Imu, sarà una stangata da due miliardi l'imposta costerà 496 euro a famiglia.
di Fabio Rossi
Pubblicato da Il Messaggero on-line: www.ilmessaggero.it/articolo.php
Non ci saranno bollettini prestampati, si pagherà |
ROMA - Una stangata da due miliardi di euro, di cui oltre un quarto destinato allo Stato. Sono le cifre dell’Imu per Roma, senza dubbio la sorpresa fiscale meno gradita del 2012. In attesa di sbarcare in consiglio comunale, la prossima settimana, la delibera di giunta sulla nuova imposta è stata approvata dalla commissione bilancio. Le cifre sono quelle fissate dall’esecutivo capitolino, nel provvedimento licenziato lo scorso 16 marzo: prima casa al 5 per mille, seconda al 10,6. L’acconto (calcolato però sull’aliquota standard del 4 per mille) dovrà essere versato entro il 18 giugno. A dicembre (il 17) scadranno invece i termini per il conguaglio.
L’innalzamento delle aliquote su prima (da 4 a 5 per mille) e seconda casa (da 7,6 a 10,6), decise dall’amministrazione, serviranno a tappare il buco nei conti aperto dal drastico taglio dei trasferimenti statali, che hanno reso davvero arduo quadrare i conti del bilancio di previsione 2012. Secondo i calcoli della Ragioneria capitolina, dall’Imu arriveranno a Palazzo Senatorio poco più di 1,6 miliardi di euro: oltre un miliardo sarà ricavato da seconde case e altri fabbricati, 572,8 milioni dall’imposta sulla prima casa. La fetta restante (573,8 milioni) dei due miliardi e passa che sborseranno i romani, è però destinata all’Erario, che sostanzialmente incamera l’intero ricavato che si avrebbe applicando l’aliquota base (7,6 per mille) alle seconde case e agli altri immobili. L’introito che arriva dalle prime case, invece, sostituisce semplicemente i fondi concessi negli ultimi tre anni, dal ministero dell’Economia, per compensare l’abolizione dell’Ici sulle abitazioni principali.
«Come tutti i Comuni italiani subiamo la decisione governativa di reintrodurre la tassa sulla casa - commenta Federico Guidi (Pdl), presidente della commissione bilancio - Abbiamo evitato di far pagare ai romani l’aliquota massima sulla prima casa e chiediamo al Governo di rivedere gli estimi catastali che a Roma sono, immotivatamente, i più alti d’Italia». L’amministrazione ha quindi deciso di non imporre l’aliquota massima sulle prime case, come si era paventato in un primo momento, puntando invece a innalzare al massimo livello quella sulle seconde case. «Ma non si poteva scendere sotto il 5 - spiegano dallo staff del Campidoglio - Altrimenti avremmo dovuto tagliare i servizi sociali, oltre a bloccare completamente anche la manutenzione ordinaria della città».
Ma il confronto in consiglio comunale si preannuncia caldo anche su questa tema, nell’ambito di una sessione di bilancio difficile fin dalle premesse: «Ogni giorno aumentano i milioni di euro che Alemanno promette di risparmiare grazie alla holding - sottolinea Alfredo Ferrari (Pd), vice presidente della commissione bilancio - Se il sindaco è davvero convinto di ciò che dice, decida a questo punto di non gravare sui cittadini e riporti l’Imu sulla prima casa al 4 per mille». E Pasquale De Luca (Udc) punta il dito contro «un bilancio che non sa intervenire sullo sperpero e sui rami secchi dell’amministrazione, che aumenta l’Imu sulla prima e sulla seconda casa, che privatizza l’acqua nonostante lo schiacciante risultato contrario del referendum e che, invece non prevede la vendita delle Assicurazioni di Roma».
Giovedì 12 Aprile 2012