo a questa politica parte del prelievo che dall’imposizione fiscale sulla casa, evitando che l’edilizia continui ad essere considerato il bancomat della nostra economia”