L'Aquila, piano Case: per il Comune una difficile gestione

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L’ente ha acquisito da pochi giorni le strutture al suo patrimonio adesso servono le risorse importanti per la manutenzione

 L’AQUILA. Da pochi giorni nel patrimonio immobiliare del Comune è entrato a far parte tutto il complesso delle 19 new town, le Case di Berlusconi arrivate nella città terremotata come una manna dal cielo. Con una delibera proposta dall’assessore ai Lavori pubblici, Alfredo Moroni, che ha delega anche al Patrimonio, è stato sancito il passaggio al patrimonio comunale dei nuovi quartieri del progetto Case. Un patrimonio immenso, che vale 810 milioni di euro (all’incirca quanto è servito per costruirlo) al quale si deve aggiungere il 33 per cento di spazi esterni (giardini, strade e prati dei progetti case) e i vari Map (moduli abitativi provvisori) dislocati nelle frazioni della città.

Gli 810 milioni corrisponde, dunque, al valore delle strutture fisiche (il complesso delle palazzine) mentre la stima di tutto il resto il Comune deve ancora metterla a punto. Si presume che il totale superi abbondantemente il miliardo i euro. Ma «valore» non significa automaticamente ricchezza. Sì, perché sono «strutture molto delicate, costruite in periodo di emergenza, il cui deperimento è velocissimo», spiega Moroni, «oltre a un’ottima manutenzione costante hanno bisogno soprattutto di essere valorizzate, rafforzate».Il pericolo che una gestione inopportuna mandi il bilancio comunale in bancarotta, insomma, è realistico.

Come fare allora? «Dobbiamo trovare il sistema più efficiente e meno dispendioso di gestione di questo enorme patrimonio», aggiunge Moroni. Uno sforzo che l’amministrazione comunale sta già facendo. «Siamo molto preoccupati, servono molti soldi», spiega. Soldi che in parte verranno dal pagamento degli affitti da parte degli assegnatari di alloggi del progetto Case, dei Map e degli appartamenti del fondo immobiliare o affitto concordato nel Comune (nella tabella i coefficienti su cui si calcoleranno gli affitti, luogo per luogo). «Poi, fra breve», aggiunge Moroni, «partirà anche la parte dei pagamenti relativi ai consumi e alle spese di gestione (condomini, acqua, luce e gas).

I soldi degli affitti (che dovranno essere pagati a partire da questo mese, mentre per gli arretrati da dicembre 2011 al luglio 2012 il pagamento sarà rateizzato) sono destinati in primo luogo alla manutenzione. «Quella delle parti comuni è affidata alla Manutencoop fino all’ottobre 2013», spiega l’assessore, «su quelle private interveniamo noi con personale dle Comune e gli ex dipendenti di Abruzzo Engineering». E dopo, che succederà? «Dobbiamo attrezzarci meglio», chiarsice Moroni, «ad esempio con una società comunale al 100 per cento che riassorba il personale in esubero da altre aziende municipalizzate, ma siamo ancora nell’ordine delle ipotesi», rivela l’assessore. Sarà il consiglio comunale a scegliere, tuttavia, la soluzione più efficiente. Intanto Moroni pensa anche a «un piano di dismissioni di una parte degli immobili dei progetti Case, con la vendita ai privati. Altrimenti il Comune, da solo, non ce la può fare».