LA REGIONE NON HA RAGIONE

REPORT DELLA MANIFESTAZIONE REGIONALE DEL 30 GIUGNO

Bologna -

 

Ottima la riuscita del presidio di ieri, sotto la sede della Regione, che ha visto la partecipazione di delegati ed attivisti dei vari i settori dal pubblico al privato, dalla scuola alle cooperative, dai trasporti agli alberghi, con una qualificata e visibile presenza del movimento di lotta per la casa.

 

Una manifestazione, promossa e partecipata non solo dal Patto di Base (CUB-COBAS-SdL), ma anche da realtà di lotta e di movimento come il Laboratorio Crash e Lazzaretto e da Bologna Prende Casa che, insieme ad ASIA/RdB, hanno animato una tendopoli sull’emergenza casa. Una partecipazione colorata e rumorosa, quindi, e proprio sotto le finestre del Consiglio Regionale convocato per discutere e votare il “piano casa”.

 

Un primo risultato, non scontato, è stato l’incontro tra la nostra delegazione con l’Assessore regionale, Gian Carlo Muzzarelli, incaricato dalla Giunta: un incontro durato circa un’ora, al quale abbiamo posto i punti della piattaforma anticrisi a partire dalla necessità di andare l’oltre l’accordo sugli “ammortizzatori sociali in deroga” siglato con CGIL-CISL-UIL-UGL, e di avviare anche nella nostra regione l’istituzione di una legge sul reddito minimo sociale, di avviare una politica di contrasto alle privatizzazioni ed alla precarizzazione.

 

Abbiamo, inoltre, sottolineato e contestato la pratica dell’esclusione del sindacalismo di base dalle trattative e confronti a livello regionale, mentre la stessa Giunta firma accordi anche con sindacati, molto meno rappresentativi, come la UGL.

 

Al termine dell’incontro l’assessore si è impegnato formalmente a porre la questione delle relazioni sindacali in sede di Giunta regionale per un rapida ed urgente risposta nei prossimi giorni.

 

A seguire una delegazione di manifestanti ha incontrato la Presidente dell’Assemblea Regionale dell’Emilia Romagna, Monica Donini, che si è impegnata per ampliare il livello di partecipazione confronto delle parti sociali anche per il sindacalismo di base, a partire dai temi, calendarizzati nei prossimi lavori della Regione, del welfare, delle politiche del lavoro e della casa, anche tramite l’intervento delle commissioni regionali.

 

Questo presidio, come era nelle intenzioni dei promotori, rappresenta l’apertura di una vertenzialità regionale e l’avvio della mobilitazione che porterà, nei prossimi mesi, all’indizione di nuove iniziative di lotta e all’indizione dello sciopero generale nazionale.

 

Bologna, 1 luglio 2009
CUB Emilia Romagna