Emergenza Casa, aumenteranno le occupazioni a Firenze
l Movimento avverte: "Le occupazioni saranno tantissime, c'è bisogno di vere e proprie rivolte"
Nell'ultimo stabile occupato in via Baracca a Firenze sono in corso le pulizie da parte degli occupanti. Ne ha dato notizia il Movimento di Lotta per la Casa postando su Twitter le foto. I Social sono il nuovo strumento scelto dagli attivisti del Movimento per informare cittadini ed istituzioni.
"Loro abbandonano migliaia di mq... noi ce ne riappropriamo! Grandi pulizie alla nuova occupazione di via Baracca!" e poi Foto che sono continuate durante la mattinata per segnalare le operazioni in corso e dare il via ad una vera e propria campagna di comunicazione senza precedenti.
"Il movimento resiste" scrivono gli occupanti e poi rivolgendo un messaggio al Quartiere: "Basta gente senza casa e case senza gente".
Il Movimento intende rispondere così alla crisi ed all'emergenza casa ribadita pochi giorni fa con il presidio davanti al Tribunale Amministrativo Regionale per rimandare al mittente il Piano Casa: "Non è possibile applicare l'art 5 del Piano - ha sottolineato nell'occasione Lorenzo Bargellini - perché si tratta di una norma anticostituzionale che colpisce le famiglie povere che si trovano nella necessità di dover occupare uno stabile".
Attraverso i Social, prima del presidio era stata lanciata la provocazione "Stop agli Sfratti" con decisione presa direttamente dal Movimento e sottolineata dal portavoce "Già ne rimandiamo tanti, se non tutti, siamo perfettamente in grado di bloccarli se vogliamo, i nostri compagni sono presenti ad ogni esecuzione".
Il Movimento punta dritto alle strutture abbandonate: "Ci sono troppi stabili dismessi senza che nessuno faccia nulla per recuperarli - ha ricordato Bargellini durante una recente intervista a Nove da Firenze - e troppi sono gli stabili sgomberati ed inutilizzati. Che senso ha? Perché allontanare gli occupanti se poi le stanze restano vuote?". Continua a chiedere lo stato di "calamità naturale" il leader del Movimento "Si tratta di un'emergenza che sarebbe da trattare al pari di un terremoto".