Emergenza sfratti, gli attivisti: "Salvaguardati solo gli interessi dei gruppi immobiliari"
Assemblea sfratti Pisa Progetto Prendocasa
Proseguono le azioni per impedire gli sfratti alle numerose famiglie in emergenza abitativa a Pisa. Martedì assemblea pubblica per prepararsi alla manifestazione del 19 ottobre a Roma. Annunciati altri picchetti anti sfratto
Redazione 14 ottobre 2013Assemblea cittadina domani sera alle 21 presso Palazzo Ricci a Pisa organizzata da Progetto Prendocasa per affrontare il delicato tema degli sfratti in città e per costruire da Pisa la mobilitazione del 19 ottobre a Roma. Dopo il blitz in zona stazione di sabato scorso, gli attivisti proseguono le loro azioni in difesa delle famiglie in emergenza abitativa.
"La situazione d’emergenza che ogni giorno vivono sulla propria pelle migliaia di persone nella nostra città ha dei responsabili, sono i fatti oggettivi a determinarlo - affermano dal Progetto Prendocasa - affitti stratosferici, 4mila case invendute, più di 1200 sfratti esecutivi per morosità, decine e decine di immobili pubblici in vendita per 'sanare' i bilanci di Comune, Università ed altri enti statali. Questi responsabili sono i rappresentati istituzionali che siedono negli organi di governo di questa città e di questo governo nazionale i quali, nonostante spot pubblicitari da campagna elettorale (tutte le costruzioni di nuove case popolari sono ferme), non fanno altro che perseguire la strada decennale della 'privatizzazione della ricchezza pubblica', servendo di fatto con politiche abitative, varianti urbanistiche, regolamenti cittadini, unicamente e prioritariamente gli interessi ed i profitti di alcuni gruppi immobiliari in città".
Case, reddito e dignità sono le parole chiave del movimento che sta portando avanti e organizzando negli ultimi tempi decine di picchetti anti sfratto, occupazioni di immobili tenuti in abbandono, assemblee di quartiere o di zona.
"Oggi (sabato, ndr) questo movimento ha rotto il muro della rendita e della proprietà privata e speculativa: le cento case tenute da più di 20 anni (!?) vuote dal grande immobiliarista Pampana sono state mostrate alla città, a dimostrazione che la scarsità del bene casa è ottenuta artificialmente da questi poteri, col fine di continuare a pagare affitti impossibili e di inasprire le condizioni di ricatto e precarietà per la maggio parte della popolazione - proseguono dal Progetto Prendocasa - quello che si è voluto precisare con questa mobilitazione è inoltre la vergognosa campagna di criminalizzazione che i poteri forti di questa città vogliono attuare per attenuare il movimento di dignità e per l’abitare. In questi giorni abbiamo appreso della notifica di 4 denunce per 'resistenza e violenza in concorso aggravato' dalla Questura per il picchetto anti sfratto svolto il 5 settembre, che ha impedito che una famiglia con due bambini fosse sbattuta in mezzo alla strada. Anche in quell’occasione nessuna soluzione alternativa fu proposta dalle istituzioni, assenti al momento dello sfratto. Per la prima volta le forze dell’ordine tentarono di eseguire lo sfratto presentandosi all’appuntamento alle prime luci dell’alba: alle 6 e 30 della mattina decine di poliziotti, nonostante l’ufficiale giudiziario non fosse presente e quindi lo sfratto tecnicamente non eseguibile, hanno provato ad entrare nell’androne delle scale con l’obiettivo di spezzare la solidarietà del picchetto".
"Questo maldestro tentativo - aggiungono - è rimasto comunque vano grazie alla determinazione della famiglia ed alla presenza sul posto di altre persone. Il picchetto nei minuti successivi si è infoltito evitando la sfratto che è stato rimandato al 30 ottobre. Pensiamo - proseguono gli attivisti - che questa strategia della Questura sia espressione di una deriva immediatamente autoritaria del governo politico della città: d’altra parte, se i politici che stanno nelle istituzioni non vogliono mettere mano a soluzioni reali, diventa per loro necessario tentare di fermare qualsiasi operazione di riappropriazione che si opponga alla rendita ed alla speculazione di questa città".
E intanto vengono annunciati altri picchetti anti sfratto.
Mobilitazione sfratti Pisa 12 ottobre 2013
Sfratti, blitz antagonista in zona stazione: muro preso a picconate
Alcuni appartenenti all'area dei centri sociali hanno affisso due striscioni per denunciare ancora una volta l'emergenza abitativa nella città della Torre. "Ci sono oltre 5mila case sfitte, mentre centinaia di famiglie sono a rischio sfratto" dicono
Redazione12 ottobre 2013
Mobilitazione sfratti Pisa 12 ottobre 2013
„Non si placa in città la mobilitazione per l'emergenza abitativa. Dopo il presidio davanti alla Prefettura, questa mattina blitz antagonista per denunciare la situazione degli sfratti in città. Un gruppo di appartenenti all'area dei centri sociali ha affisso alcuni striscioni in uno stabile in zona stazione ferroviaria, sfitto da tempo, dopo averne danneggiato un muro. Sul muro è stato praticato un buco a picconate. Accanto sono stati affissi due striscioni: ''Stop emergenza abitativa'' e ''Contro la crisi resistere agli sfratti''.
Prima di mettere in atto il blitz, una ventina di appartenenti al gruppo ha percorso in corteo le principali vie del centro, scandendo slogan contro il Governo nazionale e le istituzioni locali. ''La nostra - hanno spiegato gli antagonisti - è un'azione simbolica per denunciare la presenza di oltre 5mila case sfitte in città, mentre centinaia di famiglie sono a rischio sfratto''.
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