Friuli. Crisi e affitti non pagati, boom di sfratti
<header>Nel 2013 sgomberate 755 abitazioni, la maggioranza per morosità. L’incremento annuale più alto a Udine: +19,44% di Mattia Pertoldi
Il Fvg, al pari del resto d’Italia, non si è ancora gettato alle spalle la crisi economica con cui sta combattendo da tanti – troppi – anni. Perchè se è vero che, specialmente a livello di assunzioni, qualche spiraglio di luce in fondo al tunnel si è cominciato a intravedere, i segnali positivi non possono essere tali, almeno per il momento, da far pensare a un reale capovolgimento della situazione. Specialmente se prendiamo in considerazione i dati elaborati dall’Ufficio centrale di statistica del ministero degli Interni sull’andamento degli sfratti nel nostro Paese nel 2013. I numeri del Fvg, presentati da Franco Trevisan dell’Uniat nel corso di un recente convegno organizzato dalla federazione udinese del Psi guidata da Sergio Nazzi, sono infatti preoccupanti. Il Viminale, nel dettaglio, ha comunicato che il totale degli sfratti eseguiti in regione nel 2013, con l’intervento di un ufficiale giudiziario, è pari a 755, con un aumento rispetto al 2012 del 10,87%. E in questa classifica parziale la maglia nera la indossa a Udine, seguita da Trieste e Gorizia, mentre a Pordenone la situazione è in decisa controtendenza con il numero degli interventi in calo.
Le cifre
Le richieste di esecuzione di sfratto presentate in Fvg all’ufficiale giudiziario sono state, nel 2013, ben 2 mila 293 – pari a un incremento del 12,02% rispetto all’anno precedente – con 755 effettivamente eseguite (+10,87%). Il numero più alto si registra in provincia di Trieste con 937 richieste e 236 sfratti eseguiti (+22,01% e +13,46%), ma in percentuale è Udine a soffrire maggiormente con il suo +19,76% di domande esecutive (491 in totale) e il +19,44% effettivamente portate a termine (344). E se anche a Gorizia non ci sono buone notizie con 223 richieste (+22,53%) e 69 sfratti eseguiti (+7,81%), la situazione si capovolge nella Destra Tagliamento dove i numeri sono sempre elevati – 642 domande di cui 106 eseguite –, ma le percentuali, rispetto allo stesso dato del 2012, scendono, rispettivamente, del 6,55% e del 12,40%. Come in ogni analisi, però, i dati vanno inseriti all’interno del contesto in cui si trovano o, come in questo caso, della struttura sociale presa in considerazione. E così, ad esempio, si nota che scorporando il numero delle operazioni per il totale delle famiglie residenti, si scopre che, a stare peggio di tutti, è la provincia di Trieste con 1 sfratto ogni 231 nuclei familiari, seguita da Gorizia (1 su 458), Pordenone (1 su 511) e infine Udine dove la proporzione scende a 1 su 767.
Motivazioni
Il teorema delle difficoltà delle famiglie friulane è confermato dal corollario legato alla scansione analitica delle motivazioni che portano le persone a richiedere, all’autorità giudiziaria, l’emissione di un provvedimento di sfratto. Delle 1.245 notifiche complessive, infatti, la grande maggioranza (728) è motivata dalla morosità degli inquilini che raggiunge il proprio apice a Trieste – 458 provvedimenti rilasciati – capace di collezionare un dato pari a più del doppio di quelli di Pordenone (152) e Udine e quasi cinque volte quello di Gorizia (88). Crisi, fatica ad arrivare a fine mese e a pagare gli affitti, dunque, e non per niente sul tema dell’alloggio dovrebbe intervenire, a breve, sia il Governo che la Regione. A Roma, infatti, sta proseguendo la stesura di quel Piano Casa da 460 milioni di euro, mentre la giunta Serracchiani dovrebbe presentare a settembre un’analoga legge – studiata dall’assessorato all’edilizia guidato da Mariagrazia Santoro – valida all’interno dei confini regionali da fare approvare al Consiglio entro fine anno.
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