Firenze, torna la luce all'hotel concorde occupato. Contro l'art 5 diritto all'autodifesa!
Oggi è tornata la luce all’Hotel Concorde occupato. Né l’Enel, né il Comune, né il Prefetto si sono fatti avanti per risolvere la situazione, e noi non ne avevamo dubbi. Eravamo sicuri che non sarebbero state le istituzioni a trovare una soluzione per venti famiglie costrette da settimane a vivere al buio e senza elettricità. Perciò ci siamo organizzati per effettuare un altro allaccio abusivo alla stessa cabina Enel che tre settimane fa è stata blindata in seguito al distacco.
L’esperienza dell’Hotel Concorde nasce in seguito all’occupazione di via dei Servi, sgomberata violentemente il giorno stesso, e quella successiva di via del Romito, anch’essa sgomberata in poco tempo nonostante la determinazione e la resistenza degli occupanti.
Da quando a febbraio abbiamo occupato lo stabile abbandonato di viale Gori, proprietà, Comune, Enel, Questura, Prefettura ci hanno negato la possibilità di accedere alla rete elettrica e di fare un contratto per la luce. Dopo un mese di presidi e colloqui infruttuosi con diverse istituzioni, abbiamo effettuato un allaccio abusivo alla più vicina cabina Enel. Finalmente, dopo due sgomberi e un mese passato al buio siamo riusciti a garantirci la dignità e la soddisfazione dei bisogni che ognuno merita.
L’esperienza del Concorde è stata un assaggio della guerra alle occupazioni iniziata in primavera dal governo Renzi, perpetrata attraverso l’art. 5 del Piano Casa e l’aumento degli sgomberi in tutte le città italiane. Il Piano Casa è una legge venduta come soluzione all’emergenza abitativa, che invece è tutta volta a favore di palazzinari e speculatori. L’articolo 5 prevede il divieto alle occupazioni di effettuare gli allacci di acqua, luce e gas, mantenendo così decine di migliaia di uomini e donne in tutta Italia in condizioni ai limiti della dignità. Inoltre il provvedimento vieta agli abitanti di case occupate di prendervi residenza, negando in questo modo diritti di base come la possibilità di rinnovare il permesso di soggiorno, di iscrivere i bambini a scuola e di avvalersi del medico di famiglia.
Si tratta di una vera e propria guerra ad una grossa fetta di popolazione, costituita da lavoratori, studenti, precari, disoccupati, italiani e non, che alla crisi ha risposto con la riappropriazione e la lotta.
Essendo poi i contratti vietati per legge e l’unica soluzione per gli occupanti quella degli allacci abusivi, un distacco, come quello di tre settimane fa, oltre a privare le persone di un bene di prima necessità, equivale di fatto ad un tentativo di sgombero.
Dopo settimane senza elettricità, come abitanti del Concorde, abbiamo deciso che la dignità non ha un prezzo e messo in pratica questo semplice principio con tutti i mezzi necessari. L’allaccio di oggi è la risposta di chi è costretto dalle istituzioni, che si fanno belle spacciando come misura umanitaria una schifezza come il Piano Casa, a praticare l’”illegalità” come forma di riappropriazione di diritti e di dignità.
Cosa è illegale a questo punto?
Costringere 20 famiglie a vivere per strada, senza accesso ai bisogni primari solo perchè non riescono a pagare l’affitto e le utenze, oppure la legittima rabbia e determinazione di molte donne e uomini che decidono di organizzarsi per soddisfare un bisogno?
CI VOLEVANO PER LA STRADA. NOI IN STRADA SCENDEREMO PER LOTTARE.
Gli/le abitanti dell’Hotel Concorde occupato
Movimento di lotta per la casa Firenze