LA LOTTA PER LA CASA NON SI ARRESTA!
Comunicato degli attivisti ASIA-USB riunitisi a Roma il 26 settembre 2015
La lotta per la rivendicazione dei diritti, ormai è chiaro, è avversata con ogni mezzo da apparati di governo che, per sottostare alle direttive europee che impongono tagli di bilancio, privatizzazioni, precarizzazione del mercato del lavoro, necessitano di cancellare qualsiasi forma di dissenso e soprattutto di dissenso organizzato e consapevole.
Dunque, in un momento storico in cui si mette sotto attacco perfino il diritto di sciopero, anche i movimenti che rivendicano la casa per tutti, senza soprusi e discriminazioni, subiscono una forte repressione sotto varie forme.
A partire dai fogli di via comminati a diversi attivisti e dagli sgomberi delle occupazioni abitative, che hanno avuto luogo durante l’estate per esempio a Bologna –città in cui negli ultimi due anni queste si sono letteralmente moltiplicate- fino a forme anche più imprevedibili o schizofreniche.
Come l’arresto di Irene e Sergio, attivisti del movimento per la casa a Messina, “colpevoli” di aver solidarizzato con una donna senza casa accampata in tenda in un’aiuola. Condannati inizialmente a 6 e 10 mesi di detenzione, i capi d’accusa erano talmente assurdi da costringere i PM messinesi a far decadere tre accuse delle quattro imputate e coniare per l’occasione il dubbio reato di “resistenza psicologica” da punire con 4 mesi di detenzione.
O la recente vicenda di Napoli, dove ASIA-USB è entrata in conflitto con il potentato della curia, a difesa di decine di famiglie che da decenni occupato un immobile di cui è proprietaria, che non ha esitato a rispondere, facendosi beffe perfino delle ultime dichiarazioni americane del papa “Casa, Lavoro e Terra per tutti”, spingendo un’intransigente procura a ordinare lo sgombero e a distaccare acqua e luce.
Soltanto la determinazione degli occupanti e degli attivisti, e la clamorosa occupazione simbolica del Duomo di Napoli alla vigilia della Festa di San Gennaro hanno potuto scongiurare l’intervento militare delle forze dell’ordine.
Ma forse, ancora più forte di tutto questo, l’intervento repressivo principale messo in campo dal governo nazionale in tutti i suoi apparati è quello del ricatto, della paura, di quella “guerra tra poveri” che mette gli uni contro gli altri, italiani contro migranti, lavoratori precari contro lavoratori a tempo indeterminato, abitanti di case popolari contro occupanti; mentre si respira l’aria della crisi chi appartiene a fasce sociali più deboli sembra costretto a una corsa senza fine per accaparrarsi qualche briciola di benessere, una corsa in cui chiunque è un competitore, un avversario, un nemico.
Rompere questa retorica dunque è un nostro obiettivo, creare ovunque possibile momenti di presa di coscienza attraverso la solidarietà popolare, attraverso il riconoscersi come simili di tutti coloro che subiscono privazioni o soprusi.
Ricordare a tutti coloro che ne sono colpiti che in un momento in cui l’emergenza abitativa sta toccando un picco, aggravato da una crisi economica ormai quasi decennale, esistono due possibilità: chinare la testa e accettare passivamente o intraprendere una giusta lotta per rivendicare i propri diritti calpestati.
Solo uniti si può vincere.
ASIA-USB ESPRIME PIENA SOLIDARIETA’ A IRENE, SERGIO E TUTTI GLI ATTIVISTI COLPITI DALLA REPRESSIONE!
INSIEME SIAMO IMBATTIBILI!