Emergenza casa, cacciate 30 famiglie dal residence Pietralata
Mentre i contratti di affitto degli immobili vengono prorogati fino a giugno prende il via l'operazione sfratti
La notizia l’avevamo riportata alcuni giorni fa pubblicando una lettera (vedi link) della direzione per le politiche abitative del Comune di Roma con la quale, nella sostanza, si avvertivano i proprietari dei residence per l’emergenza abitativa (CAAT) che i soldi erano finiti e pertanto gli inquilini di quegli appartamenti sarebbero stati contattati dai vigili per ricevere la ferale notizia.
Escluso l’umorismo nero implicito in questo avviso rivolto a 1800 famiglie, una per una, dai vigili non attrezzati ad affrontare spiacevoli reazioni, resta il fatto che da due anni questi residenti vengono illusi su un prossimo ‘buono casa di entità ancora non definita che dovrebbe consentir loro di affittarsi appartamenti economici altrove. Promessa elettorale dal sindaco di Ignazio Marino alla quale stava lavorando l’ex assessore Ozzimo, dimissionario a seguito dello scandalo di Mafia Capitale, che aveva già raccolto 400 adesioni. Al suo posto arriva l’assessora Francesca Danese che oltre al sociale cumula la delega per l’emergenza abitativa e non prende posizione sulla faccenda. Lo fa invece l’assessora al Bilancio Silvia Scozzese che si limita ad avvertire la direzione competente che soldi non ce ne sono più. I dirigenti del dipartimento, giusto per pararsi le terga da future responsabilità, mandano ai proprietari la lettera di cui sopra.
LE LETTERE DEL COMUNE - Ma oggi apprendiamo che invece i soldi per gli affitti ci sono sino a giugno, il che farà tirare un sospiro di sollievo ai proprietari che peraltro in alcuni casi hanno contratti prorogati o in scadenza sino al 2016, ma certamente non agli inquilini. La riprova di quanto sopra arriva proprio questa mattina quando nello stabile di via Pietralata n. 196 dove risiedono più di 30 nuclei sono arrivate lettere a firma del dott. Barletta del dipartimento alle politiche abitative e ai servizi sociali che invitano categoricamente tutti gli “aventi diritto” a trasferirsi in strutture gestite dal consorzio Eriches 29, riconducibile a Buzzi, entro e non oltre il 26 febbraio. Decisione che dati i tempi e la situazione di commissariamento delle cooperative sociali di Buzzi «suona come l’ennesimo tentativo di deportazione che non tiene conto della vita delle persone, della continuità scolastica, dei legami territoriali.
LA PROTESTA DEGLI ABITANTI - Mentre più, per coloro che sono segnalati extra-soglia si prendono in considerazione i redditi del 2013, in condizioni economiche mutate radicalmente in peggio negli ultimi 2 anni» scrivono i comitati per il diritto ad abitare. Solo che gli abitanti del residence di Pietralata hanno deciso di non accettare quello che definiscono un “sopruso” e si sono recati sotto l’assessorato presidiato dall’alba dai blindati della polizia, per chiedere spiegazioni all’assessore Danese che con una lettera priva di qualunque effetto pratico si è dissociata dai provvedimenti dei suoi funzionari.
ASSESSORE SMENTISCE DIRIGENTI - Ed è stato appunto nell’incontro con i dirigenti Barletta e Ciminelli che, fra uno scaricabarile e l’altro, è stato annunciato che tutti i residence saranno rifinanziati fino a giugno ma non quello di Pietralata dove gli inquilini dovranno sgomberare entro 4 giorni. A questo punto il conflitto si fa aspro perché i movimenti e gli abitanti di altri CAAT intendono fare di Pietralata la loro Stalingrado e restano in mobilitazione permanente invitando tutti all’assemblea pubblica che si terrà domani mercoledì alle ore 17 presso il residence di via di Pietralata 198. Forse sarebbe il caso che Francesca Danese, così sollecita sui problemi sociali fra i quali i diritti dei dei Rom, ci facesse un salto.