IL COMUNE DI ROMA CONTINUA A TARTASSARE GLI INQUILINI DEL CENTRO STORICO

Roma -

Continua l’attacco di Roma Capitale agli abitanti delle case comunali romane e in particolare a quelli storici che abitano nella città consolidata.

Prima hanno approvato la delibera 133 del 2018 che intendeva mettere all’asta (una pura invenzione normativa!!) gli affitti delle case comunali del centro storico (zone Stazione Termini, Testaccio, ecc.) nonostante gli inquilini le abitassero da oltre 40 anni: tentativo fermato dall’opposizione degli inquilini anche con il ricorso al Tar del Lazio.

Ora la Giunta Raggi sta tornando alla carica e invia a moltissimi inquilini romani cartelle con importi di decine di migliaia di euro tutti sballati da pagare entro 60 giorni, onde evitare l’intervento dell’Agenzia delle Entrate e Riscossione, con conseguenti atti di pignoramento.

Questo senza dare la possibilità agli inquilini di verificare l’effettiva esistenza di eventuali debiti.

Questo attacco a chi vive nelle case comunali, soprattutto nel centro della città, ha un’unica spiegazione, quella di voler favorire la speculazione, l’espulsione dei ceti popolari dalla città consolidata, la trasformazione degli alloggi in B&B.

Il Comune, anziché contrastarlo, continua a facilitare il processo di gentrificazione e turistificazione del centro storico. 

Per difendere il diritto all’abitare ed alla città, sia nel centro storico che nelle periferie

ASSEMBLEA PUBBLICA

Giovedì 18 marzo alle ore 17,00

DI FRONTE all’AMBRA JOVINELLI

PRESSO  LO SLARGO in Via G. Pepe angolo via G. Giolitti

INVITIAMO TUTTI GLI INQUILINI A PARTECIPARE

Promuovono ASIA-USB e Movimenti per il Diritto all’Abitare, coordina l’incontro Ylenia Sina (autrice del libro Chi comanda Roma). Sono invitate ad intervenire tutte le realtà sociali e politiche, urbanist*, ricercatori e ricercatrici, impegnate nelle battaglie per una Roma città pubblica.

LA RIUNIONE E’ ALL’APERTO ED E’ STATA AUTORIZZATA, SI INVITANO I PARTECIPANTI A MANTENERE LE DISTANZE DI SICUREZZA E AD INDOSSARE LE MASCHERINE, COME PREVEDONO LE NORME ANTI COVID 19