Il Comune approva la delibera sul riutilizzo delle caserme! 'A ROMA LE CASE POPOLARI NON SERVONO'. GIOVEDÌ 11 NOVEMBRE INDETTA UN'ASSEMBLEA CITTADINA.
DURANTE IL DIBATTITO RIDICOLE DICHIARAZIONI DEL PDL PER GIUSTIFICARE L'ENNESIMO SCEMPIO SU ROMA. VEDI IL COMUNICATO DEI MOVIMENTI PER IL DIRITTO ALL'ABITARE E L'ARTICOLO DI REPUBBLICA ON-LINE DEL 30 OTTOBRE.
Da La Repubblica del 30 ottobre 2010.
IL PROVVEDIMENTO CONTESTATO
Il Comune approva la delibera
sul riutilizzo delle caserme
La votazione in piena notte: passa il piano di riconversione di 15 immobili militari passati dal patrimonio statale a quello comunale. La Destra abbandona l'aula. De Luca (Pd): svendita della città. Nobile (Fds): uno scandalo
Leggi l'articolo e vedi le foto delle Caserme:
ARTICOLO: roma.repubblica.
FOTO: roma.repubblica.it/cronaca/2010/06/04/foto/caserme-4581346/1/
COMUNICATO DEI MOVIMENTI PER IL DIRITTO ALL'ABITARE.
A Roma le case popolari non servono
A notte inoltrata, erano quasi le due, si è confezionato l'ennesimo regalo ai signori del mattone e alla rendita. Il consiglio comunale ha approvato la delibera sulla dismissione e alienazione delle caserme romane, 82 ettari di suolo e manufatti pubblici che diventano territorio di conquista della speculazione immobiliare.La valorizzazione che verrà realizzata con le aree e gli edifici in oggetto è enorme, l'aumento di cubatura e il cambio di destinazione d'uso dei fabbricati diventano il miele dell'insaziabile fame di cemento dei costruttori romani. L'amministrazione sceglie di monetizzare e nello scambio ricaverà denaro da versare per ripianare un indebitamento atavico.Solo il 20% di questo suolo che sta per essere alienato rimarrà pubblico, grazie alla mobilitazione tenace dei movimenti per il diritto all'abitare che strappano il massimo risultato possibile per la legge che regola queste dismissioni. L'occasione che non viene colta, contraddicendo anche la delibera d'indirizzo del piano casa comunale, è quella di far atterrare su questa superficie pubblica l'edilizia sovvenzionata insieme ai servizi. Il 25% della SUL (superficie utile lorda) pubblica verrà destinata ad ERP e housing sociale in un mix senza quote definite che quindi sarà prevedibilmente e fortemente sbilanciato verso gli alloggi privati a canone calmierato che, non prevedendo graduatorie per l’assegnazione, non rappresentano una risposta alla forte emergenza abitativa cittadina.Ancora risuonano nelle nostre orecchie le parole del consigliere Di Cosimo (Pdl) presidente della commissione urbanistica: “Roma non ha bisogno di case popolari”, e questa è la filosofia che ha guidato le scelte della maggioranza capitolina, nonostante che il piano casa preveda 6.000 alloggi in sovvenzionata e la grande opportunità offerta da questa dismissione per realizzarne buona parte, possibilmente facendolo pagare ai costruttori che faranno laute plusvalenze con i project financing da realizzare nelle caserme alienate.I movimenti che si sono mobilitati per un'intera settimana, fino a sfiorare lo scontro fisico con le forze dell'ordine schierate a difesa del palazzo senatorio, per essere ricevuti, durante la seduta del consiglio hanno occupato la Sala del Carroccio, tentando fino alla fine di avere chiarezza sulla quota di Erp prevista, ricevendo solo fumose rassicurazioni sulla formula di housing che verrà applicata. Tutte balle per fare l'ennesimo regalo agli appetiti dei veri governanti di questa città, Parnasi, Caltagirone, Toti, Vaselli, solo per citarne alcuni.Al termine di questa brutta pagina i consiglieri della maggioranza sono usciti tra gli insulti dei manifestanti, che non hanno risparmiato critiche anche all'opposizione debole, credulona e troppo alle prese con i propri problemi interni, solo 4 i consiglieri presenti in aula che hanno preso la parola per votare contro il provvedimento.Questo ennesimo regalo ai costruttori e alle banche ci vedrà fieri oppositori, a partire dalla caserma occupata di via Porto Fluviale dove si svolgerà giovedì 11 novembre alle ore 17 un'assemblea cittadina con la quale i movimenti per il diritto all'abitare intendono lanciare una sfida a questa giunta e agli appetiti della rendita. Appetiti che adesso volgeranno lo sguardo anche verso questa preziosa occupazione.Al Sindaco amico dei costruttori non daremo tregua. Ci vedremo in città!Roma, 29 novembre 2010