ENPAIA: BLOCCATI IERI 18 SFRATTI DAGLI INQUILINI RESISTENTI, UNA DELLE FAMIGLIE HA UN RAGAZZO CON GRAVI PROBLEMI DI SALUTE. BASTA DEMAGOGIA!

Roma -

Solo nella giornata di ieri giovedì 23 gennaio sono stati bloccati 18 sfratti grazie alla mobilitazione degli inquilini resistenti che si stanno battendo contro la gestione speculativa del patrimonio abitativo degli enti previdenziali.

Diciassette di queste richieste di esecuzione forzosa erano per finita locazione, una per morosità incolpevole per l'impossibilità sopraggiunta per questa famiglia di pagare i già esosi canoni degli affitti a seguito dei costi sostenuti per assicurare le cure al proprio figlio colpito da una gravissima malattia.

L'Enpaia è l'ente previdenziale che si sta distinguendo in questo grave comportamento speculativo a danno dei propri inquilini che, grazie all'accordo sottoscritto dai sindacati confederali complici e silenti di fronte all'esplosione di una vera e propria emergenza sociale, sta aumentando gli affitti anche dell'80%.

Queste richieste di aumenti sono ancora più gravi considerando che già molte delle circa 200 famiglie che sono a rischio dello sfratto già pagano canoni che vanno dai 700/1100 euro mensili e gli vengono richiesti rinnovi a 1100/1800 euro al mese più i servizi.

Ma il tentativo di risolvere con gli sfratti la vertenza che portano avanti gli inquilini di rinnovo dei contratti scaduti, già aumentati del 20% per effetto della legge sull'indennità di occupazione, senza ulteriori oneri non sta fermando l'opposizione dell'inquilinato. Stanno nascendo comitati in altri caseggiati del patrimonio Enpaia.

L'ASIA-USB da più di tre anni si sta opponendo alla consorteria politico-sindacale che ha sostenuto fino ad oggi che questi enti erano privati e che il loro comportamento era legittimo e ineludibile.

Abbiamo invece sostenuto con forza, anche sul piano legale opponendoci alle lettere di dismissione, agli aumenti e agli sfratti, che questi enti erano pubblici e che la loro 'privatizzazione' era solo di tipo organizzativo e non riguardava la loro funzione. E' proprio per svolgere una funzione pubblica, rimasta inalterata nel tempo, che erano costretti ad assegnare almeno il 50% degli alloggi disponibili agli sfrattati attraverso le Commissioni prefettizie o comunali.

Nonostante le forze politiche di maggioranza di governo stiano facendo melina per coprire questi neofiti della speculazione immobiliare a danno delle famiglie, il Consiglio di Stato per ben due volte ha ribadito che sono enti pubblici, anche per quanto riguarda la gestione del patrimonio: tanto che ha bloccato la dismissione del patrimonio della CNPR.

Il CDS pur facendo giurisprudenza non viene ascoltato ne dai diretti interessati, che continuano ad andare avanti come se nulla fosse accaduto, ne dal governo e ne da chi li ha caldeggiati sottoscrivendo accordi dannosi per gli inquilini.

Non ci resta che continuare la lotta. Si sta aprendo una nuova fase che vede già i soliti politicanti predisporsi per farsi nuovamente la campagna elettorale, si avvicinano le europee.

Compito di tutti noi è quello di impedire che si faccia di nuovo demagogia sulla pelle dei cittadini che stanno soffrendo le dismissioni speculative, gli aumenti insostenibili degli affitti, gli sfratti e il pagamento dei sempre più esosi mutui per la casa.

Chi ha dimostrato con i fatti di prendere in giro decine di migliaia di inquilini lasciandoli soli in balia della speculazione, premurandosi solo di difendere gli interessi di questa casta di cui sono i veri protettori, facendo finta di presentare mozioni o emendamenti, non può avere più ascolto da parte degli inquilini.

ASIA-USB
Inquilini Resistenti