FIRENZE: PICCHETTO DI ASIA-USB, RINVIATO LO SFRATTO. VOGLIAMO PIU' CASE POPOLARI, IL 4 OTTOBRE INIZIATIVA NAZIONALE!
L'AASIA-USB PER IL 4 OTTOBRE HA LANCIATO UNA INIZIATIVA NAZIONALE, CON SIT-IN SOTTO LE PREFETTURE E A ROMA SOTTO LA SEDE DEL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE, PER FERMARE GLI SFRATTI E PER CHIEDERE UN PIANO NAZIONALE DI EDILIZIA PUBBLICA!
Quanto dura uno sfratto? Quanto ci vuole affinché una notifica di sfratto diventi esecutiva? E per far intervenire la forza pubblica?
Passano anni, a volte anche tanti. E passano senza che necessariamente la famiglia in difficoltà e sotto sfratto riesca a trovare una soluzione.
Passano anni ma la questione viene valutata solo quando diventa emergenza, quando la famiglia rischia di rimanere per strada, senza soluzione alcuna.
Questo è accaduto oggi, ad una famiglia fiorentina composta da padre, madre e tre figli minori.
Un continuo procrastinare, un continuo non entrare in graduatorie per l’emergenza abitativa, l’impossibilità di avere assegnato un assistente sociale, fino a che non ci si ritrova la forza pubblica in casa.
Il problema è che le emergenze abitative crescono e più accade ciò, più diventano prassi: le famiglie vengono abbandonate al loro destino, incapaci di muoversi in una trama burocratica che lascia disarmati, soprattutto chi vive il trauma della perdita di uno dei bisogni primari.
La solitudine delle famiglie di fronte all’“ordinaria emergenza abitativa” è l’aspetto più drammatico di un sistema che ha trasformato l’emergenza in prassi.
Questa volta abbiamo provato proprio a rompere questo cerchio, a far sentire la famiglia meno sola. Abbiamo cercato di attivare tutti i canali possibili: ci siamo rivolti ai consiglieri comunali, abbiamo cercato la solidarietà di altri compagni e compagne, chiamato giornalisti.
Volevamo rispondere allo stato di abbandono vissuto da chi per mesi ha girato come una trottola tra ufficio casa, ufficio dell’assessore, senza avere risposte concrete, con la forza della solidarietà.
Grazie all’impegno dei consiglieri comunali, siamo riusciti ad avere delle garanzie dirette dal Sindaco; grazie al picchetto antisfratto questa famiglia ha potuto affrontare la giornata peggiore della propria vita con un sostegno solidale e grazie alla presenza di un giornalista, ha potuto raccontare la propria storia, sentendosi finalmente ascoltata.
E oggi possiamo essere contenti del rinvio di un mese e mezzo, dell’impegno che l’amministrazione comunale si è presa nel trovare una soluzione abitativa che non sia la divisione del nucleo familiare. Ma soprattutto possiamo essere contenti che un gruppo di compagni di Asia sia arrivato in aiuto da Livorno, che fosse presente il Gruppo Casa di Campi Bisenzio e che Miriam Amato, Consigliera Comunale Firenze sia venuta in sostegno della famiglia.
Ricostruire un tessuto sociale, riconnettere la solidarietà, non cedere alla disperazione e alla solitudine. Dobbiamo lottare per portare avanti le nostre richieste politiche – un piano a livello nazionale che faccia uscire la questione casa dalla situazione di emergenzialità con il rilancio dell’edilizia pubblica e popolare per garantire un tetto anche a chi non può permettersi di reperire un alloggio sul mercato – ma anche dare fiducia a quanti l’hanno persa e non credono nella forza della solidarietà per portare avanti le lotte per i propri diritti.
La proroga non è risolutiva, senza che sia seguita da passi formali da parte di chi si è preso degli impegni. Per questo oggi non siamo contenti per la proroga in sé, ma lo siamo per aver dimostrato ad una famiglia che non ci sono solo indifferenza e porte sbattute in faccia, ma c’è anche la consapevolezza di rivendicare insieme un diritto, quello all’abitare, sancito dalla Costituzione come elemento essenziale per garantire lo sviluppo della persona umana.
Vigileremo sulle promesse fatte dall’Amministrazione, non abbandoneremo C. e R. e i tre bambini al loro destino, ma oggi ci godiamo il messaggio che ci è arrivato da loro poco dopo essere usciti di casa: “E’ stato davvero emozionante tutti insieme qui per supportare noi senza neppure conoscerci addirittura da lontano, sono felice di avervi scritto, davvero molto felice. Grazie di cuore”
Siamo stanchi, perché gli sfratti sono un momento estremamente difficile sia per chi li vive sulla propria pelle, sia per chi li vive di riflesso, ma questo messaggio ci strappa un sorriso e la consapevolezza che dalle macerie della barbarie che stiamo vivendo, la strada giusta per ricostruire è proprio questa.
Asia USB - Firenze