ENTI PREVIDENZIALI: LA CAMERA VOTA LA MOZIONE SENZA MORATORIA!
L’ASIA-USB invita tutti a manifestare giovedì 12 dicembre alle ore 16.00 sotto la Prefettura di Roma per chiedere il blocco degli sfratti!
LA CAMERA APPROVA LA MOZIONE DELLA MAGGIORANZA
E RESPINGE QUELLE DEL M5S E DI SEL.
IL PD GUIDA IL VOLTACABBANA DEI PARTITI DELLE GRANDI INTESE E DI FORZA ITALIA:
SPARISCE IL BLOCCO DEGLI SFRATTI E LA MORATORIA DEGLI AUMENTI DEGLI AFFITTI E DELLE DISMISSIONI SPECULATIVE DEGLI ENTI PREVIDENZIALI.
APPROVATI SOLO I PUNTI RIGUARDANTI GLI ENTI PUBBLICI (INPS)
Nel pomeriggio di oggi lunedì 9 dicembre sono state votate tutte le mozioni riguardanti la richiesta di moratoria degli sfratti per tutti, degli aumenti degli affitti e delle dismissioni speculative portata avanti dagli enti previdenziali che stanno suscitando un inasprimento dell’emergenza abitativa nel nostro paese e in particolare nella città di Roma.
E’ stata approvata la Mozione presentata dalla maggioranza, primo firmatario l’on. Morassut, mentre sono state bocciate quelle presentate dal M5S e da SEL.
Il testo approvato ridimensiona le posizioni della Mozione presentata dallo stesso PD (e sbandierate in tempo di campagne elettorali) sulla gestione del patrimonio degli enti previdenziali privatizzati accettando la tesi (come ha spiegato l’on. Morassut nel suo intervento alla Camera) che gli enti sono pubblici ma la gestione del patrimonio è soggetto al regime privatistico (questa è una lettura senza spessore giuridico, lasciata all’arbitrio di chi la sostiene solo per difendere certi interessi per partito preso). Così è stata annacquata la richiesta di blocco degli sfratti (diventata una richiesta di differimento delle esecuzioni), non è stato affrontato il tema delle morosità incolpevoli presente in tutte le mozioni iniziali. La proposta di moratoria degli aumenti degli affitti, delle dismissioni speculative da parte degli enti previdenziali, in particolare di quelli cosiddetti privatizzati, è divenuta un richiamo alle responsabilità degli enti.
Solo sul tema degli Enti pubblici, contenuto tra i punti che da anni andiamo rivendicando, viene accettata la richiesta di regolarizzazione degli inquilini senza titolo. Però il richiamo alla ripresa del processo di dismissione degli alloggi, insieme a quello agli accordi sindacali e all’apertura del tavolo è indicativo di cosa vogliono preparare agli inquilini: un nuovo piatto gustoso (sul modello Enasarco) a cui far intingere, attraverso nuove intese sulle dismissioni di patrimonio (a quale prezzo?), i soliti ghiotti sindacati concertativi (per capire meglio i progetti dell’INPS sul patrimonio abitativo potete leggere l'articolo che abbiamo pubblicato oggi su nostro sito).
Infine, approvando questo testo la maggioranza non ha voluto censurare la politica degli enti previdenziali, al centro di molte inchieste giornalistiche e della magistratura, anche in merito agli investimenti mobiliari fallimentari fatti in titoli tossici; anzi si rivendicano gli accordi sindacali, quelli attraverso i quali stanno gettando nel vortice dell’emergenza abitativa migliaia di inquilini, quelli più poveri, con le dismissioni di Enasarco (arriveranno anche quelle dell’Enpam), con gli aumenti degli affitti che stanno producendo centinaia di sfratti (Enpaia, Enpam, ecc.).
L’inquilinato resistente e l’ASIA-USB, impegnati da più di tre anni in una forte battaglia per il diritto alla casa, hanno determinato e richiesto con forza questo confronto in Parlamento immaginando di trasformare nei fatti tutti gli impegni presi e le richieste avanzate da parlamentari di tutti i partiti, dai Sindaci (prima Alemanno poi Marino), dal Presidente della Regione Lazio Zingaretti, dal Prefetto di Roma (e non solo), dal Presidente dell’ANCI Fassino, da molti altri sindaci delle città italiane.
Ora invece, senza imbarazzo alcuno, sono state cambiate le carte in tavola e si rimettono al centro di questo atto d’impegno del Parlamento coloro che sono la causa del male che sta colpendo decine di migliaia di inquilini in tutto il paese (la maggior parte a Roma): gli enti previdenziali che stanno speculando sul patrimonio abitativo, nato in gran parte per svolgere una funzione sociale; i sindacati concertativi che hanno accettato e sostenuto con gli accordi la loro politica.
L’atto approvato alla Camera è tutto indirizzato a coprire questa gestione, salvaguardare gli interessi dei loro ben remunerati Presidenti, Direttori Generali, Manager e C.d.A., a danno degli inquilini che sono usati come il loro bancomat. Infatti nulla dice la Mozione sullo spreco di denaro che questi Enti e Casse hanno fatto impiegando i soldi pubblici in fondi spazzatura, investimenti sbagliati che stanno veramente mettendo in discussione la sostenibilità di queste associazioni previdenziali rendendo opaco il futuro previdenziale degli iscritti. E pensare che nei loro statuti sono tutti definiti Enti “senza scopo di lucro”.
L’ASIA-USB e tutto l’inquilinato resistente continueranno la propria battaglia per il diritto alla casa a partire dal prossimo giovedì 12 dicembre alle ore 16.00 in occasione della manifestazione sotto la Prefettura di Roma per chiedere al Prefetto il blocco degli sfratti.
Roma 9 dicembre 2013
ASIA-USB