La crisi peggiora. Aumentano gli sfratti

Varese -

L'INDAGINE

Nel trimestre ottobre-dicembre 2013 503 rinviati e 121 eseguiti. Molte persone non riescono a pagare il mutuo e vengono espulse dalla casa in cui abitavano

Varese - C’è chi non riesce più a pagare la rata del mutuo e chi ha perso l’azienda e ora anche l’abitazione di famiglia. Ma c’è anche chi vorrebbe continuare a restarci, nei locali che gli sono stati assegnati, e invece deve lasciarli perché il padrone di casa ha ugualmente diritto a riaverli indietro. Di sicuro un dato accomuna tutte queste situazioni: gli sfratti sono in vertiginoso aumento.
Un’ottantina al mese in più sono quelli che approdano sulle scrivanie degli ufficiali giudiziari, tanto da arrivare, nel trimestre ottobre - dicembre 2013 al numero di 503 sfratti rinviati e 121 eseguiti. Già, perché non sempre, anzi, quasi mai, al primo accesso si riesce ad eseguire lo sfratto. I dati sono allarmanti: danno la misura della situazione economica precaria nella quale versa l’intera provincia, poiché a tutto il Varesotto si riferiscono quelli che sembrano solo numeri, ma dietro i quali si celano - ecco il perché di molti rinvii - veri e propri drammi umani.
"Se prima si assisteva in particolare allo sfratto richiesto dal padrone di casa, ora sta diventando la regola lo sfratto dell’immobile messo all’asta, fatto che avviene in seguito al pignoramento". Lo spiegano dagli uffici di viale Milano i funzionari, un drappello di uomini e donne a contatto ogni giorno con situazioni di tutti i tipi: Giovanni De Filippo, il dirigente, con i colleghi Rosalia Barca, Laura Basso, Paolo Bisin, Adriana Consiglio, Daniela Di Natale, Nicoletta De Angelis, Santa Gallipoli: sette per 108 Comuni. Così non necessariamente l’immobile pignorato deve essere venduto per toglierlo al proprietario, bensì si può eseguire lo sfratto prima della vendita: una tipologia di casi decisamente in aumento. Alla quale si affianca - e sfiora addirittura l’80 per cento delle situazioni trattate - il fatto che si vede togliere la casa chi non riesce a pagarne le rate del mutuo: la gran parte proprio dei 503 sfratti dell’ultimo trimestre del 2013.
"Qualche anno fa ci trovavamo per lo più a sfrattare persone che non lasciavano l’immobile dopo la fine della locazione - rilevano gli ufficiali giudiziari -. Quasi superfluo sottolineare che la crisi, nel non riuscire più a pagare le rate del mutuo, abbia dato una grossa mano. Senza dimenticare che, in un passato non troppo lontano, la leggerezza con cui gli istituti di credito concedevano i mutui ha fatto sì che ora le situazioni al limite del dramma lievitino".
Non si possono insomma scindere dai numeri i casi umani: le separazioni, per esempio, impongono spesso per via giudiziaria a uno dei due coniugi l’allontanamento dall’abitazione.
"Se questo fa opposizione, siamo costretti a intervenire - dicono i funzionari -".
Varie anche qui le tipologie, con l’ex marito che può essere pericoloso per la moglie e va allontanato d’urgenza. Le persone sono sempre più povere e disperate: il mix porta spesso all'intervento dei servizi sociali, soprattutto nel caso ci siano dei bambini.
"Abbiamo notato pure noi, nel nostro lavoro, il fenomeno dei nuovi poveri: imprenditori, gente benestante che si trova ora a vivere con grosse difficoltà, persone che si sono fatte pignorare tutto quello che avevano, a volte, per cercare di scongiurare la chiusura delle ditte".
E non è andata meglio nel resto del 2013: risultano abbastanza in linea con l'ultimo trimestre dell’anno scorso i dati di quelli precedenti, anche se non registrano il picco dei mesi conclusivi dell’anno. Così vediamo che tra gennaio e marzo 2013 gli sfratti rinviati sono stati 392 (eseguiti 78, per le difficoltà delle quali si diceva); tra aprile e giugno ne sono stati rinviati 443 ed eseguiti 131; tra luglio e settembre (considerando la sospensione di agosto) 316 sono stati gli sfratti rinviati e 79 quelli eseguiti.

di r.m. [ 11 febbraio 2014 ]