La Siae svende gli immobili. Chi se li compra?
Da quotidiano on-line www.contropiano.org di Stefano Porcari
Mercoledì 11 Gennaio 2012 12:03
La Siae, ritenuta a ragione l'Equitalia dello spettacolo, avrebbe venduto sottocosto i suoi palazzi. Ad acquistarli due fondi dai nomi “lirici”. Ma la Siae non è l'unica a giocare questo gioco. La svendita degli immobili degli enti pubblici si conferma come un affare per gli amici degli amici, una minaccia per gli inquilini, un danno per le casse pubbliche.
''Notizie del tutto prive di fondamento, sono indignato'' così replica questa mattina il direttore generale della Siae Gaetano Blandini all'articolo pubblicato oggi in prima pagina sul Corriere della Sera nel quale di parla di ''palazzi Siae venduti in perdita''. Nell'articolo vengono sottolineati i rapporti di Blandini con l'ex presidente del Consiglio Superiore dei lavori pubblici Angelo Balducci – quello della “cricca” insieme al noto costruttore Anemone. Per Blandini questa è ''un'altra vicenda che rischia di mettere in imbarazzo le istituzioni. ''Tutto falso'', risponde Blandini, ''stiamo preparando un comunicato e a breve pubblicheremo tutti i dati sul nostro sito, con una dettagliatissima descrizione di tutta l'operazione''.
Nell'articolo di Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera di oggi, è riportato che il 28 dicembre scorso, la Societa' degli Autori e degli Editori, commissariata da circa un anno (il commissario e' Luigi Rondi ndr) ''dispone la cessione dei palazzi del fondo pensione della Siae a un misterioso fondo Aida'', e poi di altri immobili di proprieta' direttamente della Siae – venduti per 180 milioni benchè ne valessero ben 360 - al “fondo Norma”.
I nomi dei due fondi – Aida e Norma - se non brillano per fantasia, colpiscono per il “lirico” denominatore comune. Interessante sapere ne siano i proprietari. Nel complesso ''a fronte di stabili stimati complessivamente 463 milioni di euro gli introiti per la Siae risultano pari a 260 milioni''. In pratica una vendita in pesante perdita rispetto al valore di mercato. Ma se qualcuno vende sottocosto, qualcun altro compra assai vantaggiosamente. Il linkage tra Blandini con Balducci e Anemone non è però una sorpresa. Gli uomini della “cricca” - rivela il giornale online Blitz quotidiano già nel 2010 - avevano buone entrature anche in altri enti. “Una corsia preferenziale Angelo Balducci e Diego Anemone – il funzionario delegato alla gestione Grandi Eventi e l’imprenditore romano finiti in carcere per corruzione – erano riusciti a imboccarla nel settore cinema del ministero dei Beni culturali. Referente era Gaetano Blandini con il quale entrambi mostrano di avere un rapporto stretto. Un legame che, nell’informativa consegnata ai magistrati di Firenze, i carabinieri mettono in relazione alla «società Erretifilm della quale Rosanna Thau e Vanessa Pascucci detengono insieme il 75 per cento”. Blandini nel frattempo è diventato direttore generale della Siae, uno degli enti pubblici più potenti e invasivi che qualcuno definisce l'Equitalia nel settore dello spettacolo.
La Siae infatti è un “ente pubblico economico a base associativa, preposto alla protezione e all'esercizio dei diritti d'autore. In particolare la SIAE, come prescritto dagli articoli 180-183 della legge sul diritto d'autore, agisce come ente intermediario tra il pubblico e i detentori dei diritti, occupandosi di: concedere licenze e autorizzazioni per lo sfruttamento economico di opere, per conto e nell'interesse degli aventi diritto, percepire i proventi derivanti dalle licenze/autorizzazioni, ripartire i proventi tra gli aventi diritto. Oltre a ciò può esercitare altri compiti connessi con la protezione delle opere dell'ingegno e può assumere, per conto dello stato, di enti pubblici o privati, servizio di accertamento e di percezione di tasse, contributi, diritti”. Superfluo ricordare che la Siae agisce verso spettacoli, balere di periferie, locali, feste di paese esattamente come Equitalia, pretendendo un “aggio” su ogni manifestazione e spettacolo di ogni ordine e grado. Le sanzioni per chi non paga o si dimentica di farlo, sono pesantissime.
Ma la vicenda della vendita al ribasso degli immobili della Siae, non è affatto una mosca bianca o una eccezione. Un documento del sindacato di base Asia-Usb del 7 novembre scorso, ricostruisce il buio scenario – sul piano sociale soprattutto - che si sta determinando attraverso la dismissione del patrimonio immobiliare degli enti previdenziali.
“Gli Enti e i vari Fondi non sono stati fermi, hanno ripreso con più forza la loro gestione immobiliarista, gettando nel panico decine di migliaia di famiglie romane e non” denuncia l'Asia-Usb fornendo poi il seguente e dettagliato elenco di dismissioni:
Enasarco: è partito il piano di dismissioni a prezzi ‘medi’ di mercato, senza tenere conto del reale stato degli immobili, dello stato di conservazione, della categoria catastale, del fatto che gli inquilini li hanno abitati anche da oltre quarant’anni; insufficienti risultano le tutele per chi non potrà acquistare. Inoltre molti inquilini, costretti ad acquistare, hanno difficoltà ad ottenere i mutui; l’Ente sta ‘dismettendo’ insieme alle case anche i circa 400 lavoratori e pulitori;
Enpaia: ha inviato gli sfratti per finita locazione a tutti coloro che non hanno accettato il rinnovo dei contratti con aumenti fino al 90% (es: da 600,00 € mensili a 1.100,0 più i servizi in periferia);
Cassa Ragionieri: ha introdotto il libero mercato degli affitti, ha aumentato anche del 300% i canoni (es: al Torrino da 600,00 € mensili ne ha richiesti 1.800,00 più i servizi), ha iniziato a richiedere lo sfratto per finita locazione per tutti coloro che non hanno potuto rinnovare i contratti di affitto; ha deciso nei mesi scorsi di conferire il patrimonio al Fondo immobiliare BNL Paribas senza riconoscere agli inquilini il diritto di prelazione;
Cassa Geometri: stessi aumenti degli affitti e conferimento ad agosto del patrimonio al Fondo Poleris, senza diritto di prelazione per gli inquilini;
SARA Assicurazioni (54% proprietà ente pubblico ACI): ha iniziato la dismissione a prezzi di mercato degli alloggi di via Borza, successivamente ha conferito questo patrimonio abitativo e quello di via Guelfi al Tuscolano (circa 600 alloggi) al Fondo Investire Immobiliare che lo propone agli inquilini a prezzi di mercato che non tengono conto dello stato vero degli immobili;
FIMIT e BDR: decine e decine sono le famiglie tagliate fuori da processo di cartolarizzazione già in uno stato molto avanzato; chi non ha potuto acquistare la propria casa sta già ricevendo richieste di sfratto dai nuovi proprietari ai quali i Fondi hanno venduto gli alloggi;
Questa stessa politica la stanno portando avanti anche gli altri Enti privatizzati (Cassa Forense, Inarcassa, Enpam, Enpaf, ecc.) e Fondi pensione, immobiliare e assicurativi.
Dunque da un lato il governo Monti spinge per vendere in fretta tutto il patrimonio pubblico vendibile e fare cassa, anche svendendo rispetto al valore di mercato, pur di aver i soldi da buttare nel secchio bucato del pagamento del debito pubblico; dall'altro se il patrimonio pubblico viene svenduto, a esserne svantaggiati sono sicuramente gli inquilini che si vendono sottoposti a proposte di acquisto irraggiungibili, ad affitti stellari e a conseguenti sfratti se non possono permetterselo, mentre ad essere avvantaggiati sono i compratori privati e i vari “fondi” che acquistano immobili sottocosto. Che poi in questi compratori emergano come al solito gli “amici degli amici” non è una sorpresa,e la vicenda della Siae sembra confermarlo.