LE PERICOLOSE PROMESSE DEL PD SULLA QUESTIONE ABITATIVA
Gli slogan che il Partito Democratico ha scelto per la propria campagna elettorale, relativi alla questione abitativa, denotano lo schieramento di quest'ultimo dalla parte di chi finora ha determinato l'emergenza abitativa. La stessa emergenza che negli ultimi 20 anni ha portato a più di due milioni di richieste di sfratto.
In casa PD il debutto in campagna elettorale del tema abitativo è in linea con l'ideologia iperliberista che permea questo partito fin dalla sua nascita: speculazione, favori alla rendita parassitaria e bonus a pioggia. Di interventi strutturali atti a risolvere l'emergenza abitativa neanche l'ombra. Ma entriamo nel merito degli slogan propinati dal Partito Democratico: Vincono le idee, speriamo non le loro. 500.000 case a canone concordato significano essenzialmente permettere agli speculatori privati di costruire migliaia di metri cubi di nuove abitazioni senza pagare gli oneri di urbanizzazione, in cambio di alloggi a canone concordato che, soprattutto nelle città ad alta tensione abitativa, non hanno in alcun modo l'effetto di calmierare il mercato dal momento che i canoni concordati dai sindacati confederali e dalle associazioni dei proprietari nei tavoli locali sono spesso uguali se non superiori a quelli di mercato. Un canale, quello concordato, che ha l'unico effetto di portare ulteriori profitti ai proprietari privati attraverso agevolazioni fiscali e aliquote IMU agevolate e che non incide in alcun modo sull'emergenza abitativa e sulla crescente domanda di alloggi a canone sociale, per intenderci, quello che si applica nelle case popolari. È sempre bene ricordare che in Italia abbiamo circa il 3% di alloggi popolari sul totale delle abitazioni esistenti contro la media europea del 20%. Ancora una volta le proposte del partito democratico vanno nell'unica direzione di favorire i proprietari e gli speculatori, insomma il loro elettorato di riferimento. Anche la proposta di un sostegno economico di 2000 € agli under 35 va nella stessa direzione che non è quella di abbassare gli affitti ma di permettere l'applicazione di canoni insostenibili, non aiutando i più poveri ma mettendo direttamente i contributi nelle tasche dei proprietari di casa. Idee vecchie, già sperimentate che non hanno mai funzionato e mai funzioneranno. Quello che serve sono investimenti nell'edilizia residenziale pubblica, costruire un milione di case popolari e abrogare il canone libero! Asia-Usb Milano
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