I collettivi contestano Letta: Bologna non ti vuole

Bologna -


Gli studenti contro il presidente del Consiglio, in città per l'inaugurazione del Mast. Tafferugli e lanci di uova verso le forze dell'ordine. Bloccano la via Emilia Ponente

Cua, laboratorio Crash, Si Cobas, Asia - Usb, Hobo e Cas chiamano l'adunata per "l'assedio dei luoghi del potere" ovvero per contestare il presidente del Consiglio, Enrico Letta, in arrivo a Bologna per l'inaugurazione del Mast, la manifattura arti sperimentazione e tecnologia. I ragazzi, quasi tutti con la maschera di "V per vendetta" hanno già tirato alcune uova e sacchetti di farina contro gli agenti in tenuta antisommossa che presidiano l'ingresso dell'edificio dove si terrà la serata di gala. "Assediamo i responsabile dell'austerità" è quanto si legge sullo striscione che i giovani tengono esposto. "Governo di ladri e assassini, siamo tutti clandestini" è uno degli slogan che scandiscono al megafono. A vigilare sulla situazione sia la polizia che i carabinieri.
All'arrivo di Letta, dalla parte opposta dell'edificio alla periferia della città, i contestatori, una cinquantina del collettivo Cua, hanno provato ad entrare, e sono stati respinti anche con manganellate dal cordone di sicurezza. E' volata qualche manganellata ma il contatto è durato pochi secondi. Si sono poi spostati sulla vicina via Emilia Ponente e hanno occupato la sede stradale, bloccando il traffico per una decina di minuti.

I collettivi si sono incontrati in via Speranza 40 "per contestare il premier e gli altri ministri del governo di larghe intese che saranno con lui questa sera". Per i collettivi, infatti, la fiducia al governo Letta è "il segno definitivo della presa di possesso, da parte dei poteri forti della finanza, dei meccanismi di governo del nostro paese, ma questa stabilità dà carta bianca ai diktat dell'ortodossia economica neoliberista, con le sue ricadute atroci sulle condizioni di vita di tutti e tutte noi". Poi citano la tragedia di Lampedusa, "una strage di stato i cui responsabili sono esattamente quei politici di Bruxelles e Roma che governano la fortezza Europa e lo stato italiano nel segno del barbaro sfruttamento economico dei migranti, così come intanto massacrano istruzione, sanità e trasporti a colpi di tagli e misure d'austerità".
A tutto questo, "noi non ci stiamo e ribadiamo forte e chiaro la nostra voglia di opporci al massacro sociale che il governo Letta incarna". Sin da questa sera, allora, "assedieremo i luoghi dove il potere si ritrova, con la determinazione nel richiedere la nostra unica grande opera: casa, reddito e dignità per tutti".
 

(04 ottobre 2013)