Fano, famiglia con tre figli sfrattata Ma un sit in ferma l'ufficiale giudiziario
Il Messaggero - Marche del 14 aprile 2014
Il capo famiglia: «Ho chiesto aiuto al Comune, mi hanno detto di tornare in Campania»
FANO (Pesaro e Urbino) - Bloccato all'ultimo momento, in extremis, lo sfratto esecutivo di una famigliola, composta dai due genitori e dai loro tre figli minorenni, che ha rischiato di finire in mezzo alla strada, senza nessun altro posto dove andare. L'ufficiale giudiziario si è presentato ieri mattina al cancello della casetta bifamiliare in via Marco Polo, nel popoloso quartiere di Sant'Orso, per intimare lo sgombero immediato dell'appartamento. Alla fine è stato concesso un mese di proroga al provvedimento, ma solo dopo una lunga trattativa mediata dai giovani dello Sportello per il diritto alla casa, che avevano costituito una sorta di muro umano davanti all'ingresso per impedire l’attuazione dello sfratto.
Il conciliabolo, con toni e termini sempre civili e che non è mai trasceso, è avvenuto sulla strada, vi hanno preso parte anche i proprietari dell'appartamento e il loro legale. Si sono tutti dimostrati sensibili alle ragioni della famigliola in difficoltà. I due genitori, disoccupati da un anno, stanno cercando di reinserirsi in modo stabile nel mondo del lavoro, ma finora hanno dovuto decidere se mettere insieme il pranzo con la cena oppure pagare l'affitto.
Una scelta obbligata, che però ha portato alle ovvie conseguenze. «Nulla contro i proprietari dell'appartamento - hanno detto i giovani che fanno parte del comitato Sportello per il diritto alla casa - Abbiamo avuto modo di parlare con loro e si sono dimostrati comprensivi. Del resto rivendicano un legittimo diritto, quando segnalano il mancato pagamento dell'affitto. Sono i Servizi sociali che devono darsi da fare per trovare soluzioni immediate. Al contrario di altre città, a Fano non esiste una casa-parcheggio da utilizzare come ammortizzatore per le emergenze sociali. Serve un canale specifico e questa famiglia ne è l'esempio. È al centocinquantesimo posto nella graduatoria delle case popolari: dove andrebbe, se la buttassero fuori adesso?».
La vicenda di Sant'Orso è quel che si dice la punta dell'iceberg nella piaga sempre più diffusa degli sfratti. Nei primi sei mesi dell'anno scorso, sulla base di dati ministeriali forniti dall'Unone inquilini, il Tribunale di Pesaro ha autorizzato 58 richieste di sfratto a Fano e 32 nei centri vicini, la forza pubblica ne ha eseguite rispettivamente 27 e 15. Michele, il papà dei tre bambini, sta svolgendo un periodo di tirocinio in una coop sociale, sperando che l'impegno temporaneo diventi duraturo. Sua moglie, invece, ha iniziato proprio ieri il lavoro a chiamata come parrucchiera.
«Siamo disperati - diceva Michele - Ci siamo appellati al Comune, ci hanno risposto di tornarcene in Campania. Ma posso davvero tornare da mia madre, io che ho 37 anni, con mia moglie e i tre bambini? Non voglio un alloggio popolare per rimanerci a vita, lo vorrei per avere un attimo di respiro. Appena ritroverò lavoro, mi cercherò un'altra casetta in affitto. Il Comune pretende che lo faccia subito, garantendomi tre mensilità in anticipo. Ma senza occupazione mi ritroverò di nuovo con l'ufficiale giudiziario alla porta».