Isola del Liri: case popolari a figli o parenti di politici? I 5 Stelle vogliono "vederci chiaro"
domenica 27 luglio 2014
Il Gruppo Movimento 5 Stelle di Isola del Liri da inizio alla Campagna “Vogliamo vederci chiaro”. Ci sentiamo indignati per molte cose che succedono nel territorio ed a volte, per quante ne vediamo, non sappiamo da dove iniziare, potremo ogni settimana proporre un caso di presunto malcostume scrivendo una lettera aperta all’Amministrazione Comunale ed alla cittadinanza.
Cominciando da questa settimana prendiamo spunto dalla graduatoria pubblicata all’albo del Comune di Isola del Liri, per l’Assegnazione degli alloggi E.R.P. (edilizia residenziale pubblica) che leggendo alcuni nomi non tanto ci convince. E’ quindi questa la settimana dedicata al Diritto all’abitare, di chi sta vivendo un disagio socioeconomico, di chi da anni è in attesa di un alloggio adeguato, di chi non arriva a fine mese perché paga affitti insostenibili, di chi è rimasto senza lavoro e non ha più un reddito, di chi un anno fa viveva una vita serena ma oggi non più, a chi soprattutto non ha un genitore che gli ha ceduto un appartamento.
Ma potrebbe essere anche la settimana degli illusi e dei creduloni, di quelli che credono che i diritti si ottengono solo chiedendo favori ai politici, di coloro che barattano un voto con una promessa, di quelli che credono che si vive di clientelismi, di chi svende la dignità e la libertà per una promessa di lavoro, agevolazioni o una casa, che forse non potrà essere mantenuta, perché le promesse sono state tante ma le case sono poche. Proprio quest’ultimi non sappiamo cosa proveranno quando verranno a conoscenza di una recente pubblicazione, la tanto attesa graduatoria “definitiva” per l’Assegnazione degli alloggi E.R.P. (edilizia residenziale pubblica) lettera di trasmissione prot. n. 0011111 del 17/07/2014 che noi abbiamo definito “Graduatoria della Casa di Famiglia”, perchè tra primi in classifica in bella vista sono nominativi appartenenti a figli o parenti di quei politici di spicco, che i cittadini hanno eletto alle ultime elezioni comunali.
Non è il colmo dei colmi, ma è una realtà. Ad esempio, il primo cittadino, ma anche un assessore, a cui molti hanno dato fiducia alle scorse elezioni, ha avuto la “fortuna” che proprio una figlia, e nel secondo caso la sorella, siano prossime ad avere le chiavi di una casa popolare. Al di là del fatto che non si riesce ad immaginare, qualora fosse assegnato un alloggio destinato ad indigenti, o comunque a persone che non hanno né un lavoro né una casa, come la persona in questione possa camminare a testa alta per le strade della città, ci si chiede questo bravo politico “padre di famiglia” con che coraggio si rivolgerà i cittadini, specie a quelli che lo hanno votato sperando in un alloggio, e come racconterà la bella favola alla cittadinanza tutta di come la propria famiglia ottiene il diritto di usufruire del patrimonio pubblico, dei beni destinati ai bisognosi, grazie ad una fascia tricolore.
Oppure come farà poi a rivolgersi a tanta povera gente, ma povera davvero, che non ha più un lavoro, che deve crescere figli, che non può pagare un affitto, che ha un’invalidità, che non ha una casa di famiglia, e spiegare loro che qualcuno con una semplice autocertificazione ha dichiarato di avere un disagio ma che in realtà ha un lavoro, conduce stile di vita agiato e cosa di non poca importanza ha già in uso una casa di proprietà familiare.
Per questi e per altri motivi chiediamo:
a) Vista la nota, che accompagna la graduatoria, che fa riferimento ad una “graduatoria definitiva” stipulata in seguito a domande e/o aggiornamenti del II semestre 2013, come può essere definitiva e non provvisoria, si è provveduto a verifica dei requisiti dichiarati con semplice autocertificazione nel 2013, si sono aggiornate tutte le situazioni allo stato attuale, si sono chiesti ad ognuno, poco prima della stesura, i certificati dichiarati ?
b) Il bando di riferimento è del 2010 e fa riferimento a R.R. 2/2000 e L.R. 12/1999, la Commissione Assegnazione Alloggi ha, come di dovere, provveduto ad aggiornamento in conformità con tutte le modifiche di legge:12/2000, 10/2001, 8/2002, 9/2005, 4/2006, 27/2006, 6/2008, 14/2008, 31/2008, 9/2010 ivi compreso l’ultimo Piano Casa nazionale e regionale, inoltre la stessa Commissione sapeva che ci sono parenti di primo grado di politici, ne ha tenuto conto nella redazione dell’atto?
c) Chiediamo, in ultimo ma non per questo di minor importanza, come mai ad oggi, dopo ben 10 giorni dalla stesura, la Graduatoria, completa di tutti i nominativi, non sia stata pubblicata nel portale del Comune, alla sezione Albo o altro spazio preposto, ma è stata solo affissa in una bacheca situata in un sottoscala buio dove sono posti tra l’altro, bidoni della differenziata, posto che riteniamo davvero poco adeguato per un Albo e per visionare atti pubblici, non vogliamo pensare che non sia stata resa pubblica per far si che vengano a scadere i tempi per eventuali ricorsi? Al di là di ogni retorica rileviamo che non sia stato rispettato uno dei principi basilari, la regola numero uno di una buona Pubblica Amministrazione e della Trasparenza e diffusione di informazioni della PA, come da D.Lgs 33/2013.
E poi, si potrebbe anche pensare che dietro commissioni, consulte, tavoli speciali ci sia qualche funzionario che ha commesso un illecito spinto da pressioni politiche, le Commissioni sono lì perché dovrebbero garantire la trasparenza e la regolarità degli atti, ma troppi illeciti nel passato ci sono stati, spesso sono state tutto tutto fuorchè trasparenti e legali, chi firma certi atti è il vero responsabile e quando un illecito c’è, allora le responsabilità sono tante! Non vorremo infine che si fosse applicato il famoso detto: “fatta la legge trovato l’inganno”, altrimenti la legge che lo permette è sbagliata! Crediamo, se ogni risposta ai quesiti non sarà pienamente soddisfacente, che qualcuno si potrebbe anche indignare ed andare sotto il comune a protestare o scrivere ai giornali o al Presidente dell’Ater o al Governatore della Regione o al Prefetto o alla Procura o al Ministro, per il semplice motivo che se si pensa che possano esserci irregolarità o un conflitto d’interessi, esso va impedito.
L’unico modo, secondo noi, per capire se c’è stata o no trasparenza, legittimità e rispetto delle leggi, sono quei pochi diritti che abbiamo e che noi rivendichiamo: da una richiesta di chiarimenti ad un accesso agli atti e nel caso un esposto a chi di dovere e comunque quant’altro possa far luce e dare una giusta risposta ai nostri legittimi dubbi. Ormai tutto quel che si ritiene non legale non è più tollerabile, è un nostro dovere cittadino, se si avvisa un’anomalia, controllare e approfondire in tutti i sensi e pretendere di sapere che le procedure amministrative siano sempre nel rispetto delle normative vigenti, a maggior ragione quando riguarda il sociale e si conoscono realtà davvero bisognose che vengono sopraffatte da finti bisognosi che trovano le strade aperte solo sono passati in canali privilegiati, bisogna verificare che i diritti di tutti siano tutelati perché ci sono cose che si dovrebbero invece ottenere per diritto non per la solita politica della raccomandazione.
Se tutto si è svolto in maniera legale e leale gradiremo saperlo noi, ma crediamo che è un paese intero che vorrebbe saperlo. Noi non siamo omertosi ma sentinelle e non resteremo in silenzio, mettendo la testa nella sabbia, ma restiamo attenti affinché clientelopoli e parentopoli, che hanno portato il Paese in rovina, siano solo un ricordo. Noi vogliamo vederci chiaro.
Paola Baldassarra
Attivista Meetup M5S IsoladelLiri