«Il 19 saremo in piazza per una stampa libera dai palazzinari-editori»

Intervista di Daniele Nalbone (Liberazione) a Paolo Di Vetta di ASIA-RdB, movimenti per il diritto all’abitare.

Roma -

Il 19 settembre migliaia di persone saranno in piazza per difendere la libertà di informazione. Cosa faranno quel giorno i movimenti di lotta per l'abitare?

Ci saremo, incarnando tutta la contraddizione di quell'appuntamento. Lo faremo con una folta presenza dietro uno striscione che ricordi come la libertà di stampa non può prescindere dai diritti e dalle libertà di espressione e di movimento. Non abbiamo assolutamente intenzione di manifestare per permettere ai giornali di essere liberi... di parlar male di Berlusconi. Per noi, un'iniziativa del genere, che ha come capofila Repubblica e i poteri forti che ci ruotano intorno, non ha senso. Chi crede che rovesciare Berlusconi, punto e basta, risolverebbe i problemi si sbaglia di grosso. In piazza faremo vedere tutta la distanza che c'è fra il movimento e questo tipo di manifestazioni: denunceremo i vincoli padronali che limitano la libertà di stampa in Italia e lo faremo attaccando i grandi gruppi editoriali che hanno al loro interno grandi costruttori, come il caso di Rcs e dei fratelli Toti; de Il Messaggero di Caltagirone; de Il Tempo di Bonifaci. E lo faremo "a caldo", nel pieno della campagna di stampa montata ad arte contro di noi da questi quotidiani. Certo, non saremo "importanti" come Gianfranco Fini, ma anche noi, nel nostro piccolo, siamo stati vittime di un gravissimo attacco che ha, di fatto, legittimato l'intervento della forza pubblica contro le nostre occupazioni. Anche noi abbiamo querelato due quotidiani: Il Messaggero e Il Tempo dopo gli articoli, rispettivamente, di Davide Desario e di Grazia Maria Coletti.

Quindi il movimento di lotta per l'abitare sarà in piazza per contestare la manifestazione?

Assolutamente no. Saremo in piazza attivamente ma per portare le nostre istanze. Lo faremo chiedendo di salire sul palco, in primis per farci ascoltare, finalmente, da tutti quei giornalisti tanto distratti da non rendersi conto di quale fenomeno drammatico sia, oggi, a Roma, l'emergenza abitativa. Quindi chiederemo un incontro alla Federazione Nazionale Stampa Italiana per denunciare la grave campagna mediatica messa in atto nell'ultimo mese e mezzo da certa stampa di proprietà dei costruttori romani. Il Messaggero , ad inizio agosto, con una criminalizzazione esasperata degli occupanti dell'ex Regina Elena, attaccò i responsabili delle politiche sociali del III Municipio che avevano concesso la residenza alle persone che da oltre due anni vivevano nella struttura abbandonata. Risultato: sgombero con militarizzazione di un intero quartiere il primo settembre. Quindi Il Tempo prima, il Corriere della Sera domenica mattina, hanno attaccato ferocemente, con accuse infamanti, l'occupazione della ex scuola 8 Marzo. Risultato: militarizzazione, lunedì all'alba, del quartiere Magliana, tentato sgombero, cinque arresti.

In sintesi estrema, in uno slogan, quale sarà lo spirito che vi porterà a manifestare sabato prossimo?

Uno slogan che potrebbe spiegare chiaramente la nostra posizione è: "Per la libera stampa...dal suo proprietario". I giornalisti, in Italia, possono scrivere svincolati dagli interessi degli editori?

A margine del corteo di venerdì scorso, avete protestato contro la sede de "Il Messaggero": politici, da Marrazzo ad Alemanno, passando per Zingaretti, vi hanno accusato «di aver tentato di intimidire i liberi giornalisti del quotidiano». Non credete sia stata un'azione controproducente?

Abbiamo discusso a lungo, al nostro interno, se protestare o meno contro il giornale di Caltagirone. Alla fine abbiamo optato per un'azione simbolica, quasi goliardica, ma estremamente significativa: abbiamo tirato decine di rotoli di carta igienica contro la loro sede, in via del Tritone. In fondo, la carta è di tanti tipi, se ne possono fare molteplici usi. Noi abbiamo solo consigliato come utilizzare correttamente la carta prodotta dentro quella sede. Alla fine, dopo aver incontrato i vertici del quotidiano, sarà un caso ma uno dei migliori articoli di cronaca sul corteo di venerdì è stato proprio quello de Il Messaggero . Mettiamola così: visto che loro erano, e sono ancora, così restii rispetto al venire a trovarci nelle nostre occupazioni, siamo andati noi a trovar loro.

16/09/2009