IL GIUDICE DI ROMA HA RINVIATO A GIUDIZIO PER MALVERSAZIONE UN COSTRUTTORE DEL PDZ COLLE FIORITO!

Questo mentre Regione Lazio e Comune di Roma si giranno dall’altra parte!

Roma -

Ieri 14 maggio 2025 si è tenuta l’udienza preliminare nei confronti del Sig.Ardito Roberto imputato del reato di cui all’art. 316 bis c.p.poiché quale rappresentante legale pro-tempore  ed amministratore de LA CERTEZZA SOCIETA’ COOPERATIVA EDILIZIA a.r.l., pur beneficiando in data 16.06.2010 di un contributo pubblico di € 264.227,60 (di cui sono stati erogati dalla Regione Lazio € 184.994,46 in data 19.02.2014)”, destinato a un intervento di edilizia agevolata nel piano di zona “B48 – Colle Fiorito” di Roma Capitale con finalità locativa non inferiore a 8 anni, non ha mai realizzato la finalità prevista dalla norma. Al riguardo , nonostante la determinazione dirigenziale , QI/401/2015 di Roma Capitale datata 18.03.2015 avesse concesso a LA CERTEZZA COOPERATIVA EDILIZIA ar.l. come termine nei confronti della cooperativa, sollecitandola all’invio di documenti propedeutici allo svincolo del saldo del finanziamento del termine perentorio di 30 giorni, pena l’automatica revoca del contributo e la restituzione delle somme già erogate, il Presidente della cooperativa ARDITO Roberto non ha mai inviato all’amministrazione regionale e comunale i documenti richiesti e non ha mai ultimato l’opera edilizia. In Roma dal 31.12.2015”. Erano presenti tutti gli inquilini denuncianti rappresentati dall’avv. Vincenzo Perticaro.

All’esito dell’udienza preliminare il Gip Dott.sa Mosetti del Tribunale Penale di Roma ha rinviato a giudizio dinanzi al Tribunale collegiale di Roma il costruttore del piano di zona di Colle Fiorito con la contestazione di non aver destinato i finanziamenti regionali alle finalità previste dalla legge, così come richiesto sia dalla Procura che dall’avv. Vincenzo Perticaro, legale e procuratore delle parti civili costituite.

Pochi giorni fa gli stessi inquilini di Colle Fiorito che hanno versato migliaia di euro per non vedere mai costruite le loro case, avevano convocato, prima di rivolgersi al Giudice Civile, presso un organismo di mediazione il Comune di Roma e la Regione Lazio quali responsabili e organi vigilanti previsti per legge e convenzioni.

Giova ricordarlo che tutto ciò è accaduto solo grazie alle loro omissioni. Mentre Roma Capitale nel giudizio di mediazione aveva chiesto un rinvio tramite l’avvocatura capitolina, la Regione Lazio a firma dell’ing. Calcagni arriva ad affermare l’incredibile.

Invia una nota in mediazione affermando di non voler partecipare perché si tratta di una vicenda di natura civilistica tra privati (sic.) Per l’ing, Calcagni la Regione ha un ruolo “limitato all’erogazione delle risorse pubbliche”, poi se le somme, come nel caso di Colle Fiorito, non si sa che fine fanno, per la stessa Regione Lazio, non è un problema.

Tutto questo spiega le complicità delle Istituzioni preposte ai controlli che con il loro pilatesco lavarsi le mani e tapparsi gli occhi hanno permesso lo stravolgimento della funzione pubblica dei piani di zona e spiega anche perché a Roma c’è l’emergenza abitativa.

ASIA-USB ROMA